Nella sua breve, ma perniciosa esistenza, il governo Prodi ha dimostrato il suo rispetto dell’autonomia della Sardegna con una ovedose di bocciature di leggi regionali. Ben sei in due anni. Val la pena di ricordarle al candidato di Walter Veltroni alla Presidenza della Sardegna Renato Soru che, in una intervista, ha esaltato Prodi come suo modello.
LEGGE REGIONALE 11 maggio 2006, N. 4 - Disposizioni varie in materia di entrate, riqualificazione della spesa, politiche sociali e di sviluppo;
LEGGE REGIONALE 23 maggio 2006, N. 7 - Istituzione, attribuzioni e disciplina della Consulta per il nuovo statuto di autonomia e sovranità del popolo sardo.
LEGGE REGIONALE 1 giugno 2006, N. 8 - Integrazioni alla legge regionale 17 gennaio 2005, n. 2 (Indizione elezioni comunali e provinciali) e alla legge regionale 7 ottobre 2005, n. 13 (Scioglimento organi enti locali). Interventi per la partecipazione elettorale.
LEGGE REGIONALE 29 maggio 2007, N. 2 - Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2007).
LEGGE REGIONALE 7 agosto 2007, N. 5 - Procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, forniture e servizi, in attuazione della direttiva comunitaria n. 2004/18/CE del 31 marzo 2004 e disposizioni per la disciplina delle fasi del ciclo dell'appalto.
LEGGE REGIONALE 5 marzo 2008, N. 3 – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della regione (Legge finanziaria 2008).
La “schiena dritta” di Soru, che naturalmente piace a quel Veltroni che lo ha imposto come candidato alla Presidenza, si è non poco piegata al suo ideale di capo di governo. Naturalmente nel nome di quella sardità di cui si dichiara campione.
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