lunedì 19 luglio 2010

Il partito che non c'è nell'Isola che c'è

Si potrebbe anche pensare, e qualcuno me ne ha parlato, che un dirigente del Pdl come me sia felice della crisi di idee attraversata dal Pd, sempre più “partito che non c'è”. E invece no: lo stato confusionale del partito di minoranza – non ci sono le condizioni per parlare di partito d'opposizione – fa danni alla democrazia sia nella Penisola sia in Sardegna. La sua attesa che la magistratura politicizzata, supplendo alla mancanza di opposizione, dia la tanto agognata spallata è qualcosa di più che un giocare col fuoco, è una dichiarazione di impotenza.
Capisco che questo possa essere nei sogni di chi come Di Pietro ha in progetto l'aumento dello 0,1 per cento alle prossime elezioni, ma che lo sia anche in quanti si definiscono “partito responsabile”, alternativa di governo al centrodestra, è molto grave. Non per il Pdl, ma per la democrazia. Non un berlusconiano, ma un vecchio liberale come Piero Ostellino, si interroga se una parte della magistratura non stia “innovando” la legislazione con la sua ricerca di reati non contemplati nel codice penale. Se così fosse, per esempio con questa vicenda della cosiddetta “P3” aggiungo io, non si tratterebbe, almeno oggettivamente, di una supplenza alla incapacità del Pd di battere Berlusconi con una seria alternativa di governo?
Non ho tutti gli elementi di giudizio che Berlusconi ha per parlare di un tentativo di combatterlo con le armi improprie del rovesciamenti del voto popolare, ma è certo che la vicenda abbia troppe nubi oscure che la campagna mediatica non contribuisce a diradare, anzi. Così come è certo che, qui in Sardegna, c'è chi utilizza i riflessi sardi di questa campagna mediatica per sognare una via giudiziaria e giustizialista che risolva la crisi di identità e di capacità programmatica del maggior partito d'opposizione.
Mettiamo per assurdo che Ugo Cappellacci raccolga l'intimazione a dimettersi; insieme ad esso andrebbe a casa l'intero Consiglio regionale e si dovrebbe tornare al voto. Il centrodestra ha un programma, non fosse altro se non la continuazione di quello che in questo anno e mezzo ha cominciato ad attuare. E l'opposizione? Raffazzonerebbe un programma nel mese di campagna elettorale, quel che in diciotto mesi non è stato capace di proporre in alternativa a quello del governo sardo? Via, siamo seri, amici del Pd, anche voi sedotti dalla demagogia di Francesca Barracciu e dal suo monomaniaco “Cappellacci delendum est”.
Non voglio certo insegnare ad alcuno come si faccia l'opposizione, ma, in questa che sarà una legislatura costituente, si è mai sentita dai banchi dell'opposizione consiliare una voce che proponesse un qualcosa? Anche solo per dire che fra i due disegni di legge costituzionali per il Nuovo Statuto, il mio e quello del mio amico Antonello Cabras, appoggiavano quest'ultimo? Ho già scritto su questo blog che il disegno di legge di Cabras non mi piace ma che è una cosa concreta su cui si può discutere. E voi, amici del Pd?

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