martedì 7 aprile 2009

Lo stemma sardo a pretesto di una polemichetta

Lo stemma della Sardegna, adottato 56 anni fa, può piacere o non essere di nostro gusto, ma è qualcosa che accompagna la nostra storia fin dal 1324. Una polemica politica e mediatica di bassissima lega ha accompagnato, e ancora oggi accompagna, la decisione del governo sardo si ripristinarlo come segno distintivo della Regione, della massima istituzione della Sardegna, cioè. La bandiera sarda, ovviamente, non c’entra: continua ad essere quella che fu definita e adottata dal Consiglio regionale nel 1999.
Che di polemichetta strumentale si tratti è immediatamente lampante, visto che per contrastare la decisione si fa ricorso alla disinformazione e alla mala fede. I critici più fegatosi, infatti, non si limitano, come è loro diritto, a dire che a loro lo stemma del 1952 non piace e che, nel caso, preferirebbero uno stemma che richiami esplicitamente la bandiera sarda. Ricorrono alla mala fede per asserire che la Regione ha abolito la bandiera sarda. “Una delle prime delibere firmate” scrive un quotidiano telematico “prevede la sostituzione della bandiera sarda”.
La cosa è palesemente falsa. Ma c’è chi non bada a spese, né si preoccupa del ridicolo, pur di sostenere una tesi campata per aria. Una legge, come quella sulla bandiera sarda, può essere abolita con un’altra legge, non con una delibera di Giunta. È quello che fece nel 2005 la giunta di centrosinistra, cancellando lo stemma adottato nel 1952 con decreto del presidente della Repubblica e inserendo come logo della Regione la bandiera della Sardegna. Il centro sinistra era cosciente della illegittimità del provvedimento, tant’è che, prima della delibera, la Giunta varò un disegno di legge ad hoc. Peccato che questo ddl, a quel che si ricava dal sito del Consiglio regionale, non fu mai trasformato in legge.
Queste cose, naturalmente, sono scritte nella delibera del 24 marzo 2009. L’immagine della bandiera fu adottato “quale simbolo sostitutivo dello stemma pur non essendo intervenuta alcuna modifica normativa che abbia sancito la sostituzione di detto simbolo con quello della bandiera”. Una lettura non prevenuta della delibera avrebbe evitato una polemica molto pretestuosa e assai poco fondata. O meglio, fondata solo su una rabbiosa voglia di rivincita con tutti i mezzi, quelli dell’ignoranza dei fatti in primo luogo.
Dove stia lo scandalo della riadozione di uno stemma, è difficile capire. Non solo molti stati hanno accanto alla propria bandiera anche uno stemma, come è il caso dell’Italia. Ma anche nazionalità dello stato spagnolo hanno stemma e bandiera, come capita nel Paese basco che ha uno stemma istituzionale (nella foto in alto) e la propria bandiera, la Ikuriña (nella foto qui sotto). Ma, asseriscono, i critici prevenuti, nello stemma (che è poi quello del Regno di Sardegna nel 1600) i mori hanno gli occhi bendati. Gli studiosi sostengono che quel segno bianco sugli occhi è dovuto alla difficoltà incontrata dagli stampatori di agire con precisione.
Si può, naturalmente, intervenire sullo stemma del 1952 e spostare la benda dei Quattro mori sulla fronte, come è nella nostra bandiera. Ma per farlo bisogna agire secondo legge, non secondo una approssimativa delibera di Giunta.

5 commenti:

Vito Fusaro ha detto...

Gentilissimo Onorevole Massidda

Ho letto con piacere la sua precisazione su, benda sugli occhi o sulla fronte (e perchè no senza).
Credo che il compito importane della nostra nuova Amministrazione in fatto di Bandiera Sarda sia quella di restituire l’esatta disposizione del viso che è rivolto a destra e non come stabilito dai sinistri del presidente Palomba con Legge Regionale 15 aprile 1999 N. 10 ed avallata da altri sinistri con disegno di legge 25 gennaio 2005 che guarda verso la loro parte politica.
Gradirei un Suo parere in merito in modo da approfondire l’argomento.
Le auguro buon lavoro.
Grazie
Vito Fusaro
P.S.
Gradirei sapere dove trovare l’articolo da Lei citato nella risposta, grazie.

piergiorgio massidda ha detto...

Caro Fusano,
ti ringrazio per l'attenzione e ti invito, se vuoi, a scrivere ancora. Ma per la verità, sia la legge del 1999 sulla bandiera sarda sia il disegno di legge (non convertito in legge) del 2005 sullo stemma, effigiano i quattro mori con la faccia rivolta a destra.

Vito Fusaro ha detto...

Carissimo Onorevole

Mi spiace contraddirla, nella "nuova" bandiera, il viso dei Mori è rivolto alla sua sinistra, contrariamente a quella in vigore sino al 1999 che in realtà, è stata epurata dal governo Soru. Di seguito il primo articolo della L.R. 15 aprile 1999 che così celebra:

Art.1
Bandiera della Sardegna

l. La Regione adotta quale sua bandiera quella tradizionale della Sardegna: campo bianco crociato di rosso con in ciascun quarto una testa di moro bendata sulla fronte rivolta in direzione opposta all'inferitura.
Al contrario, nella bandiera di precedente istituzione, i mori guardano verso l’inferitura e cioè alla loro destra. Uguale disposizione si può notare nello Stemma Sardo adottato dalla Regione e dai sinistri contestato.
A presto per maggiori precisazioni.

piergiorgio massidda ha detto...

Carissimo Fusaro,
lei cita correttamente il testo della legge del 1999 (Giunta Palomba): "...rivolta in direzione opposta all'inferitura" che è "il lato della vela che, una volta issata, viene ad essere solidale con l'albero". Nella bandiera, dunque, i 4 mori danno le spalle al palo che la sostiene; sono rivolti verso destra.
Anche nel disegno di legge del 25.1.2005 della Giunta Soru, per altro mai diventato legge, è scritto che "le teste di moro [sono] rivolte verso destra".
Semmai, i mori hanno la faccia rivolta a sinistra nello stemma adottato in seguito al decreto del Presidente della Repubblica del 5 Luglio 1952. Era allora Luigi Enaudi.

Vito Fusaro ha detto...

Carissimo Onorevole

Non riesco ad allegare in questo messaggio le immaggini per fare i giusti confronti. Se crede, gradirei avere il suo indirizzo di posta elettronica dove potergliele trasferire.
Il mio indirizzo è sartel@tiscali.it