domenica 24 gennaio 2010

Sos furrighesos di Anela: la risposta del ministro Bondi

Il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi ha risposto ieri alla mia interrogazione sullo scempio commesso da ignoti nella necropoli di Sos Furrighesos di Anela. Come si leggerà, dall'esame dei documenti in possesso del Ministero risulta essere giusto quel che un lettore aveva segnalato e che, cioè, i danni allo straordinario sito archeologico risalgono agli anni Settanta. Ma la risposta, che si può leggere integralmente qui sotto, da conto anche di quanto importante sia stata la segnalazione fatta al governo. Dopo di essa, il Nucleo dei carabinieri tutela beni culturali ha iniziato le indagini per recuperare i reperti trafugati, si sta per concludere l'espoprio dell'area in cui è la bellissima necropoli e la Soprintendenza insieme al Comune di Anela stanno predisponendo un progetto per la conservazione e il restauro del sito archeologico.
Questa la risposta scritta del ministro Bondi:
Con riferimento all' interrogazione in oggetto, si osserva quanto segue.
Dall'esame degli atti d'ufficio, nonche dal sopralluogo effettuato dai Carabinieri del Nucleo Tutela Beni Culturali della Sardegna lo scorso 11 novembre, è emerso che i danni registrati nella necropoli di Sos Furrighesos denunciati dal "Gruppo ricerche Sardegna", cui fa riferimento il Senatore interrogante, non sono recenti, ma risalgono con certezza in epoca anteriore al 1970.
Tale circostanza, infatti, è desumibile sia dalla relazione allegata al decreto ministeriale 24 novembre 1971 di vincolo della necropoli, sia dalle varie pubblicazioni scientifiche quali ad esempio il "Notiziario" della rivista di Scienze Preistoriche e in un articolo pubblicato il 28 ottobre 1970 nel quotidiano "La Nuova Sardegna".
In particolare, quest'ultimo articolo recita testualmente che "...assieme a numerosi graffiti anneriti dal fumo originato dalla accensione di fuochi da parte di pastori si trovano certi referti, anzi si trovavano... in quanto qualche anno fa i soliti amatori di antichità hanno tentato di asportare, ritagliandola a colpi di scalpello, la sezione di roccia nella quale erano le incisioni, frantumandole purtroppo e rovinandole definitivamente". Si rassicura, comunque, il Senatore interrogante che a seguito della segnalazione da parte del "Gruppo ricerca Sardegna", i Carabinieri del Nucleo tutela beni culturali della Sardegna hanno iniziato tempestivamente delle indagini, tutt'ora in corso, proprio al fine di recuperare i reperti trafugati.
Quanto ai provvedimenti che si intende porre in essere al fine di preservare il patrimonio culturale della Sardegna, si fa presente che di recente è stato avviato in collaborazione con la Regione autonoma della Sardegna un progetto volto a far fronte alle molte emergenze archeologiche esistenti nelle province di Sassari e Nuoro.
In particolare, per la Necropoli di Anela si sta concludendo l'esproprio per la valorizzazione del sito da parte del Comune interessato, che ha collaborato con la Soprintendenza archeologica della Sardegna, alla predisposizione di un progetto di prossima attuazione, relativo alla conservazione ed al restauro del complesso ipogeico di Sos Furrighesos.

Nessun commento: