Concordo con quanto ha detto il presidente Cappellacci circa la minacciata installazione di un muro di pale eoliche nel Golfo degli Angeli: “Su queste battaglie dobbiamo essere uniti. Non si può far finta di non sentire per innescare una disputa senza senso per dimostrare chi è più contrario alle pale off-shore”. Si tratta di una questione che riguarda tutta la Sardegna, non questo o quello schieramento, questo o quell'oppositore alla maggioranza che governa l'Isola.
Esistono meccanismi legali e istituzionali da usare per rendere impossibile agli speculatori di fare il buono e il cattivo tempo, fidando su un dato per oggi incontrovertibile: il mare prospiciente la Sardegna è demanio dello Stato ed è a questo che, chi vuole, si rivolge per chiedere e ottenere le autorizzazioni necessarie. Chi ha seguito e segue le discussioni di questi giorni, sa quante proposte siano state avanzate per resistere alla decisione dei cosiddetti “signori del vento”.
Probabilmente, sarà in una di queste proposte che, nell'immediato, sarà possibile allontanare il pericolo di guasti per l'ambiente e per la sostanza stessa dell'autonomia speciale della Sardegna. Però, vorrei che tutti avessimo piena consapevolezza del fatto che, come già è successo nel Sinis, così giochiamo in difesa e non esercitiamo un potere. Tutti dovremmo sapere che il problema vero, in questo e in moltissimi altri casi, sta, insomma, nella Carta di competenze e di poteri che si chiama Statuto speciale.
Siamo tutti in ritardo, tanto più grave quanto più complessi sono i problemi che ci pone la mondializzazione dell'economia in tutti i suoi aspetti, compreso quello dell'urgenza di studiare una fuoriuscita dalla dipendenza dal petrolio verso le fonti di energia rinnovabili. In questa complessità due sono le alternative: essere governati dall'esterno o autogovernarsi. Nella proposta di Nuovo Statuto elaborata dall'apposito Comitato, che io ho fatto mia e presentata al Senato (il quale l'ha inviata al Consiglio regionale per il parere), le questioni dell'autogoverno sono centrali.
Non solo questa vicenda del mostruoso muro di pale eoliche davanti al mare, ma sicuramente anche questa vicenda, vi trova una soluzione congrua, rispettosa della unità della Repubblica e dei diritti storici del popolo sardo. Se questa proposta non va, in tutto o in parte, se ne contrapponga un'altra, ma subito. La questione delle pale eoliche in mezzo al mare, che sta turbando tutti, è lì a dimostrare che un Nuovo Statuto di autonomia speciale non è lo sfizio di un ristretto gruppo di intellettuali.
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