mercoledì 12 maggio 2010

L'avversario di Milia sono io

Chi, anche per la grazia ricevuta, pensa alla politica come ad una questione di correnti, stenterà a capire che la politica è soprattutto generosità, fede agli impegni presi, coerenza e, perché no?, coraggio nelle proprie azioni. Può succedere, così, che il mio avversario nella competizione con il centrosinistra nella provincia di Cagliari si lasci andare a una sciocchezza. Il mio comportamento nei confronti di Graziano Milia nasconderebbe un retropensiero: pur di non far vincere il mio avversario, sarei contento che vincesse il centrosinistra. Per la verità, a Cagliari è diffusa la voce secondo cui egli, sconosciuto alla gente e conosciuto all'apparato, avrebbe ricevuto l'investitura proprio perché candidato debole, in modo da facilitare una qualche operazione elettorale nella vicina Quartu.
Con una colta metafora biblica, si direbbe che guarda una pagliuzza negli occhi altrui e non la trave che ha nei suoi occhi. Più prosaicamente i sardi irriderebbero al bue che da del cornuto all'asino. Se, almeno, avesse il buon gusto di accontentarsi della grazia ottenuta, cercando di farla fruttare – sempre che ne avesse l'animo – a me risparmierebbe la necessità di ristabilire quel minimo di verità dei fatti che consentirebbe a lui correre la sua avventura e a me di avere dissenso nel rispetto. Ma pare che, pur giovane, abbia imparato subito i machiavellismi del peggior politichese, il primo dei quali sta nel denigrare l'avversario. Ciò che è sempre sintomo di paura.
Stabilita la verità dei fatti (egli non è il candidato del partito, ma di una sua corrente), non ho alcuna intenzione di seguirlo sulla strada della polemica falsa, pretestuosa e tutto sommato fondata sul fatto che io sono un sardo libero e che, in quanto tale, non mi curo di chi è o mostra di essere “l'uomo” di qualcuno. Graziano Milia ha detto che il suo vero avversario sono io, ed ha ragione. Sono e sarò suo avversario, non sguaiato né villano, come è mio costume, ma deciso a contrastarlo fino in fondo, non perdonandogli di aver ridotto la Provincia di Cagliari a ente senza anima e, quel che è peggio, senza speranza nel futuro.
Egli ha elaborato un programma pieno di ambizioni che ha un grosso, palese guaio: la confessione che nei suoi cinque anni di governo della Provincia non solo non ha risolto i problemi che ora si è accorto esistono, non vi ha neppure posto mano. Con quale coraggio chiede ora consensi per fare in futuro cose di cui nel passato neppure si è preoccupato? Il problema sta nel che cosa la Provincia sia e debba essere. Non è la stessa cosa pensare ad una Città metropolitana e cioè una Metropoli da cui poteri e funzioni si irradiano verso una periferia o un luogo politico di sintesi nel quale convergono interessi locali e identità comunitarie. È una bella battaglia, politica e culturale, fra stereotipi consolidati e voglia di innovare; fra una provincia destinata ad esaurirsi nell'ordinaria amministrazione e quella che ho più volte chiamato “Provincia di serie A”.
Mi chiedo e chiederò agli elettori se una comunità ai confini della Provincia di Cagliari così come la capitale della Sardegna hanno interesse ad essere amministrati come metropoli o come un insieme straordinariamente ricco di comunità ed identità locali. Il mio obiettivo è quello di favorire la creazione di lavoro e poi lavoro e ancora lavoro. Per far questo non è indifferente pensare ad una Provincia di seria A o a una Provincia come l'abbiamo conosciuta. Questa è la posta in gioco fra me e Milia. Figurarsi se mi interessa la polemica dentro la quale mi si vorrebbe tirare per i capelli.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

troppu togu!

Massidda Presidente

Anonimo ha detto...

GRANDE MASSIDDA PERCHE' PARLI COL CUORE

Anonimo ha detto...

votero' massidda, anche se prima ero con farris ma questo inizio di campagna elettorale me lo ha fatto conoscere meglio. VOTEROì MASSIDDA come Voi

Anonimo ha detto...

FARRIS ovvero la campagna elettorale fatta di cene. Il vecchio modo di fare politica di un 42enne. Nessuno dei candidati presidenti segue questa strategia obsoleta che fa incazz... chi non è stato invitato ed è fuori dal tempo. Non parliamo dello SPOT, veramente una cessata. GRazie Velardi si vede che sei di sinistra stai distruggendo un viscido che si è inserito nel PdL senza esserne iscritto aiutato dall'amico di Scjola che magari ritroveremo nell'elenco di Anemone.
Viva la Libertà, VIVA MASSIDDA , io voto per lui "come noi" e Voi.

Anonimo ha detto...

Non solo non voterò Farris ma non darò mai più il mio voto a personaggi come Ciccu, Artizzu,Delogu ecc. ecc..
Sono proprio disgustato da tutti loro. Forza Massidda!!!

Maurizio ha detto...

Farris fa le cene, e le mette pure nei video (vera trasparenza)….. Massidda manda tristissimi sms con le coordinate bancarie del conto corrente della moglie…….
“La campagna elettorale sta andando meglio delle più rosee aspettative. Purtroppo abbiamo un dolorosissimo e urgentissimo bisogno di un sostegno economico.( Laura XXXX, BSS fil quartu Sant’Elena, IBAM: XXXXXXXXXXX) Te la senti di aiutarci? Mi chiami? Piergiorgio"

piergiorgio massidda ha detto...

Proprio come temevo, caro Maurizio. Quel sms è falso, ma un risultato l'ha ottenuto: ha confuso le menti di persone per bene. Ho subito smentito di aver mai fatto inviare quel sms e l'Unione sarda ne ha dato conto. Capisci ora quanti mascalzoni ci siano in giro?

Unknown ha detto...

Senatore, grazie per il chiarimento. Resta però un importante punto aperto. Il sms è stato inviato dal suo cellulare…..come pensa che la gente possa darle il voto, se lei non è neanche in grado di selezionare i suoi collaboratori ? Per quanto come abbia Lei stesso riportato, siano volontari, lei ha dato loro accesso al suo cellulare, evidentemente si tratta di persone che lei reputa responsabili, e in cui ha riposto la sua fiducia.

Unknown ha detto...

per Maurizio
circa la trasparenza sulle cene di farris mi fai sorridere, senza offesa, perchè il problema è chi le paga. Non certo farris...
circa gli sms di Massidda che io non ho ricevuto, come si fa a mandarli con il cellulare del Senatore se il suo è un telefono bollente e che è quasi impossibile contattarlo, sai ci sono programmi che simulano tutto ! la cosa più importante è che Massidda abbia smentito e così tutti sanno che gli sms non sono veri poi avrebbe dovuto rendere i soldi versati cosa impossibile visto che nell'Uniopne Sarda è scritto che l'IBAN è sbagliato.