giovedì 11 marzo 2010

Quando si fanno buone leggi e sono ignorate

Leggendo la stampa e ascoltando i telegiornali, si ha una visione nera dell'attività parlamentare e più in generale di quella politica, in cui accadono solo contrasti e risse verbali. Questo costume, criticato più volte sia dal Papa sia dal presidente Napolitano, fa sì che i cittadini ignorino quanto di buono e di grandemente utile succede per la modernizzazione della società.
Non vorrei sbagliare, ma mi pare che nessuno abbia parlato della approvazione quasi unanime (due soli astenuti) avvenuta avantieri alla Camera della legge sulle cure palliative e sulle terapie del dolore. Si è trattato del voto definitivo sulla proposta che io avevo presentato al Senato e che è stata unificata con altre due avanzate da colleghi senatori. Il mio ddl era nato dopo una serrata consultazione delle categorie interessate e di giovani non laureati. L'Italia diventa, così, il primo stato a dotarsi di una legge che garantisce le cure palliative anche ai bambini e fra i pochi che abbiano norme tanto avanzate.
Obiettivo della legge è quello di creare una rete di hospice e strutture, partendo da quelle già esistenti sul territorio. Nel provvedimento, inoltre, vi sono importanti novità per la prescrizione dei farmaci antidolore, tra cui gli oppiacei: i medicinali diventano più facili da prescrivere e il ricettario ordinario prende il posto di quello speciale per oppioidi e cannabinoidi.
Credo sia chiara a tutti l'importanza sociale di questa legge, per assicurare dignità e lenimento delle sofferenze ai malati di cancro e di altre malattie particolarmente dolorose. Rappresenta sicuramente un ulteriore passo in avanti della sanità e della tutela della salute in Italia, già all'avanguardia nel mondo, se solo si pensa alle condizioni esistenti nel paese più avanzato dell'Occidente. E se solo si pensa alla battaglia che il presidente Obama conduce per arrivare a qualcosa che somigli alla situazione italiana.
Chi fa politica al bar o con proclami mediatici, tesi l'una e gli altri, a dipingere uno Stato allo sfascio, non gioirà certamente della dimostrazione del contrario. Ma temo troverà nella insensibilità dei mass media un prezioso alleato nell'opera di sfascismo condotta con incosciente disinvoltura. Questi irresponsabili presentano alla comunità internazionale una società malata pensando, così, di lucrare qualche voto in chi non conosce la realtà delle cose semplicemente perché non ne è informato.

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