Sarà che l’estate in certe persone disturba le normali facoltà intellettive, sarà perché d’estate scarseggiano le notizie (a meno di catastrofi), sarà perché in questa penuria di notizie ogni sciocco può avere cinque minuti di notorietà, fatto sta che in questa bollente fine di luglio tira molto lo scandalo. Succede, così, che un oscuro deputato dipietrista si guadagna un titolo sui giornali e in Tv irrompendo in una conferenza stampa della ministro della Pubblica istruzione per gridare la sua indignazione su un fatto (lo scioglimento di un consiglio comunale) che c’entra nulla con l’oggetto della conferenza stampa. La sete di una effimera celebrità è tale da spingere il seguace di Di Pietro a un inedito atto di cafonaggine istituzionale.
Ma c’è di peggio sotto questo torrido sole, già di per sé segnato dagli incendi e dalle morti per fuoco provocati da delinquenti in preda di impulsi all’autofagia; solo menti criminali con odio profondo nei confronti della Sardegna bruciano la terra su cui devono vivere. Mi riferisco alla questione delle “tombe fenice del 300 a.C.” che sarebbero nascoste a Villa Certosa secondo quanto dice una voce registrata, imputata a Berlusconi da un settimanale una volta serio ed oggi trasformatosi in un giornale a luci rosse.
C’è in giro un delirio antiberlusconiano, un’esaltazione che allenta i freni inibitori del raziocinio e dell’intelligenza. Guardate un po’ che cosa scrive un sito dell’estrema sinistra, “Democrazia oggi” (nella foto): quello delle tombe fenice è “uno dei tanti misteri di Villa Certosa! Fra segreto di stato e lodo Alfano, solo dopo la morte del cavaliere potrà essere svelato. Speriamo presto”. Voi pensate che senza questo caldo torrido, una mente umana potrebbe augurare la morte ad un avversario politico?
La notizia, pubblicata dal settimanale hard di cui parlavo, mette in sonno anche le capacità culturali di molta gente. Salvo due archeologi sardi, che sanno benissimo come nel 300 aC i fenici non c’erano più da circa duecento anni, altri prendono per buona la cosa. Gli archeologi sanno benissimo che nel IV secolo, anche là dove sorge la villa del presidente del Consiglio, non c’erano più (ammesso che mai vi fossero arrivati) i fenici, ma i punici. Ma poiché c’è da dare addosso a Berlusconi, ogni pretesto è buono, anche a costo di dilatare la storia e di mostrare una ignoranza sesquipedale. C’è l’archeologa che parla di “dato importantissimo per lo studio della espansione fenicia nell’isola”. Nel 300 aC? E, siccome così parlano coloro che sanno, ecco deputati del Pd che non si lasciano scappare l’occasione di parlare di scoperta eccezionale, sospettando che sia stata nascosta dal premier. Neppure si pongono il problema che si tratti di un falso giornalistico, se giornalismo può essere considerato questo racattar spazzatura.
Con questa sinistra, ridotta a inseguire registrazioni a luce rossa, disposta anche a ignorare le vicende storiche e abbassatasi ad augurare la rapida morte dell’avversario, ormai non c’è che sperare in prossimi cali della temperatura. Augurandosi che almeno si accorga quanto male fanno le insolazioni.
1 commento:
Credo che i politici bravi nel centrosinistra (ho nostalgia della signorilità di Bertinotti) siano veramente pochi, sono disgustato di questa gente che non fa altro che parlar male del suo "avversario" politico, sono privi di senso civico, l'unica cosa che li interessa veramente e il potere.
Ma la gente non e così stupida come loro pensano e lo hanno dimostrato con le ultime elezioni.
Lasciamoli fare la pagheranno a caro prezzo! Sono un razza in via d'estinzione.
Posta un commento