sabato 23 gennaio 2010

Ecco perché sono disponibile a candidarmi alla Provincia di Cagliari

“È giunto il momento di chiamare a raccolta le migliori esperienze e capacità dell’Isola, accantonando interessi di parte e ambizioni personali. Una grave crisi, come quella che stiamo attraversando, non può che essere affrontata con scelte coraggiose e con un impegno diretto anche a costo di perdere rendite di posizione”.
È quanto ho detto ieri intervenendo al congresso dell’Ugl, dicendomi disponibile a impegnarmi in prima persona alle prossime consultazioni per il rinnovo della Provincia di Cagliari.
La crisi economica – ho spiegato - stravolge tutto e ci impone quindi delle scelte. Ci troviamo di fronte al bivio: subire gli eventi, portando però la situazione verso il baratro oppure guardare alla crisi come a un’occasione per ridisegnare tutti assieme il futuro economico e occupazionale della Sardegna. Questa azione deve essere portata avanti con l’impegno di tutti, istituzioni, lavoratori, categorie professionali, parti sociali e con un’ampia convergenza della forze politiche. Penso, inoltre, al grande patrimonio di esperienze dei sardi che vivono e lavorano in Italia e all’estero, al loro contributo determinante in questa azione di rilancio dell’economia del territorio.
Proprio la provincia di Cagliari, per il ruolo che ricopre anche a livello regionale e per le emergenze e le situazioni di disagio presenti, ha urgente necessità di essere governata con esperienza e competenza.
Sono consapevole delle responsabilità da affrontare e coerentemente a ciò che chiedo agli altri, ho dato la mia disponibilità a governare questo processo. Non mancherò di spiegare le ragioni della mia scelta anche in questo mio spazio agli amici che seguono i miei interventi.

1 commento:

elettra ha detto...

Bene Siamo con Lei. Meno male che si vota a maggio così i nostri due voti sono sicuri, e tutto aprile potò fare darle una mano tra Quartu e Monastir. Fa piacere che il comando vada ad una persona che in politica è stato sempre corretto e non sia un parvenue. E' giusto schierarsi!