Ho partecipato, l'altro giorno, all'insediamento del nuovo Consiglio provinciale di Cagliari. Un grande onore poter rappresentare le mie sei liste e i ventimila cittadini che mi hanno eletto, ma anche un grande onere. Dei candidati presidenti, salvo l'eletto, ero il solo: sia Federico Palomba sia Giuseppe Farris hanno preferito dimettersi, l'uno per occuparsi solo di questioni parlamentari, l'altro per fare l’assessore a Cagliari. Una scelta che rispetto, anche se avrei preferito che l'amico Palomba avesse concorso, con me, a mettere a disposizione del Consiglio una esperienza parlamentare che può rappresentare un importante contributo, specie all'inizio della legislatura.
A nessuno può sfuggire, del resto, come mentre i candidati nei collegi abbiano rappresentato le esigenze dei rispettivi territori, i tre candidati alla Presidenza, durante la campagna elettorale, abbiano potuto raccogliere le esigenze dei cittadini di tutta la provincia. Spesso hanno colto il disagio sociale, a volte la disperazione, presente in tutte le realtà, sia pure con gradi e intensità diverse. Essi, più di tutti, sarebbero stati in grado di avere un quadro generale della situazione.
Ribadisco che la loro è una scelta rispettabile anche se non la condivido. Il fatto è che sono girati, nei blog, nelle pagine di Facebook, nelle discussioni incongrue lezioni morali spero non alimentate, per così dire dalle parti in causa. Si legge qua e là, che è giusta la decisione di Farris di dimettersi per non accumulare gli incarichi e sbagliata la mia di continuare a fare il senatore e il consigliere provinciale. I consiglieri sono stati eletti perché scelti dai cittadini che hanno affidato loro la rappresentanza del rispettivo collegio ed insieme ad essa le loro speranze. I candidati presidenti hanno un onere in più: quello di rappresentare gli elettori dell'intera provincia. Fra la nomina ad assessore e la sua elezione diretta da parte dei cittadini, Farris ha scelto l'incarico per nomina.
Non basteranno gli artifizi dialettici dei suoi sostenitori a far dimenticare questo dato di fatto e a fare pensare ai cittadini che la politica così intesa, come gioco del dare e avere, non li interessa più; segnale che, a quanto pare inutilmente, hanno dato il 30 e il 31 maggio. Io mi ero candidato alla Presidenza della Provincia di Cagliari, sapendo e annunciando che in caso di elezione avrei lasciato il seggio di senatore. Una cosa che, credo tutti lo intuiscano, avrebbe comportato per me un saldo negativo dal punto di vista economico e di immagine.
Chi, come me, ritiene che perdere le elezioni non comporta l'abbandono di un impegno assunto con i suoi elettori e chi, invece, ritiene che fare l'assessore sia più importante che mantenere la parola data alle persone a cui si è chiesto il voto. E mettiamo da parte, per carità, la questione del doppio incarico.
La mia elezione a consigliere provinciale, grazie ad una legge che anche io ho contributo a fare, non comporta accumulo di compensi, semmai un soprappiù di oneri. Di più, chiederò agli uffici legali competenti se sia possibile che la Provincia destini ad opere sociali il compenso che mi sarebbe dovuto come consigliere provinciale. In ogni caso, la mia elezione non solo non graverà sulle spese, ma farà risparmiare l'amministrazione. Il problema è di ordine diverso. Gli altri due candidati alla Presidenza non si sono certo distinti per rispetto del patto con gli elettori; io intendo rispettarlo. E lo farò, da oppositore leale e responsabile, deciso a contrastare il prevalere degli interessi di partito di chi ha vinto, votando con lui ogni volta che ci siano provvedimenti in grado di risolvere problemi della gente.
Quando mi accorgerò che non sarà più necessario il contributo che saprò dare, il mio posto sarà preso dall'ottimo Mario Corongiu, eletto nel Sarcidano che saprà rappresentare al meglio, in Consiglio Provinciale gli interessi del suo territori.
1 commento:
Caro senatore, diciamo le cose vere come in parte ha fatto. FARRIS ha preferito il suo stipendio seppure solo per altri dieci mesi, per uno che è senza arte e ne parte non è poco ma sempre di più di quello di consigliere provinciale.E' questo il meglio del PdL, un giovane "concreto" che tradisce gli elettori e che ha paura del confronto in Provincia con Massidda ? vorrei che finalmente ancora la provvidenza riequilibrasse quello che finora ha fatto e male alla città di cagliari.Auguri senatore.
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