Trovo fondata la preoccupazione avanzata dai minatori della Carbosulcis per i riflessi negativi che potrebbe avere su di loro la recente approvazione del disegno di legge che, fra l’altro, mette finalmente mano alla questione energetica in Italia. L’articolo 17, comma 2, allinea a), apre la strada alla “realizzazione di progetti dimostrativi sulla cattura e sul confinamento dell'anidride carbonica emessa dagli impianti termoelettrici” e “in via sperimentale, anche per il sequestro dell'anidride carbonica nei giacimenti di idrocarburi in terraferma”. Questo, spiega il disegno di legge approvato dalla Camera e oggi in discussione al Senato, ha lo scopo di promuovere l'innovazione nel settore energetico. Un provvedimento che va nella direzione giusta della uscita dell’Italia dalla dipendenza totale in materia energetica. Ma non è previsto il contributo che a questa strategia potrà dare il nostro carbone, intorno al quale sono in corso da tempo importanti studi proprio sulla cattura e il sequestro dell'anidride carbonica. C’è ancora tempo per rimediare ed è per questo che da lunedì, sentiti gli esperti del settore, mi adopererò perché in Senato si possa rimediare alla mancanza ed estendere il provvedimento.
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