È arrivato anche a me, insieme credo a migliaia di altre persone, il grido di dolore dell'Anonima indignati permanenti per lo tsunami che il centrodestra e parte dell'opposizione stanno per abbattere sulla libertà di stampa. Un grido da ultima spieggia: “Fate girare il più possibile, almeno finchè non ci bloccano anche la posta elettronica”. E, siccome l'allarme è ancora poco, ecco ancora: “Il potere si sta dotando delle armi necessarie per bloccare in Italia tutti i blog che al momento rappresentano in Italia l'unica informazione non condizionata e/o censurata”.
Dio mio, che cosa è successo per far scattare in piedi l'Anonima indignati? È successo - “informa” l'Anonima – che il Senato, nell'approvare il Disegno di legge 733 (il cosiddetto pacchetto sicurezza), ha anche approvato un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC): “Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet”.
“Il senatore Gianpiero D'Alia” dice il messaggio “non fa parte della maggioranza al Governo e ciò la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della "Casta". In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog a disobbedire (o a criticare?) ad una legge che ritiene ingiusta, i “providers” dovranno bloccare il blog”.
Come tutti sappiamo, l'istigazione a disubbidire alle leggi e l'apologia di reato sono sanzionati dalla legge. Ci mancherebbe altro che uno Stato, qualsiasi stato, sia retto dalla sinistra o dalla destra, consentisse impunemente che qualcuno inciti gli altri cittadini a violare le leggi o che qualcun altro, impunemente faccia l'apologia di un reato. Le norme che impediscono ciò già esistono nel codice penale, ma fra gli strumenti con cui si compiono quei reati non era, fino ad ora, compresa l'Internet, per il semplice motivo che, quando si pensò di sanzionare quei gravi reati, di Rete neppure si parlava.
La stampa già non poteva impunemente invitare i suoi lettori a disubbidire alle leggi né poteva impunemente inneggiare a chi ha commesso un reato. L'Internet è stata ed è luogo di grandi sacrosante libertà, consente a sterminate quantità di persone di avere una voce che prima non aveva e nessuno, tranne che nei regimi comunisti e nelle satrapie orientali, pensa di poter limitare questa libertà. Ma la Rete è anche luogo di scorribande che con la libertà di espressione hanno niente a che fare e che invece l'Anonima indignati vorrebbe perpetuare. È il luogo in cui si inneggia alla Mafia, si fa del razzismo senza pudore (“Utilizziamo i sardi come cavie”, ad esempio), si fa allegramente invito a costruire bombe carta e molotov, si invita con altrettanta spensieratezza ad usare pallotole per uccidere il nemico, si diffama e si infama qualsiasi avversario, politico o sportivo o anche solo personale.
La prima libertà, quella delle opinioni e delle informazioni, è sacra e certo non mi tirerei indietro se mai si dovesse difenderla. La seconda, quella che pare piacere all'Anonima indignati, è solo arbitrio e barbarie che devono essere repressi con decisione.
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