lunedì 14 settembre 2009

Sanità sarda e il Nobel della spudoratezza

Credo che l'Accademia di Stoccolma abbia diffocoltà nel promuovere un Nobel per la Spudoratezza perché correrebbe il rischio di istituire un premio già assegnato. Come dire che dovrebbe fondare uno intorno al sicuro vincitore, che è il Pd sardo impegnato in una sfrontata polemica sul cambio dei manager della Sanità sarda. Ma come? Il partito che dal governo ha capeggiato la lottizzazione selvaggia della Sanità, dal portantino ai “pittoreschi direttori” (la definizione è dell'assessore Liori”; quello che si è fatto imporre dal centro un assessore come la Dirindin; quello che ha contribuito al disastro della Sanità sarda; adesso alza la voce e confonde un normale e giusto spoil system con la lottizzazione?
Comprendo che chi, come la precedente giunta, della lottizzazione ha fatto una scienza esatta, non riesca a capire altro se non la lottizzazione. Ma ci dovrebbe essere un limite alla spudoratezza e servirsi della critica sul merito come strumento di lotta politica. Ma così non è. A me sembra naturale e democratico che la riparazione del malfatto attraverso una profonda riforma sia fatta da uomini che con questa riforma siano in sintonia. Sarebbe almeno curioso che ad attuare la riforma siano chiamate persone che o non la condividono o l'avversano.
Posto che la sinistra non è il luogo geometrico del'intelligenza, della competenza, della conoscenza, il problema è solo quello di trovare manager della Sanità capaci di attuare la riforma perché con essa sono d'accordo. Ed è quello che si farà, cercando fra le persone proposte dai partiti quelle migliori. Certo, anche io preferirei che la scelta fosse fatta in maniera da non dare adito al sospetto di spartizione, ma è altrettante certo che gli ultimi a strillare dovrebbero essere, per decenza, gli uomini della sinistra.

1 commento:

p.atzori ha detto...

condivido appieno. Si rileggano Mario Pirani i nostri politicanti di sinistra, che denuncia da anni l'invasione intollerabilmente eccessiva della politica in questioni di Sanità. Cappellacci fa bene a definirli ipocriti. Piero