giovedì 26 febbraio 2009

La sinistra sarda e il videogioco del nucleare

Nel videogioco sulle centrali nucleari, preparato dalla sinistra, è stata già inventata la mappa dei siti destinati ad ospitarle.


Devo ammetterlo: la sinistra è abilissima nel creare allarme su notizie che ella stessa inventa. Lo fece nell’estate del 2003 con il suo videogioco sulle scorie nucleari che coinvolse la gran parte dei sardi in un sonoro “No” ad una minaccia inesistente. Un piccolo quotidiano sardo, Il corsivo, denunciò “l'invenzione a tavolino della campagna No alle scorie nucleari in Sardegna”. Altri si lasciarono andare dentro la trappola.
La battaglia contro le scorie fu fondata non su notizie certe (ci fu solo una ipotesi di un generale) ma su un pregiudizio ideologico: il governo romano di centro destra è intimamente capace di violare l'autonomia della Sardegna e di scegliere, così, l'isola come sito unico per le scorie nucleari. La vicenda si rivelò per quel che era, una simulazione virtuale della capacità dei sardi di difendere la propria autonomia; il che non ci evitò gli osanna della sinistra alla “Grande vittoria ottenuta” sia pure contro un nemico immaginario.
Adesso è la volta della centrale nucleare che, secondo una notizia dalla sinistra inventata fin nei minimi particolari (sarà scelta la piana del Cirras, nei pressi di Santa Giusta), il Governo ha deciso di sbarcare in Sardegna. Gli stessi inventori del videogioco sulle scorie da stoccare nell’Isola stanno lanciando ora il nuovo giuoco virtuale, raccogliendo adesioni su Facebook, in siti internet e cercando di mobilitare i cittadini contro il pericolo. C’è la dichiarazione del ministro Scaloja secondo cui la Sardegna non è fra i siti probabili; c’è l’impegno sottoscritto dal presidente della Regione con il Psd’az sulla indisponibilità della Sardegna ad accogliere il nucleare. E c’è, soprattutto, il fatto che il Governo italiano non ha ancora studiato il piano per l’installazione delle quattro centrali nucleari.
Il pericolo, insomma, è solo nella simulazione virtuale fatta dalla sinistra. Ciò non le impedirà, una volta che il suo allarme sarà sbugiardato, di gridare alla Grande Vittoria della mobilitazione popolare da essa suscitata. È il risultato, temo, della lettura del Macchiavelli solo in un estratto della Selezione dal Reader’s Digest per chi sa di inglese o in un Bignamino per gli altri.

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