Il richiamo di monsignor Mariano Crociata ai credenti è pretesto per un ennesimo becero attacco da parte di una sinistra che oltre a non avere più idee, oramai non ha neppure pudore. "Si assiste” ha detto il segretario generale dei vescovi “allo sfoggio di un libertinaggio gaio e irresponsabile. Si agisce e si parla con sfrontatezza di cose di cui si dovrebbe arrossire e vergognare". Qualunque credente, nella sua coscienza, ha il dovere di sentirsi toccato o immune dal severo richiamo, secondo i propri comportamenti e atteggiamenti. Ma è questione che, appunto, interessa il credente chi segue, o dovrebbe seguire, l’insegnamento della Chiesa.
In uno Stato laico, dove il cittadino deve rispettare la legge, il libertinaggio non è né può essere considerato reato, ci mancherebbe altro. Il “modo di comportarsi e di vivere licenzioso e dissoluto” (definizione del Sabatini Colletti), la “dissolutezza, sregolatezza di costumi sessuali” (definizione del Grande dizionario italiano della Hoepli) sono da sempre patrimonio di una certa sinistra radical-chic che della libertà sessuale ha fatto una bandiera. Personalmente non ho mai capito perché una signora di sinistra che non si fa perdere un uomo è una raffinata intellettuale alla ricerca di nuove intriganti esperienze umane, mentre un’altra signora, con gli stessi gusti ma diversa appartenenza, è una donna di facili costumi. Ma così è.
Ecco, all’improvviso, che questa stessa sinistra elitaria, insieme a quella che dovrebbe essere popolare, si scopre seguace dell’insegnamento dei vescovi i quali, nel fare il loro dovere, probabilmente non hanno messo in conto la straordinaria capacità di questa sinistra di strumentalizzare il diavolo e l’acqua santa. Secondo la propria convenienza, naturalmente. Ricordate gli strilli di questa sinistra contro il Papa, i vescovi, la Chiesa in generale, quando il Vaticano eccepì su alcune leggi del governo Prodi che incidevano sull’etica dei credenti? Si trattava, allora, di un’inaccettabile interferenza sulla laicità dello Stato.
Gli epigoni moderni del libertinismo, quello di chi sottoponeva a critica l’ortodossia religiosa in nome dell’autonomia della ragione da ogni autorità e in primis dall’autorità ecclesiastica, non se ne sono fatti mancare una: ogni occasione (divorzio, aborto, eutanasia, procreazione assistita, richiamo alla castità, etc) è stata buona per rivendicare l’autonomia della ragione dall’insegnamento della Chiesa. E naturalmente per attaccarla.
Oggi non è così. È bastato che nel richiamo dei vescovi a tutti i cattolici si sia intravista la possibilità che sia lambito anche il cattolico Berlusconi, e monsignor Mariano Crociata è stato arruolato nell’armata antiberlusconiana. E, al solito, con lingua biforcuta, avrebbero detto i pellerossa, con vari tipi di doppiezza si direbbe oggi. Appoggiano, per esempio, il monsignore e il dottor Marino senza alcun imbarazzo.
Provo una profonda pena per il degrado etico e culturale di questa sinistra in cui militarono una volta finissime intelligenze che ho sempre rispettato malgrado le differenze culturali, ideali e politiche che ci distinguevano.
1 commento:
Che dire del libertinaggio silenzioso di esponenti ecclesiastici in varie parti del mondo nei confronti di minori? Se non ricordo male la Chiesa Usa sta ancora pagando le malefatte di alcuni suoi esponenti.
Tra il libertinaggio gaio e irresponsabile consumato, o presunto tale, con maggiorenni e quello praticato di nascosto in ambiti e luoghi sacri quale preferire? Ovvia la risposta…. quello praticato alla luce del sole da persone che non hanno fatto voto di castità…..!
Chi può avere l’ardire di scagliare quella famosa pietra per primo? Quale uomo può affermare di non aver mai desiderato la donna d’altri?
Quale uomo, per quanto rispettoso dei comandamenti, non è stato vinto dal desiderio perlomeno in termini di solo pensiero?
Il peccato si consuma in pensieri, parole, opere ed omissioni… e meno male che l’uomo nella sua totale libertà può anche peccare…altrimenti la Chiesa mancherebbe di peccatori da salvare. Un mondo popolato di soli santi non riesco neppure ad immaginarlo
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