
La Chiesa sarda, amministratori sensibili, cittadini disposti a mettere del loro hanno capito e fatto proprio il progetto del regista di Arcipelaghi, uno dei film più straordinari che abbiano mai parlato della nostra Isola. Quel che è mancato è l’aiuto della Regione, che per altri registi è stata prodiga di denaro, cooproducendo un film di Mereu e uno sceneggiato scritto da Fois.
Che cosa, in questa vicenda davvero poco edificante, abbia giocato a sfavore di un’impresa come quella di Columbu, non è facile capire. Se il fatto che il film sia parlato in sardo, se quello che Giovanni Columbu non si sente – e non è – un “intellettuale organico”, se il fatto che egli vuole raccontare una storia sarda senza concedere agli stereotipi di Sardegna che hanno fatto e fanno la fortuna di alcuni, chi lo sa?
Resta il fatto che, mi auguro, Su Re alla fine sarà girato. Più per forza di volontà che per aiuti della mano pubblica, larga di maniche quando vuole. Probabilmente sarebbe il caso, ora, di invertire la tendenza a premiare gli amici di partito.
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