La notizia non ha avuto granché rilievo sulla stampa, ma dopo il Partito sardo un altro partito autonomista ha deciso che la sua azione politica si dispiega meglio in alleanza con il Pdl. È di ieri la notizia che alle prossime elezioni europee l’Union Valdotaine sarà alleata con il centro-destra. Così come il più antico partito in Sardegna e come la SVP nel Sud Tirolo, l’Union è il movimento con la più solida tradizione autonomista nella Repubblica italiana.
Storicamente alleato con la sinistra e con il centrosinistra, ha rivendicato il suo non essere né di sinistra né di destra e di badare agli interessi del popolo valdostano. Il che ha probabilmente indotto il Pci prima e i suoi eredi dopo a dare per acquisito che le mouvement era ormai “roba sua”. Altrove, in Europa, quello dell’Union è stato l’atteggiamento di partiti come la catalana Convergencia i unió che ha appoggiato governi socialisti e governi popolari secondo le convenienze della Catalogna, o di partiti come il Partito nazionalista basco.
La possibilità che la Vallée sia rappresentata nel Parlamento europeo risponde, ovviamente, agli interessi di quella regione autonoma, che tale si proclamò ancor prima che si riunisse la Costituente, la quale poi riconobbe il fatto. Gli strilli al tradimento che qui e là si leggono nei blog e nei siti controllati dalla sinistra non solo denunciano un atteggiamento proprietario – più o meno lo stesso manifestato in Sardegna dopo la scelta del Psd’az – ma mostrano una proterva incapacità a porsi una molto semplice domanda: “Che cosa c’è nella sinistra che rende la sua vicinanza sempre più ostica ai movimenti autonomisti?”.
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