Ora che l'attenzione per Sant'Efisio è tornata nella sua più intima dimensione religiosa, sento di poter ragionare con voi sulla festa che centomila persone hanno fatto al martire che, secondo i credenti, ha salvato Cagliari e l'intera Sardegna dalla conquista francese. Credenti e non credenti, sardi e forestieri, tutti credo siamo stati coinvolti, anche senza sapere perché, in qualcosa di più profondo di quanto non sia una festa.
Al di là della grande e fantastica varietà delle vesti dei tremila partecipanti alla sfilata, c'è lo spirito di un intero popolo unito sotto le insegne di un martire salvatore. Certo, in quel 1793 furono i cagliaritani, insieme ad altri sardi arrivati anche dai villaggi dell'interno, a non consentire materialmente che il Regno di Sardegna cadesse in mano ai giacobini che ne volevano fare un'appendice della Francia rivoluzionaria. Ma tutti sapevano di avere dalla loro il santo martirizzato nella città di Nora, prima nuragica, poi sardo-fenicia, poi punica e infine romana. In quell'anno, la celebrazione di Sant'Efisio aveva già più di centoventanni: si ricordava il voto fatto dai cagliaritani nel 1656 perché fossero salvati dalla peste. Li salvò anche in quel 1793.
L'anno successivo, stanco delle angherie commesse dai funzionari piemontesi, nizzardi e savoiardi del Governo del Regno sardo, il popolo decise di ribellarsi. E di farlo – ricordano gli storici – proprio il giorno della festa, il Primo maggio, quando il santo sarebbe stato scortato dei miliziani. Gli uomini del Vicerè Balbiano scoprirono quali fossero le intenzioni dei cagliaritani e gli organizzatori della sommossa dovettero anticiparla al 28 aprile. Quella data è, da qualche anno, festa nazionale per il popolo sardo.
Sa die de sa Sardigna, nel ricordo di quella ribellione, è, fuori di ogni retorica celebrativa, un giorno importante per tutti i sardi e per i cagliaritani in particolar modo. Senza uccidere nessuno, senza infierire sul nemico, quel 28 aprile 1794, i cagliaritani cacciarono “i piemontesi” dalla capitale del Regno sardo, che proprio qui, sul colle di Bonaria, era nato quasi cinque secoli prima. I cacciati, come si sa, rappresentavano il governo dell'isola: il viceré Balbiano e alcune centinaia di funzionari venuti dagli altri stati del Regno: Piemonte, Nizza e Savoia. Lo stesso capitò a Sassari e ad Alghero, a dimostrazione che la questione interessava tutta la “Sarda nazione”.
I rivoluzionari cagliaritani e poi i sassaresi e gli algheresi, con la loro rivolta, non volevano mettere in discussione il Regno sardo, ma il suo governo in Sardegna. Tanto è vero che, anni dopo, gli stessi rivoluzionari accolsero con grande affetto il capo dello Stato, il Re, cioè. Da questa rivolta prese avvio il cosiddetto “Triennio rivoluzionario” con a suo capo l'alternos Giommaria Angioy, una pagina di storia che a buon titolo è considerata dai sardi non succubi un momento alto di orgoglio nazionale. Ad esso né le contraddizioni fra le classi dirigenti di allora, una parte delle quali era terrorizzata dall'autogoverno, né la successiva sconfitta tolgono nulla, come sa chi non butta il cuore oltre l'ostacolo solo se ha la vittoria in mano.
Al pacato e non violento coraggio di quei cagliaritani e di quei sardi dalla schiena dritta voglio ispirare la battaglia politica di questi giorni. Come loro non sopporto le prepotenze, come loro non alzo i toni e come loro non mi propongo rivoluzioni dirompenti. Sono orgoglioso del mio partito, della sua funzione in Sardegna e non mi vanno i “tirannos minores” che hanno deciso nel chiuso delle loro stanze quale dovrà essere, nei loro pensieri, il futuro della Provincia di Cagliari. Non ci sarà neppure bisogno dello “scommiato”, come 216 anni fa: ci penseranno gli elettori.
PS – Sa die de sa Sardigna, invitato in prima fila dai lavoratori e dai sindacati che manifestavano per il lavoro, sono rimasto coinvolto in quello spirito di unità di cui il popolo sardo è capace, quando sono in gioco valori decisivi. Finita la manifestazione, sono stato travolto da una macchina in un brutto incidente stradale; devo al buon Dio se non ha avuto esiti più gravi e a quella grande coralità di popolo la forza di volare a Roma per dire “grazie, no” a Silvio Berlusconi, il quale mi chiedeva di rinunciare alla mia candidatura e mi proponeva l'incarico di sottosegretario alla Salute.
21 commenti:
Piergiorgio sei il MIGLIORE! grazie a te vinceremo noi!
G. Milia
Se Massidda non lo mandano via dal partito , il PDL diventerà un casino all'ennesima potenza!
Non ti curar di loro, ma guarda(li) e passa.. Forza Piergiorgio forza Massidda Presidente Alberto
ho inviato questo post forse al suo sito del senato. lo rimetto subito qui informando che l'ho già mandato a chi di dovere a tutti i livelli (anche a "zio" Silvio), a molti giornali ed oggi sono anche in testa a Tocqueville.
saluti con il seguito. mi commenti il post al mio blog. lo merito(non sto scherzando)
Maralai
(marionanni)
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www.maralai.ilcannocchiale.it
6 maggio 2010
Berlusconi tentenna; Pisanu ministro?
Volevamo buttarla sull'ironia, come dire che di una cosa potremmo essere, almeno in teoria, certi; che il nuovo ministro alle attività produttive al posto di Scajola non sarà sardo. Quando mai! La Sardegna è stata scandalosamente sdegnata di avere rappresentanza nel governo dell'Italia. Ha soltanto un sottosegretario, quel Giuseppe Cossiga figlio più "continentale" che sardo. I siciliani sono in cinque.
Forse perchè i sardi non sanno piangere in cinese come la Brambilla e la Santanchè, o perchè come mi ha risposto tempo fa Mario Sechi, direttore sardo di un settimanale "continentale", l'Isola non ha politici all'altezza della situazione? Io credo alla prima versione; non sanno piangere in cinese per avere un ministero. Il sardo "piange" dentro, e pure in "limba", in dialetto. E vai a capire il "pianto sardo", le lacrime identitarie! Ma adesso, almeno per un attimo, lasciamo stare la satira politica e facciamo una proposta che vorremmo fosse convincente; la facciamo noi, e non a nome dei Sardi che non li rappresentiamo, ma perchè lo siamo.
Ed anche perchè la politica romana, almeno nell'apparenza, sta sempre di più allargando un solcato con questa Terra al di qua dal Tirreno. Troppe questioni sospese, che per il momento tralasciamo. Lo facciamo semplicemente nel nostro piccolo spazietto web che siamo certi di avere comunque capacità di essere veicolati attraverso i circuiti della rete. Potrebbe essere letto anche per errore; per distrazione; per sbadataggine, accidentalmente passeggiando tra i box di TocqueVille, o perchè qualche incauto lettore possa riferire: senti cos'ha scritto....
Oppure che non mi salti in mente (delle volte) di mandarlo direttamente al portavoce del Pdl Daniele Capezzone, con l'amichevole raccomandazione: informa il premier, urgente. Morale: Beppe Pisanu ministro(punto).
Maralai
(mario nanni)
I sardi del PDL non sono riusciti ad avere un ministero perchè ognuno pensa ai ca...voli suoi! Massidda Docet, che ora per fare il togo (sic!) sta spaccando il partito! A Roma si conterà ancor meno!
Massidda Vergognati!!
le cicate, si sono le idee di Cicu parlare e scrivere dicendo male di Massidda, povero cicu, incomincia a pararti il sedere come scajola andrai in malora.
Vai avanti siamo conte Viva MASSIDDA
a proposito è vero che anche Cicu c'entra con l'eolico ? vedremo...
Signor Massidda lei è proprio un sardo libero ed onesto,speriamo arrivi preso il momento in cui si accorgerà che a Silvio della Sardegna non gliene importa nulla,nulla? Riguardo a Pisanu: non sarà eletto perchè anche Lui è un sardo onesto e competente e Silvio vuole accanto a sè solo lacchè e,possibilmente,escort(ora si chiamano così)
Cara signora, lei mi ha fatto il complimento più bello che potessi sperare di ricevere, sardo libero e onesto. Tanto più bello perché semplice, lontano dalle enfasi a cui siamo abituati. Ma, mi creda, il suo giudizio su Silvio Berlusconi è ingiusto e mutuato da stereotipi.
Ho capito da altri suoi commenti che lei vive fuori dalla Sardegna che da lontano continua ad amare come la amo io che ci abito. Se avesse seguito le cronache di questi giorni, avrebbe capito che sono i fatti a darmi ragione.
PS – Rispondo a lei e non agli altri amici che hanno espresso qui apprezzamenti e critiche, perché lei firma i suoi commenti.
ho letto un commento di un ANONIMO che asserisce che l'On. Massidda si è dimesso da Senatore per occuparsi della Sardegna, se così fosse lo voterei anche io! Ma sul sito del Senato risulta ancora al suo posto....come Scajola che si è solo dimesso da Ministro ma non da Deputato. Come Farris che continua a tenere il suo posto di Assessore al Comune di Cagliari mentre va in giro da 20 giorni a fare la campagna elettorale. So che questo non è il luogo adatto a fare polemica, il blog è dell'On Massidda, ma un minimo di informazioni corrette bisognerebbe pur darle, altrimenti la gente rischia di credere a cose non vere. Per il resto in bocca al lupo e buona campagna elettorale a tutti.
@ Anonimo delle 14.51
All'anima delle informazioni corrette. Massidda mai ha detto di essersi dimesso, ha detto che si dimetterà se eletto alla Presidenza della Provincia. Secondo me, farebbe una sciocchezza, ma così ha detto.
Il resto è rumor e - in questo hai ragione - sarebbe meglio non metterli in giro. Quanto a Scaloja, che non stimo particolarmente, si è dimesso pur non essendo indagato. Non ti pare che la voglia di forca dei giustizialisti abbiano già fatto abbastanza guai?
Dell'altro non so chi sia. Fai tu
Signor Massidda la ringrazio di avermi risposto e,soprattutto,di avermi perdonato la prima volta che l'ho insultata,senza conoscerla.Sono una persona che va molto ad istinto ma anche seguendo i fatti e,purtroppo il mio parere su Silvio non cambierà mai.Ribadisco che i complimenti che le ho fatto,pur essendo di una sinistra obbiettiva e non con i paraocchi,sono veri e sono felice di constatare che esistono parlamentari onesti e liberi come lei.Continui a lottare per il bene dei sardi
Caro sen., non ho ricevuto risposta al mio post sul sostegno a Beppe Pisanu ministro. Perchè non mi risponde mentre risponde soltanto a quella signora soltanto perchè l'ha detto che è onesto? Oppure ha risposto perchè signora? Il mio blog, quasi mezzo milione di visite www.maralai.ilcannocchiale.it è schierato col Pdl libero e pone ancora una volta l'accento sulle dimenticanze del ns premier verso dell'Isola. Io stimo molto Silvio Berlusconi, ma non come la mia Terra che vedo trascurata dallo Stato ed anche (ad occhio e croce) dal governo. Io sto lanciando messaggi ovunque, tenendo conto che il mio post sul dopo Scajola è stato in vetta per alcuni giorni anche a Tocqueville. L'ho inviato a Capezzone (a Daniele invio un messaggio al giorno), al Riformista, a l'Unione Sarda, a Cappellacci, a lei ma intorno alla proposta noto, con rammarico, un silenzio assordante anche da parte dei politici sardi. Al punto che neppure lei mi da seguito. Sarà, mi domando, ancora risentito perchè le ho detto che io sono per l'abrogazione delle province, principalmente quella cagliaritana che ricade nel contesto di una futura città polis come Cagliari? Ed ha proposito della sua candidatura in rotta di collisione col Pdl, perchè non faceva meglio una battaglia politica per le primarie? Una battaglia politica per dare grinta ed un assetto diverso al pdl isolano che si è messo in subordine persino a Fantola e Mariolino Floris? Perchè continuiamo con queste prove di forza che di primarie non hanno niente ma servono soltanto per disorientare gli elettori e i sostenitori dello stesso Pdl? Però ora scrivo per sapere cosa ne pensa di Pisanu ministro e se sia stato informato dell'iniziativa, oppure di un altro sardo o sarda al posto di Scajola. Allora?
Maralai
(mario nanni)
Signor Maralai se si fosse informato prima avrebbe evitato di scrivere quello che ha scritto al Signor Massidda.L'Onorevole mi rispose, la prima volta ,quando lo insultai,ingiustamente, e mi dette una grande lezione di educazione e civiltà.
signora Grazia, sulla risposta del sen. a lei ho voluto scherzare, con simpatia. mentre sul resto no; ho posto un problema politico e pretendo una risposta. ripeto; io sono impegnato politicamente e col mio blog dedico a gratis molta dedizione alla causa del pdl, che reputo causa di libertà. non mi va, non sopporto che i politici sardi del pdl non chiedano, che la Sardegna non venga esclusa dal governo dell'Italia. vogliamo, in pratica una rappresentanza sarda in seno al governo. pensi un po se nel governo di Roma sedessero cinque sardi e zero esponenti della Sicilia. crede che i siciliani sarebbero rimasti zitti come i parlamentari sardi? poi a lei un invito a visitare il mio blog.
grazie.
con la buona giornata.
Maralai
(mario nanni)
in replica a quanto scritto dall'anonimo che mi risponde:
Non ho scritto che l'On.Massidda dice di essersi dimesso, ma che una lettrice/ore del blog asserisce che lui lo ha fattto...ciò vuol dire che se nessuno lo smentisce, lei/lui crederà sempre che l'On Massidda si è dimesso da senatore, anche perchè si fa allusione al sacrificio economico che ne deriva.
Sul fatto che lui lo farà quando e se sarà eletto, non ho dubbi, io NON voto PDL e destre varie, ma credo che l'On. Massidda sia una persona corretta.
Per quanto concerne Scajola, mi dispiace che ancora non sia stato indagato, perchè dopo le dichiarazioni pubbliche che ha rilasciato il girono delle dimissioni da Ministro, tutto ha fatto capire tranne di essere innocente..Ma qui ogniuno la può vedere come vuole! Buon lavoro.
da Striggiula
non riesco ad entrare se non come anonimo pur essendo registrato.
Chiedo a MASSIDDA perchè quel coso, si Farris disponga di stipendio compreso il suo segretario committente della sua campagna elettorale, dal Comune di Cagliari. Dispone anche dell'auto di servizio? Diverso è essere senatore o anche consigliere comunale ma assessore tecnico in quanto non eletto dal popolo che fruisce dello stipendio per lui e suo tirapiedi è veramente grave. Io a quel coso non lo voto. Viva MASSIDDA
@ Maralai
Caro Maralai,
sono desolato davvero nel non averle risposto prima. Come lei capisce sicuramente, una risposta alle questioni che lei pone non può essere limitata a uno scambio di poche righe, e una campagna elettorale particolarmente impegnativa come questa non mi lascia molto tempo libero per curare il mio blog.
Lo curo personalmente per rispetto a chi mi legge dunque sono costretto a tralasciare soprattutto le risposte impegnative, come quella che cerco di darle, convinto come sono che capirà e mi perdonerà.
Vado in ordine di questioni poste:
- Non sono affatto risentito, ci mancherebbe. Lei sostiene l'abolizione delle province e capisco che cosa anima la sua sfiducia; le obietto un paio di cose, a cominciare dal fatto che, anche volendo, questa abolizione non è cosa facile facile. Ci vorrebbe una modifica costituzionale assai complessa: non credo, per dire, che sudtirolesi e trentini sarebbero molto d'accordo con la abolizione delle loro province autonome. Anche superato questo scoglio non piccolo, bisognerebbe prevedere un ente intermedio fra comuni e regione che – non facciamoci illusioni – rischierebbe di essere solo un cambio di nome. Io vedo la questione con un'altra ottica e un'altra prospettiva: dare sostanza alle province che oggi hanno già importantissime funzioni da rafforzare, non da ritrasferire alla Regione, accentuando le tentazioni ad un neo centralismo.
- Io ho fatto, all'interno del partito, una battaglia per le primarie. Primarie serie, intendo, non quelle di marca pd che si fanno per confermare (o tentare di confermare) le scelte dell'apparato. Due anni fa, durante un importanta convegno a Sassari, Cicu ed io siamo rimasti d'accordo nel dire che le scelte dei candidati dovevano essere frutto di primarie e, comunque, di costante dialogo con i cittadini. Io sono rimasto di questa idea, e per quanto mi riguarda il metodo l'ho messo in pratica. Lui no.
- Perché si continua con l'antico metodo che disorienta gli elettori? Dovrebbe chiederlo a chi lo utilizza, ma io tento una risposta: nella logica delle correnti, un capo corrente ha tutto l'interesse ad affermare la sua volontà, anche cercando alleati in chi, non essendo eletto ma nominato, trova in quella logica del do ut des speranza di conferma.
- Quanto a Pisanu, la mia stima per lui è tale che da coordinatore sardo del partito lo proposi alla Presidenza della Regione. Si figuri se non sarei d'accordo per la sua nomina a ministro anche, perché no, in nome di quegli interessi del popolo sardo che, ne sono sicuro, riuscirebbe a rappresentare con tanta autorità. E come Pisanu anche molti altri sardi avrebbero l'autorità necessaria a sedere nel governo della Repubblica. Siciliani e meridionali ci stanno e io mi chiedo se noi sardi, invece di addossare responsabilità agli “insensibili continentali” non faremmo meglio a guardarci dentro per capire che cosa non funziona nella rappresentazione esterna che di noi diamo. Mancanza di coesione? Subalternità culturale? O che altro?
Signor Maralai appoggio in pieno,anche se io non conto proprio nulla,nulla,la sua lotta perchè nel governo italiano ci sia una rappresentanza sarda,,è arrivata l'ora di farci sentire e sopratutto lottare con forza ed entusiamo.( E come sempre,anche con lei come con il signor Massidda mi sono persa l'occasione di essere meno impulsiva,mi scusi anche lei)W i sardi battaglieri
signora Grazia, sono disgustato al massimo livello; sono rimasto isolato nel sostenere la candidatura di un sardo (io ho indicato Beppe Pisanu) a ministro del dopo Scajola. Sono stato isolato, non ho sentito neppure il vicino di casa dei nostri parlamentari rivendicare un minimo di visibilità e di potere governativo per la Sardegna. sento persino lo scrupolo di avere sbagliato di essermi prodigato nel diffondere col mio blog e con la email il mio messaggio per la Sardegna. non l'hanno sostenuto i giornali come l'Unione e nessun pidiellino dell'Isola. anzichè articoli impegnati forse dovevo occuparmi di miss brasile o di quella attrice italiana che si è mostrata nuda in tv. i politici sardi sono tutti affaccendati per concludere accordi già compromessi dall'inerzia politica con gli udicini sardi e i mariolini floris dell'isola, o i quattro mori che sembrano otto democristiani. stamani ho sentito che Berlusconi ha deciso per Romani al posto di Scajola. non vorrei che a cose fatte qualche sardo si mostrasse risentito. e che magari se la prendesse con me, che m’impegno a gratis, che non ho gridato abbastanza forte o non ho buttato sulla testa dei passanti la tastiera. povera Sardegna!!
saluti
Maralai
(mario nanni)
Signor Maralai,ho letto in ritardo il suo scritto e,sinceramente,non so che dirle.Ma davvero noi sardi,popolo fiero e dignitoso,ci facciamo corrompere in questa maniera dalla politica?Io,personalmente,sono sempre stata una sostenitrice di Soru e la sua perdita mi ha addolorato,però sto apprezzando anche l'onorevole Massidda,anche se il capo del suo partito non mi piace affatto.Allora cosa devo fare?,perdere ogni speranza?
P.S. al precedente mio intervento: A me Beppe Pisanu piace molto,infatti il Signor Berlusconi l'ha messo abbastanza in disparte.,forse perchè è una persona onesta e competente e pensa col suo cervello?
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