giovedì 19 novembre 2009

Qualcosa sullo Statuto, eppur si muove

Lentamente qualcosa si muove intorno alla adozione di un nuovo Statuto di autonomia e anche dall'opposizione vengono segnali di disponibilità ad affrontare la questione con “un approccio non strumentale o giocato sulle divisioni della maggioranza” come avverte oggi l'ex presidente del Consiglio regionale, Giacomo Spissu. Meglio sarebbe, naturalmente, che questo atteggiamento non strumentale si manifestasse con continuità e che, per esempio, ieri, durante la riunione del Parlamento sardo a Nuoro, il Pd non avesse accusato di insensibilità il presidente della Regione. Pur sapendo che Cappellacci non poteva essere contemporaneamente a Nuoro e a Roma dove firmava l'accordo per l'Alcoa, qualcuno si è pesantemente lamentato dell'assenza. Piccinerie. Speriamo bene per il futuro.
Un futuro che è cominciato con fatti concreti e con pubblici impegni della maggioranza. I fatti concreti sono, come più volte ho detto, la elaborazione di un complesso e coraggioso articolato da parte del Comitato per lo Statuto e la presentazione da parte mia di un disegno di legge che sposa la proposta del Comitato. Il ddl, S.1244, presentato il 17 giugno 2009 con il titolo Statuto speciale della Regione Sarda denominato "Carta de logu de Sardigna", è già stato assegnato alla Prima commissione (Affari costituzionali). Questi i fatti.
Parlando al Congresso sardista, il presidente della Regione ha confermato il suo impegno con queste parole: “La riscrittura del nostro Statuto speciale è stata indicata coscientemente nel mio programma agli elettori e a loro ho il dovere di rispondere senza indugio, dopo un lungo lavoro preparatorio operato durante la passata legislatura con discrezione e serietà dalla maggioranza delle forze d'opposizione. Come ho ricordato in altre sedi si è trattato di un lavoro di ridiscussione dell'Autonomia reale, analisi di tutte le proposte di riforma presentate, confronto con analoghe esperienze italiane ed internazionali, portato avanti senza pregiudiziali e durato diversi anni ad opera di un Comitato appositamente formato e seguito direttamente dai capigruppo dell'opposizione. E' stata elaborata una proposta completa ed articolata di sovranità possibile, presentato più volte pubblicamente nelle varie stesure e sino al progetto finale condiviso nelle sue linee portanti e di principio da tutta la coalizione di centrodestra, che credo recepisca le principali aspirazioni sardiste diffuse nella nostra Nazione”. Vale la pena riportare le parole di Cappellacci, anche perché di esse non c'è traccia sui giornali che si sono occupati del Congresso sardista e quindi non sono conosciute.
Segnalo anche un'altra iniziativa, sfuggita all'attenzione dei media: facendo propria una mozione firmata dai consiglieri di centrodestra Mario Floris, Franco Cuccureddu e Massimo Mulas, 25 consiglieri dell'opposizione hanno sollecitato la presidente del Consiglio ad “avviare una sessione straordinaria sulle riforme e sul programma di approvazione del nuovo Statuto di autonomia”.
Qualcuno potrebbe vedere in questo atto dell'opposizione un approccio strumentale che si fonda su presunte “divisioni della maggioranza”, ma l'importante è che anche l'opposizione si muova, mettendo da parte le defatiganti discussioni sugli strumenti per scrivere lo Statuto (la “Consulta” voluta da Soru, per esempio) e affrontando i contenuti della nostra nuova Carta fondamentale.
Come si sa, il Psd'az e i Riformatori sardi vorrebbero che ad occuparsi della riscrittura dello Statuto sia una Assemblea costituente. Ho già scritto su questo blog che la proposta rischia di apparire dilatoria e in grado di mettere in pericolo la possibilità che esso possa essere approvato in questa legislatura. Ma condivido con il Psd'az la necessità che, prima di approdare al Consiglio regionale per l'approvazione, si apra in Sardegna un grande dibattito capace di coinvolgere il popolo sardo nel disegno del proprio futuro. A questo coinvolgimento si può arrivare sì attraverso una Costituente, ma anche indipendentemente da essa con la discussione sulla proposta del Comitato per lo Statuto, sul mio disegno di legge (entrambi esistenti) e su progetti alternativi che, se pure oggi non esistono, possono in breve tempo essere approntati. Dopo alcuni decenni di dibattiti sulla insufficienza dello Statuto vigente, non sarà difficile a chi non condivide le nostre proposte presentare le proprie.

1 commento:

Daniele Addis ha detto...

Senatore Massidda,
io spero veramente che le cose si smuovano e che lo statuto venga cambiato il piú presto possibile e poco mi importa che esso sia tale e quale a quello proposto dal comitato o che derivi da una assemblea costituente, peró c'è una cosa che mi lascia perplesso: il centro destra non era d'accordo con la consulta di Soru perché voleva la costituente; ora vorrebbe la costiutente, ma dice che non c'è tempo e quindi appoggia la proposta del comitato.
Perché la consulta non andava bene, mentre il comitato va bene?

Non voglio polemizzare, ma stavo cercando di capire come mai questo discorso sul nuovo statuto si trascina da anni e non arriva mai ad una conclusione.