
In queste ore, il colpo finale. Il programma pubblicato da Soru in Internet ha censurato persino la parola “lingua sarda”. Sino alla fine di gennaio vi si leggeva: "Una terra è il suo paesaggio, la sua cultura, la sua lingua, la sua storia, la sua musica. Lo sviluppo della Sardegna non può che partire dall’identità...". Oggi si legge: "Una terra è il suo paesaggio, la sua cultura, la sua storia. Lo sviluppo della Sardegna che vogliamo parte da un progetto identitario...". La lingua è stata cancellata.
E anche nel programma che è scaricabile dal suo sito, la questione della lingua è ridotta alla ripetizione di cose già approvate dalla passata giunta nel Piano triennale. Addio all’impegno di una legge di politica linguistica, agitata solo strumentalmente in campagna elettorale.
Trovo in questa maniera di comportarsi un insopportabile e cinico strumentalismo: Soru sa benissimo che la sua sardità avrebbe impattato contro il centralismo degli uomini di Veltroni nell’Isola. Ma ha fatto finta di nulla.
Nella foto: la lingua sarda censurata nel programma di Soru
Nessun commento:
Posta un commento