lunedì 9 novembre 2009

I vandali di Sos furrighesos di Anela. Interrogazione

Ignoti vandali hanno fatto scempio di preziosi graffiti preistorici nelle Domus de jana di Anela-Ittireddu. In particolare, i criminali hanno devastato la cosiddetta "Tomba del re" nel sito meglio conosciuto come Sos furrighesos. Ne ha dato notizia il Gruppu ricerche Sardegna nel blog di Gianfranco Pintore. Su questo grave atto di vandalismo ho presentato una interrogazione al ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi. Questo il testo:

Premesso che
risulta dalla denuncia fatta dal Gruppo ricerche Sardegna sul un blog sardo che il giorno 4 ottobre scorso, membri del GRS stesso hanno verificato un atto vandalico nelle Domus de jana di Anala-Ittireddu, meglio conosciute come Sos furrigheddos;
nella cosiddetta “tomba del re”, ricca di segni preistorici, anonimi hanno probabilmente scalpellato e asportato le figure più significative:
una delle componenti il gruppo, facendo ricerche su pubblicazioni riguardanti quella e altre tombe ipogeiche, ha rintracciato una vecchia fotografia riproducente il sito originario:
dal confronto fra tale fotografia e lo stato attuale della parete della “tomba del re” risulta mancante lo splendido graffito di un cervo e quello di un altro animale, mentre non sono stati fortunatamente toccati altri disegni;

Considerato che:
i vandali hanno probabilmente asportato i due graffiti o per contrabbandare per proprio conto gli importanti reperti o dietro commissione di ignoti non sprovveduti estimatori dell'arte preistorica;
lo scempio commesso è di grande entità;
il danno arrecato al patrimonio culturale è in qualche modo recuperabile solo se i ladri saranno scoperti e i reperti rintracciati;

si chiede di sapere
se risulta alla Sovrintendenza della Sardegna la commissione del grave attentato al patrimonio culturale che essa è preposta a salvaguardare;
se essa Sovrintendenza abbia denunciato i fatti al Nucleo dei carabinieri per la tutela dei beni culturali e se sì se stiano svolgendo ricerche utili alla cattura dei responsabili del vandalismo e al recupero dei reperti;
se non ritenga, in uno spirito di leale collaborazione fra Regione sarda e Stato, interessare la prima alla necessità di vigilare sull'enorme patrimonio culturale presente in Sardegna.

20 commenti:

gigi sanna ha detto...

Bravo Piergiorgio. Assumancu calicunu est ischidu!

Alessio Tosti ha detto...

Mi congratulo con lei senatore per l'intervento!

giovanni ha detto...

Mi associo al prof. Gigi Sanna e a Tosti nel sottolineare la tempestività e la positività dell'iniziativa politica del senatore Massidda; mi auguro
possa rappresentare finalmente l'inizio di una nuova stagione di vero recupero e di concreta tutela e valorizzazione della identità storica di tutti noi sardi.

Anonimo ha detto...

Mi pare tanto il segreto di Pulcinella!!
Anch'io tempo fa ho visitato il sito de Is Furrighesos e vedendo lo scempio mi sono preoccupato di documentarmi, attraverso un amico in Soprintendenza ai Beni Culturali che, dopo aver consultato la documentazione riguardante il sito stesso, mi ha informato che i danni risalgano agli anni '70. Inoltre, per molto tempo il sito è stato utilizzato come abitazione/ricovero e a tutt'oggi è in un terreno privato. Probabilmente quest'ultimo è il vero scempio!

Gianfranco Pintore ha detto...

@ Anonimo
Sarebbe interessante sapere dal suo amico della Soprintendenza:
1) Se si tratta di Is Furrighesos o di Sos Furrighesos;
2) Se la Soprintendenza abbia fatto svolgere indagini sull'atto vandalico e se abbiano avuto risultati;
3) Se recentemente abbia verificato se i segni della asportazione siano compatibili con un fatto avvenuto più di trent'anni fa.
4) Centinaia di siti di interesse archeologico si trovano in terreni privati. La Soprintendenza ha mai sollecitato la mano pubblica alla loro acquisizione?

Anonimo ha detto...

@ Gianfranco Pintore
Chiedo scusa!
- Intendevo "Sos Furrighesos"
- Dalle immagini che gli ho sottoposto conferma che risalgono agli anni '70.
- L'acquisizione di terreni in cui ricadono siti archeologici ha un costo che purtroppo - a quanto pare - non possono sostenere!

Aggiungo che, purtroppo il "dispiacere" ci accomuna!

Anonimo ha detto...

@ Gianfranco Pintore

Mi (ci) consigliano di consultare il libro ....
Arte e religione della sardegna preistorica nella necropoli di Sos furrighesos di g. tanda. volume primo, fig. 52/1, che risale al 1983
.... e che gli atti vandalici sono precedenti al 1979, per cui, ora abbiamo anche gli strumenti per una verifica (almeno fino al 1983)

Anonimo ha detto...

che figuraccia: dopo trent'anni ci si accorge di questo?

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Che democrazia! Non capisco come mai mi sia stato cancellato un messaggio dove dichiaravo che la vera vergogna sta nel fatto che qualcuno, in questo caso il GRS, stimoli denunce tardive ed inutili nei confronti di atti che solo da parte loro sono sconosciuti per scarsa documentazione. Premetto che sono un elettore dell'onerevole Massidda e mi aspetterei da parte sua un po più di attenzione, non foss'altro che per il tentativo di evitargli risposte spiacevoli da parte degli enti preposti.

Anonimo ha detto...

L'auspicio almeno che, dopo aver verificato ciò che già si sapeva, il ministero abbia la buona volontà di finanziare un intervento al sito che merita come del resto tanti altri dell'isola.

piergiorgio massidda ha detto...

Caro anonimo,
ho cancellato il suo post perché non è giusto che mi si dia del cacciatore di scoop e, soprattutto, che lo si faccia in maniera anonima. Io non cerco visibilità, esercito il mio dovere di parlamentare che è anche quello del sindacato ispettivo. Il che significa che, di fronte a un fatto, è mio dovere chiedere al ministro competente informazioni a riguardo. Sarà il ministro a rispondermi sulla base delle sue acquisizioni e può darsi che anche ad esso risulti, come dice lei, che si tratta di fatti già conosciuti. Così come potrà assicurare tutti che tutte le indagini sullo scempio furono fatte e dirci con quali risultati. Io e tutti noi, nel caso, ne prenderemo atto.
Io, al contrario suo, sono felice che esistano gruppi, come quello che lei cita, tanto appassionati da preoccuparsi per danni irreparabili al nostro patrimonio culturale. E poco importa se altri nel passato ne avevano avuto conoscienza: è evidente che questa non è stata una conoscenza diffusa.
Detto questo, non capisco perché lei continua nell'anonimato. In questo blog, come forse avrà avuto modo di leggere, chiunque scrive con la massima libertà. Molti sono quelli che non condividono le mie posizioni e utilizzano questo spazio a volte per contestarmi e a volte solo per dibattere fra loro. Io ne sono felice, cosciente come sono che i luoghi di dibattito pubblico sono purtroppo molto scarsi. I più firmano, mettono la loro faccia come io metto la mia. Non c'è pericolo di alcun genere, caro anonimo, e io ricorro alla cancellazione dei post molto raramente e solo quando le insolenze anonime si fanno insopportabili. Non l'ho mai fatto con chi firma, anche se ciò che scrive sotto di essa non mi fa piacere. Lo faccia anche lei, esca dall'anonimato. Sarà comunque gradita.

Anonimo ha detto...

Carisimo On. Massidda, io - se non involontariamente - non mi sono permesso di dire che Lei cerchi gli scoop, ma solo che in questo caso il GRS lo fa! L'anonimato, che spero a lei non dia fastidio, è un diritto che il cittadino esercita sia quando vota, sia quando esprime la propria opinione, se la stessa può causargli disturbi nella sua vita quotidiana. Purtroppo lei non lo ricorderà, ma tempo fa ho ricevuto dalle Sue mani una apprezzatissima spilla di Forza Italia che tutt'ora conservo gelosamente. Non si preoccupi della mia identità, ma se le fa piacere segua i miei consigli.
Grazie

Anonimo ha detto...

Chiedo scusa,
dopo aver riletto il mio e il suo messaggio, mi rendo conto che da quello che scrivo potrebbe apparire che non apprezzi il lavoro del GRS. Chiarisco meglio, per non essere travisato, il mio pensiero: sono ben felice che esista non solo questo gruppo ma anche tutti quelli che in seguito vorranno crearsi. Il vero problema sta nel documentarsi meglio prima di creare inutili allarmismi. In questo periodo mi pare un'abitudine consolidata: io denuncio, poi chi se ne frega se questo o quell'altro non sono colpevoli, ci penseranno loro a difendersi. Non accomuniamo l'attuale cattiva politica all'archeologia o alla tutela della nostra amata terra.
Scusate ancora .....

piero ha detto...

signor anonimo, parlo in modo personale e non come vicepresidente del GRS, sono piero zenoni, e contrariamente a lei esco dall'anonimato perchè non ho nulla da nascondere.

in primis, il GRS non è affatto in cerca di scoop, il gruppo fà semplicemente il suo lavoro come da statuto,sarà suo compito verificarlo nei nostri siti, a sua cura ricercare,e il suo lavoro il GRS lo ha già fatto quando ha denunciato simboli fallici litici buttati nell'incuria nel nuraghe di s'uraki di s.vero milis, denunciato sul blog di pintore quest'estate, ma siccome non è nata un'interpellanza parlamentare, LEI non si è sentito in dovere di denunciare uno scoop da parte nostra? la verità è che lei non sa nulla di noi e le viene molto comodo metterla sul piano dello scoop, soprattutto da una persona che resta anonima e suscettibile di solo disprezzo solo per questo. Lei non sà nulla del nostro lavoro, come può permettersi il lusso di giudicare un'associazione senza fini di lucro? non si vergogna di dire fesserie in un blog di un senatore della repubblica dietro la tenda dell'anonimato? se ha del fegato venga fuori dall'anonimato, venga a fare le escursioni con noi con zaino in spalla sotto la pioggia, e vedrà che le passa la voglia di dire queste calunnie in pubblico

spero di non conoscerla mai

piero zenoni

Anonimo ha detto...

Chiedo scusa e spero che l'Onorevole Massidda mi conceda il diritto di replica ...
Egregio sig. Zenoni, non mi pare ne educato ne corretto il suo atteggiamento, io ho parlato esclusivamente di Sos Furrighesos, a cui a quanto pare non ha potuto opporre replica. Non capisco cosa c'entri S'Uraki? Perchè tutto questo astio sul personale? Cosa c'entra lo zaino in spalla sotto la pioggia? Dalle sue teorie, se uno fa questo ha il diritto di dire cose inesatte? Il problema vero sta nel fatto che la cattiva pubblicità non l'ha fatta un errore (grave) come quello di non verificare (meglio) la notizia, ma con la prepotenza e la cattiva educazione mostrata con l'astiosa risposta. A me non darebbe nessun problema conoscerla o meno, visto che ritengo che in democrazia tutti abbiano il diritto di esprimere le proprie opinioni .... e se lei chiama calunnie le mie parole, si chieda cosa sono le sue.
Con rispetto, preferisco restare anonimo, ma sarò molto curioso di vedere come verrà valutato questo scambio di opinioni: il mio tendente a chiarire l'effettivo stato delle cose su Sos Furrighesos, il secondo invece carico di insulti e odio, tendente solo ad una strenua difesa di un gruppo.
La difesa sarebbe stata più semplice dicendo che il tutto era stato fatto in buona fede e con il massimo slancio, cosa questa che spesso può indurre a fare degli errori. Bastava solo ammetterlo!
Buon lavoro

Gianfranco Pintore ha detto...

Essendo in qualche modo responsabile di questo dibattito-scontro (nell'interrogazione del sen. Massidda si cita come fonte della notizia il mio blog), mi permetto di invitare a un abbassamento dei toni e di badare alla sostanza delle cose.
Se la notizia fosse rimasta relegata in un blog, se il sen. Massidda avesse fatto l'interrogazione senza darne comunicazione alla stampa, se la stampa - come troppo spesso accade - fosse stata distratta e non ne avesse parlato, questa discussione non sarebbe cominciata.
Questo vuol dire, a mio modesto parere, che c'è una notevole coda di paglia in cui si impigliano la disattenzione degli organi preposti alla tutela del nostro patrimonio culturale, un distorto rapporto fra questi organismi e le comunità locali, la presunzione che basti pubblicare un fatto su un libro perché una sua successiva denuncia sia un "segreto di Pulcinella" (primo anonimo).
Sempre il primo anonimo dice di essersi consultato con "un amico in Soprintendenza ai Beni Culturali", fatto assolutamente encomiabile soprattutto perché poi qui ne parla pubblicamente. Quindi, la Soprintendenza (ammesso che non avesse saputo dell'interrogazione dalla stampa), a quel punto sapeva. Avrebbe potuto informare la stampa di come, nella sua ottica, stavano le cose. Non l'ha fatto e quindi, senza mettere in dubbio qual che dicono qui i vari anonimi, non resta che attendere la risposta del ministro Bondi.
C'è qualche impedimento a che la Soprintendenza risponda quando viene chiamata in causa? In questa e in decine di altre circostanze.

Anonimo ha detto...

@ Gianfranco Pintore
La ringrazio innanzi tutto per la pacatezza e l'invito ad abbassare i toni e in secondo luogo per l'encomio per aver reso pubblica la mia informazione avuta a seguito di una indignazione identica attinente lo stesso sito (maggio 2009).
Veniamo al dunque.
1 - L'azione/denuncia come spirito è sicuramente da apprezzare, ma lo è anche una verifica dell'attendibilità prima di farla. Mi risulta che esista un ufficio apposito dove inoltrare una denuncia quando il cittadino scopre presunti danni ai beni archeologici e può conseguentemente chiedere lo stato delle cose. Perchè non utilizzare i canali "normali"? Le sembrerebbe corretto se per andare a Roma (per noi Sardi) si andasse in direzione ovest anzichè più semplicemente verso est?
2 - Con la scarsità di fondi a disposizione di qualsivoglia Soprintendenza, come si può pretendere di privilegiare questo o quel sito (lei ha citato l'acquisizione poiché lo stesso si trova in un terreno privato) sapendo che tutti sono importanti per la nostra storia? E' lo spirito del buon padre di famiglia quello che ci porta ad avere delle priorità (anche se questo non sempre avviene)
3 - Non è possibile che per trent'anni (almeno tanti ne sono passati dall'accertamento dei danni) tutti gli anni ci si debba preoccupare di dare notizia che lo stesso è avvenuto, assisteremo, facendo la somma dei danni di ogni anno, all'editto più lungo della storia (peraltro in una noia mortale) con un elenco che nessuno ascolterebbe.

Ovviamente queste punti non impediscono a me, a lei e a chiunque abbia a cuore la propria storia di vigilare, ma come ben sa, spesso le notizie di danni o scoperte vengono volutamente tenute nascoste per evitare "emulazione di stupidaggine" e per tener lontani i tombaroli.
Sos Furrighesos è difficile sia da raggiungere che da individuare (se non con dati precisi sulla sua ubicazione) pertanto molto difficile da custodire per qualsiasi organo dello Stato. Non le dico niente di nuovo se specifico che la custodia dei monumenti non rientra nei compiti della Soprintendenza, semmai presumo che lo stesso rientra nei compiti dei Carabinieri.

PS. visto che ci tiene a darmi una identità, mi chiami pure "Davide"

Anonimo ha detto...

Ho seguito con vivo interesse i vari interventi, io che sono stata in visita alla necropoli con qualche anno di meno, e che per paura di avere incontri ravvicinati magari con qualche volatile notturno non ebbi il coraggio di intrufolarmi all'interno delle tombe. A mio modo di vedere l'intervento chiarificatore potrebbe essere quello in cui si conferma la lettura delle informazioni pubblicate sul sito indicata più sopra, cosa che nessuno finora ha fatto. A questo punto la mia paura ormai sopita di qualche anno fa forse non è stata vana.
Anonima X

Anonimo ha detto...

@ Aninima X
Anche io seguo con molta curiosità questi interventi, ma spiegati meglio: quale sarebbe il "sito pubblicato più sopra"? O ti riferisci alla consultazione delle immagini del libro della Dott.ssa Tanda: "Arte e religione della sardegna preistorica nella necropoli di Sos furrighesos" volume primo edito nel 1983?
Se così fosse, io l'ho fatto e le immagini evidenziano che lo scempio è precedente a quel periodo.