mercoledì 25 febbraio 2009

Furia dottrinale contro le statue di Monti Prama al G8

Il G8 potrebbe essere l’occasione per mettere a confronto la grande statuaria nuragica e quella classica. Il sindaco di Reggio Calabria ha detto ieri sì all’esposizione dei bronzi di Riace negli spazi in cui si incontreranno i capi di Stato e di Governo. Il presidente della Regione sarda, Ugo Cappellacci ha sostenuto l’opportunità di esporre i Giganti di Monti Prama che, dopo trenta anni e passa di silenzio intorno a loro, ritornano a far parlare di sé e della grande civiltà dei nuragici.
L’importante occasione di far conoscere al mondo le statue sarde, che secondo Giovanni Lilliu precedono di almeno tre secoli i bronzi di Riace, trova però ostacoli ideologici in Sardegna così come li trova in Calabria l’esposizione delle statue greche. Per ragioni che attengono una furia dottrinale anti-G8, gran parte della sinistra calabrese minaccia fuoco e fiamme contro il temporaneo spostamento dei bronzi di Riace in Sardegna. Per le stesse ragioni, nell’Isola si oppone all’esposizione dei Giganti una parte della sinistra fondamentalista. La stessa che non ebbe alcunché da ridire, quando governava, al silenzioso trasferimento a Parigi della Stele di Nora, uno dei più importanti testimoni della scrittura nella Sardegna del primo millennio avanti Cristo.
Con questo di differente, però: che l’esposizione dei bronzi di Riace in Sardegna è stata ed è preceduta da un appassionato dibattito, non tutto improntato allo strumentale sbraitare degli indignati per mestiere; il trasferimento a Parigi per molti mesi della Stale di Nora è avvenuto nella più totale indifferenza di quella intellettualità di sinistra, abituata a considerare la civiltà sarda figlia di un dio minore. Una squallida concezione che non deve poter prevalere.

1 commento:

Pierluigi Montalbano ha detto...

Tralasciando la politica, perché i gigantes non hanno bisogno di padrini...semmai il contrario...c'è da dire che ora che il G8 a La Maddalena è solo aria fritta si potrebbe valorizzare questo rinvenimento, che da lustro alla nostra isola, con esposizione di copie dei guerrieri nei più importanti musei del mondo. La Sardegna è protagonista della statuaria a tutto tondo più antica nel mondo, almeno tre secoli prima dei greci. Approfittiamone tutelando questa risorsa e inserendola nella storia delle grandi civiltà, fra le quali quella nuragica ancora non compare.