C'è da molti anni un'accesa discussione sulla necessità o inutilità delle province. Sul loro essere superflue si affastellano considerazioni con qualche fondamento e altre dettate da un poco comprensibile qualunquismo, al fondo del quale c'è un insopportabile fastidio per la democrazia, col pretesto che costa. Costa come costano i comuni, i consigli regionali, il parlamento della Repubblica, il parlamento europeo, l'assemblea dell'Onu e tutti i consessi in cui faticosamente ma necessariamente si esercita la democrazia. Nessuno, o solo qualche isolato anarchista, ne propone l'abolizione.
Tutti, ed io per primo, siamo insoddisfatti dell'ente provincia per come è, ma lo sport di buttare il bambino con l'acqua sporca non è mai stato salutare, né lo è in questo caso. Più interessante, e salutare, è pensare a che cosa potrebbe diventare, per esempio, la Provincia di Cagliari se ben governata e, soprattutto, governata da chi ha in mente una “Provincia di serie A”, luogo in incontro e di sintesi di tanti interessi di tante comunità, gelose della propria identità. Oggi e per un futuro purtroppo non breve, il problema principale è il lavoro, seguito dal lavoro e ancora dal lavoro.
Abbiamo idea di quante opportunità danno l'ambiente, i beni culturali, il turismo, i servizi, l'agricoltura, la pastorizia, l'artigianato? E di come i processi economici siano in grado di favorire l'occupazione non solo se ben governati ma soprattutto se governati in prossimità di chi ne dovrà fruire? Oggi come oggi le funzioni della Provincia, pur non essendo trascurabili, non sono adeguate ad un disegno di federalismo interno degno del nome. Ma a questo io intendo lavorare da presidente della Provincia, avendo alle spalle tre lustri di lavoro parlamentare e sapendo che, meglio prima che poi, la Sardegna si doterà di una Carta fondamentale che riformi profondamente il sistema delle autonomie sarde.
Un certo disincanto, quasi mai innocente, spinge i cittadini a pensare che il lavoro sia un qualcosa che si ottiene o per via clientelare o per via assistenziale. Lo si ottiene, invece, creando le condizioni perché il lavoro si sviluppi. Non voglio assolutamente polemizzare con chi si presenta come avversario di Graziano Milia, senza avere chiare le idee del che cosa fare e avendo in testa semplicemente la replica, magari con qualcosa in più, di che cosa Milia ha fatto o non ha fatto. Milia si può sconfiggere solo con in testa un'idea di Provincia diversa dalla sua. Io ce l'ho e lo batterò.
10 commenti:
caro sen. Massidda, perchè mischiare le carte quando si parla delle province? Cosa c'entrano l'onu e la democrazia con gli enti parassitari che di democrazia non hanno neppure i peli? Anche le Comunità Montane erano state create per favorire -si diceva- l'espansione della democrazia, e poi sono state soppresse perchè espandevano costi e poltrone inutili a carico nostro. Ma le pare che vogliamo davvero affossare la democrazia quando diciamo che le province sono da abrogare? Mi dica sinceramente; sono utili le c.d. nuove quattro province? Sono di presidio alla democrazia oppure di salvaguardia di poltroncine da dopolavoro della politica? E' forse essere antidemocratici o disfattisti ritenere che vengano trasferiti ai comuni i compiti e le risorse economiche, nonchè quelle umane (dipendenti) e materiali attualmente in capo alle province? Lo sa che è anche penoso bussare persino ripetutamente alla provincia per pulire il cortile di una scuola di proprietà della provincia o attendere un n.o. per pulire un canale colatore? Davvero queste questioni sono il sale della democrazia? Ma noi non vogliamo soltanto l'abrogazione delle province, od almeno quelle considerate non utili, ma vogliamo il dimezzamento del numero dei parlamentari e dei consiglieri regionali, compensi compresi. Un consigliere regionale costa più di un senatore quindi lascio immaginare il carico complessivo dei costi alla pubblica finanza nazionale. Forse sono meno democratici di noi gli americani che hanno un terzo dei ns senatori, benchè contino 51 Stati? Non crede che la città di Cagliari possa ricomprendere i compiti della provincia di Cagliari, che eviterebbe anche scontri, inimicizie, "dispetti" elettorali per la poltrona e i posti (inutili ma costosi) da presidente, assessori e consiglieri? Preciso che io non sono contro la politica per partito preso, ma contro l'eccessiva consistenza numerica e l'eccessivo costo della politica in generale. E apprendendo il declino della Grecia e i tagli drastici operati proprio l’altro ieri da Zapatero, su stipendi di parlamentari ed anche di pensionati e di pubblici dipendenti, dico che il discorso dell’abrogazione delle province non è da rimandare alla fatidiche calende greche, ma subito. Prima che sia anche troppo tardi.
Saluti.
Maralai
(mario nanni)
p.s. col suo consenso intendo rilevare il suo post al mio blog
www.maralai.ilcannocchiale.it
Carissimo Senatore,
un suo avversario (farris senza fare nomi ma solo cognomi) sta promettendo alle imprese locali che se vincerà le elezioni lui permetterà di far partecipare alle gare d'appalto sotto soglia cioè 193.000 Euro solo alle imprese della provincia di Cagliari. Bene a prescindere che la nuova normativa indica la soglia a 500.000 Euro da qui una grave ignoranza di farris, il fatto è che si appalesa un VERO E PROPRIO VOTO DI SCAMBIO nel senso che io candidato presidente dico alle imprese locali che inviterò solo loro alla trattativa privata se sarò eletto ossia se mi votate. A suo avviso è un reato ? Ma peggio farris dice che per le gare oltre un milione di euro darà un punteggio maggiore alle imprese della provincia, questo va contro la legge nazionale ed europea perchè è la stessa legge CHE NON IMPEDISCE alle imprese continentali di lavorare in Sardegna ! Aggiungo ma perchè un candidato presidente che speriamo non sia mai eletto fomenti il disagio locale quasi una fobia contrapponendo ed erigendo un muro di confine con conseguenti conflitti. Per me è un irresponsabile del resto tutti lo conoscono così !
in me aumenta la volontà di farris per il voto di scambio perchè tra i tanti problemi della provincia di Cagliari appare strano che concentri l'attenzione sugli appalti e sappia di lavori sotto soglia 193.000 euro. E' evidente che si tratta di questioni di specialisti di settore che hanno espressamente chiesto a farris questo "regalo" in cambio dell'appoggio alla sua campagna elettorale. Stiamo parlando di affidamento di lavori a trattativa privata! ma non è che ci sia dietro Anemone o gente come lui ? del resto farris/cicu non sono amici di Verdini e Scajola?
Gentile Piergiorgio ,
ero inizialmente convinto di votare Lei quale presidente della Provincia di Cagliari salvo poi decidere di dare il mio voto all’attuale Presidente Milia. Vorrei, in questo spazio che lei mette a disposizione dei lettori del suo blog, esporle le ragioni che mi hanno spinto a prendere tale decisione, nel nome di quel principio della libera discussione che so appartenerle. Con lei Piergiorgio ho in comune la condivisione di quei valori laici, democratici e repubblicani che saranno l’anno prossimo oggetto di celebrazione in occasione dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Ho inoltre apprezzato molti dei suoi atti da parlamentare; atti che si sono sempre contraddistinti per lungimiranza e pragmatismo. Per queste ragioni , al momento di venire a conoscenza della sua candidatura, ho deciso senza esitazione di votare per lei, a prescindere dall’eventuale appoggio ufficiale del PDL. Non posso nasconderle però, che al momento di scorrere sul giornale i nomi delle liste che la sostenevano, un grande sentimento di delusione si è impadronito di me. Tanto grande da spegnere ogni entusiasmo in me e farmi decidere di non votare più per lei ma per il suo avversario Graziano Milia. Forze come il Movimento Sociale Italiano, il Fiamma Tricolore e, va detto, la Lega Nord niente hanno a che fare con quei principi democratici nei quali entrambi crediamo. Per intenderci il Movimento Sociale Italiano è una delle tante sigle nate a seguito dello scioglimento dell’MSI storico, che fa riferimento al signor Gaetano Saya colui che, al momento della creazione delle ronde, diede vita alla criticatissima Guardia Nazionale, una milizia la cui uniforme e simbologia richiamava in maniera esplicita i corpi paramilitari Nazisti.
Il Fiamma Tricolore, creato da Pino Rauti, ospita molti nostalgici del vecchio neofascismo anni 70, compresi gli “evoliani” neo nazisti. Che dire poi della lega? Certo si tratta di un alleato importante della vostra coalizione di governo ma siamo sicuri che vogliamo importare anche qui in Sardegna il metodo di governo dei Sindaci sceriffo che tolgono la mensa ai figli degli immigrati e spadroneggiano sul territorio con atteggiamenti da capo di una banda di teppisti? Che cosa ha a che fare con i toni urlati della lega lo spirito dignitoso , sobrio e solidale di noi sardi?
A questi interrogativi ne consegue un altro di portata ben maggiore: In caso di Sua vittoria, quale peso e ruolo avrebbero nella Sua giunta gli esponenti dei sopra citati partiti ? Sarebbe la Provincia di Cagliari l’unica in Italia a essere amministrata da una giunta di estrema destra e leghista? Non essendo riuscito a trovare una risposta convincente a tutti questi interrogativi ho deciso di votare per Graziano Milia.
Con affetto
Edoardo
In un mondo che non conoscesse il bipolarismo, Edoardo avrebbe sicuramente ragione. E avrebbe ragione se questo mondo fosse pervaso dalla ideologia. Me così non è. Per fortuna - glielo dice, Edoardo, il figlio di chi ebbe dal fascismo confino e danni inerrannabili - così non è più. E da persone adulte siamo tenuti e obbligati a tener conto dei fatti e non della loro rappresentazione ideologica.
Con Milia, che a lei piace e che a me ispira simpatia umana, ci sono i comunisti (che tali si dicono), con Massidda ci sono i fascisti (come tali definiti da lei ed altri). Dov'è la differenza? Nei 20 milioni di individui sterminati dai comunisti e nelle migliaia di assassinati dai fascisti? Nel fatto che i fascisti sono fuori legge e i comunisti no? Se i fascisti, come lei dice, si riferiscono ad Evola, i comunisti elogiano Fidel Castro ed Ugo Chavez.
Lasciamo stare, per piacere, i furori ideologici. E pensiamo che questo maledetto (o benedetto) bipolarismo obbliga ad allearsi sulla base di un programma. Da quel che ho letto di Massidda, il suo è un programma fortemente federalista e chi se non la Lega dovrebbe accogliere fra gli alleati. Certo, la Lega ha tratti insopportabili e spesso grezzezze, ma si può negare che senza la Lega, il federalismo sarebbe considerato - anche dagli alleati di Milia - poco meno di una bestemmia?
Io non potrò votare Massidda perché non sto nella provincia di Cagliari. Altrimenti, lo voterei senza alcun dubbio. Magari consigliandogli, se potessi, di cancellare ogni seduzione missina e di cogliere della Lega solo la forte ispirazione federalista. Ne abbiamo bisogno, purtroppo, più di quanto possiamo lontanamente pensate.
Nella seconda repubblica il bipolarismo ha semplificato il quadro politico portando alle urne due schieramenti contrapposti tra i quali la popolazione sceglie chi votare.
Tale sistema purtroppo ha un grave problema: se nei due schieramenti manca la democrazia ci si trova a poter scegliere tra due nomenclature.
Mi spiego meglio: il bipolarismo riduce le opzioni a due, se i due schieramenti scelgono democraticamente il loro candidati attuano una utile scrematura al loro interno, secondo il volere della loro base elettorale; se invece i candidati vengono decisi con gli intrighi vanno avanti persone poco raccomandabili.
La candidatura di Massidda ha un effetto dirompente su questa degenerazione del bipolarismo che sta portando la politica italiana alla deriva.
Il voto per lui, oltre alla stima che merita per il suo cursus honorum, ci consente di esprimere la disapprovazione per come sono maturate le due candidature “forti”.
Milia e Farris sono entrambi candidati imposti all’elettorato contro l’opportunità politica e contro la democrazia.
Massidda ci restituisce la possibilità di scelta che ci è mancata perché gli apparati non hanno voluto fare le primarie.
Le persone candidate nelle liste che sostengono la candidatura di Piergiorgio sono in maggior parte idealisti che non hanno trovato spazio nei due maggiori schieramenti sempre a causa della mancanza di democrazia che li caratterizza.
Tutti, se eletti, hanno da portare avanti il programma condiviso e l’interesse a far bene in quanto difficilmente gli capiterà di nuovo un’occasione come questa.
Continuare a ragionare di fascismo e comunismo nel 2010, fa solo il gioco dei membri delle nomenclature i quali, furbamente, hanno da tempo messo da parte le ideologie e si occupano solo degli interessi (loro).
Caro Massidda ma ti rendi conto o non ti rendi conto che hai allestito una squadraccia!
Penso che il fatto che il tuo ex-partito PDL abbia preferito Farris rispetto a te ti abbia fatto perdere la bussola! Piuttosto che un Napoleone direi che sembri un Brancaleone! Dunque come in una comica : VivaViva BrancaLeon Massidda!
Spett.bile Senatore,
all'inizio della campagna elettorale, contavo, come fatto in passto, di poterle dare il mio voto, contavo sulla sua voglia di fare qualcosa per la nostra amata provincia. Invece sono rimasta delusa dal tipo di campagna che ha deciso di seguire. I suoi collaboratori, le persone che si sono schierata al suo fianco, invece di affrontare tematiche "politiche", non hanno fatto altro che denigrare gli "avversari", con scelte che mi sono sembrate di cattivo gusto. Mi sono chiesta come mai invece di affrontare il vero avversario, avete deciso di "colpire" un candidato del suo "ex" partito, con quelle che pensavo fossero le nostre stesse ideologie, ed ha deciso di stringere alleanze con la Lega, che come bene sa non prova "simpatia" per la nostra amata terra. Quindi mi domando l'idea della provincia che ha, è quella di non affrontare i problemi denigrando gli avversari che si ha paura di affrontare, di mandare sms per chiedere sostegno economico, o stringere alleanze con chi non ci ama? Mi dispiace non aver ritrovato in lei i valori che ci hanno sempre contraddistinto.
Mauro Peppino ha ragione: Piergiorgio ha messo insieme liste nelle quali sono candidati i soliti portatori d’acqua: una squadraccia indegna di essere eletta.
Come è possibile candidare persone che da sempre si dedicano all’attività sociale, al volontariato, alle società sportive?
Come è possibile candidare persone che da sempre sono stati considerati solo utili portatori d’acqua in quanto chi li conosce ne ha stima e vota seguendo le loro indicazioni?
Loro e quanti gli danno retta non sono degni di entrare nei palazzi della politica!
Il loro ruolo è contribuire a mandarci i “nominati” delle oligarchie: gli unici degni a ricoprire cariche elettive.
Ad elezioni avvenute i portatori d’acqua, se hanno portato abbastanza voti, possono comunque mendicare qualche favore, necessario per non perdere la faccia di fronte agli amici e non sentirsi dire ancora una volta: “Ma chi mi hai fatto votare? Hai visto che farabutto?”
I nominati, intenti a soddisfare le richieste dei loro padrini, trascurano quanti gli hanno dato il voto: ubi major…
Tiziana sembra ignorare che i candidati nella lista della Lega sono sardi, sardi che amano la Sardegna quanto la ama lei.
La loro lista è stata esclusa dalla coalizione di Farris per un veto del PS d’AZ.
Veto posto, ed accettato, per semplici calcoli elettorali, le ideologie e le idee in questo non centrano, centrano gli interessi.
Riguardo al “denigrare gli “avversari””: chi ha minacciato rappresaglie ed azioni legali lo ha fatto con l’intenzione d’intimidire.
Trovandosi di fronte un “guerriero” come Simone Spiga ha ottenuto unicamente che la satira nei suoi confronti aumentasse in virulenza ed intensità.
La satira ha una lunga tradizione che risale agli antichi Romani, ed ha sempre goduto della più ampia libertà. Noto che invece i “nominati”, ed i loro sostenitori, la trovano intollerabile…
Sarebbe davvero utile conoscere gli autori dei giochini squallidi con gli sms: di certo non sono dalla parte di Piergiorgio.
Forse Tiziana, come il sottoscritto e tanti altri, vorrebbe assistere ad un confronto fra Massidda e Farris, tutti insieme dobbiamo sperare che qualche “spin doctor” non si metta di traverso.
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