
Un cassintegrato della Vinyls ha detto a uno degli operai dell'Alcoa andati all'Asinara per esprimere solidarietà: “All’occupazione non è seguita neppure una riga di solidarietà” da parte dei sindacati. Si vede che “sanno come questa partita andrà a finire”. Può darsi che abbia ragione quel lavoratore e che i sindacati non se la sentano di dare false speranze ai 130 della Vinyls. Ma continuo a credere che, sullo sfondo del mancato appoggio, ci sia una presa d'atto che i sindacati, non solo loro certo, ma sicuramente anche loro, hanno per anni difeso un modello di sviluppo insostenibile, anche quando era chiara ed inevitabile la sua crisi. E non hanno spinto se stessi e la politica verso soluzioni diverse dal modello ormai agonizzante.
All'Asinara, proclamata isola dei cassintegrati, è in atto, pur con molte difficoltà, uno sviluppo diverso, fondato sull'utilizzo dell'ambiente per creare economia e occupazione. Un luogo di pena e di patimenti è oggi meta di turismo, lì vi lavorano ex pastori oggi forestali, vi sono e vi saranno attività tese a rendere fruibile l'isola. Insomma, economia, ambiente e occupazione vi convivono e con più forza vi potranno convivere una volta (ma questo è un altro discorso) che saranno un ricordo la burocrazia e gli ideologismi che stanno dietro al modo in cui il Parco fu concepito.
Io non so se i venti cassintegrati oggi sull'isola abbiano avuto consapevolezza della simbologia della loro pacifica occupazione, so che c'è ed è forte.
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