venerdì 17 aprile 2009

Parco dell'Asinara, ma è la legge che va cambiata

La sinistra sassarese è in questi giorni alle prese con uno degli effetti di una delle leggi più centraliste che la sinistra italiana sia mai riuscita a produrre: la legge 394 sui parchi naturali. Il sindaco di Porto Torres e la presidente della Provincia di Sassari sono, infatti, in ambasce perché il Parco dell’Asinara è commissariato e, immancabilmente, se la prendono con il Governo Berlusconi. E già che ci sono, con il presidente della Sardegna Cappellacci.
Il primo, come si sa, si sta trastullando con alcune bagatelle come il terremoto dell’Aquila, il secondo perde il suo tempo dietro a una crisi economica che alla sua dimensione globale aggiunge la pesante eredità dei guasti provocati dalla passata giunta di centrosinistra. Ma, si sa: quando c’è da attaccare gli avversari, ogni scusa è buona.
Il Parco dell’Asinara, unito dalla legge di Edo Ronchi a quello del Gennargentu (proprio così), nacque nel 1997 sulla base di un marchingegno che lo scorporò da quello montano, dopo che l’allora presidente della giunta regionale, Palomba, firmò l’intesa con lo Stato. Il Parco del Gennargentu non è mai nato, ed è ormai sepolto, per la forte opposizione delle comunità interessate, contrarie alla 394 soprattutto perché essa affidava le gestione del territorio al governo centrale e cancellava i diritti di autogoverno dei comuni e delle loro popolazioni.
Dimenticando questo piccolo dettaglio della 394, voluta a Roma dalla sinistra e imposta in Sardegna da un presidente che tenne in nessun conto i comuni, il sindaco di PortoTorres sollecita la definizione “dell’organigramma dirigenziale” del Parco. È un suo diritto, naturalmente. Ma non si limita a questo: «Credo che sia giunto il momento di affidare la guida del parco a un rappresentante del territorio e per “territorio” intendo la città di Porto Torres. Non mi interessa a quale schieramento possa appartenere il futuro presidente del consiglio direttivo del Parco nazionale dell’Asinara: poco importa che sia di destra, di sinistra, di centro ma è importante che sia portotorrese. Questo perché sarebbe a conoscenza delle esigenze e delle aspettative della città mentre sarebbe controproducente un presidente nuovamente calato dall’alto».
Ma “un presidente calato dall’alto” è proprio quel che prevede la legge che la sua parte politica ha fortemente voluto e imposto. “Il Presidente è nominato con decreto del Ministro dell'ambiente”, dice infatti l’articolo 9 della Legge 394. Un legge che va assolutamente modificata, anche per rispetto del processo federale in atto nella Repubblica. È quello che proporrò con un mio disegno di legge entro breve tempo.

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