sabato 4 luglio 2009

Gavoi e i fischi dell'anonima indignati

Il Festival di Gavoi ha preso inizio con una bordata di fischi al sentir pronunciare il nome del presidente della Regione. Tanto per segnalare, evidentemente, che quello è terreno di sinistra e che gli avversari sono comunque nemici. Lo sono anche se, grazie a loro, la “loro” festa si è potuta tenere. Ricordo che qualche settimana fa, pensando che il suo comportamento di esclusione del nemico fosse costume normale, il presidente della provincia di Nuoro aveva lanciato strali contro la Giunta regionale "incompetente".
Il festival ha fama di essere di sinistra e, vedrete, il governo regionale di centrodestra non lo finanzierà, fu la tesi di Deriu, convinto che il suo modo di pensare e di agire fosse una sorta di norma generale. Naturalmente così non fu e la Regione ha finanziato il “loro” festival, com’è giusto e normale che sia per chi ha della cultura una visione non egemonica né vendicativa.
Gente normale avrebbe ammesso di aver sbagliato e se non proprio riconosciuto la normalità del comportamento della Giunta regionale, almeno se ne starebbe stata zitta. Ma l’Anonima indignati permanenti non è fatta di gente normale, raccoglie “i migliori”, orgogliosi di essere i più onesti, i più intelligenti, i più attrezzati di tutti per andare alla sostanza delle cose: Cappellacci è il nemico e non può nemmeno essere citato al loro cospetto. Quei fischi hanno segnato il territorio, come fanno i gatti maschi: qui non entra neppure il nome del nemico.
Mi verrebbe voglia di dire a questa Anonima: il festival è vostro? Tenetevelo, ma non pretendiate che i sardi finanzino con i loro soldi il vostro settarismo. Ma sono, questi fischi, un segno di povertà mentale che non contagia il resto del Festival di Gavoi. E, allora, auguri e a cent’anni, “Isola delle storie”. Se, magari, fossero anche storie nostre, meglio.

4 commenti:

Daniele Addis ha detto...

A me pare che molti si rigirino questa storia del festival di Gavoi a proprio piacimento per attaccare l'avversario politico di turno. Lo si è messo, secondo me, al centro del solito giochetto destra-sinistra (dove oltretutto la sinistra perde spesso e volentieri).
Le informazioni che ho io riguardo a questa faccenda sono:
- la Regione da diversi anni finanzia il festival di Gavoi che, a prescindere dal fatto che ad alcuni piaccia o meno, risquote un discreto successo di pubblico, notorietá ed incassi;

- i finanziamenti attivano agli organizzatori circa un mese prima del festival, ma di solito gli organizzatori ne hanno bisogno prima per iniziare ad organizzare e per questo fanno ricorso alle banche;

- senza una qualche garanzia di vedersi restituire i soldi le banche non sganciano nulla, per questo la Regione si è sempre adoperata per far avere agli organizzatori una lettera di intenti con cui GARANTISCE alle banche che essa finanzierá il festival;

- quest'anno la lettera pare non essere arrivata, quindi le banche, quando gli è stato chiesto, non hanno sganciato;

- gli organizzatori a quel punto se la sono fatta un po' sotto ed hanno pensato al peggio... avranno sbagliato quanto si vuole, ma gli elementi per pensar male c'erano (a mio modo di vedere);

- Deriu non si è fatto sfuggire l'occasione di attaccare la giunta di colore "nemico", ma dubito che si sarebbe espresso allo stesso modo se a fare lo stesso fosse stata una "giunta amica";

- il PDL sardo non si è lasciato sfuggire l'occasione di ribaltare la situazione a proprio vantaggio passando con un abile colpo di mano dal ruolo di carnefice a quello di vittima;

- certo, con i "giornali amici" che amplificano la propria versione non è difficile ribaltare la frittata, ma ci vuole anche talento naturale nel cambiare le carte in tavola e nel trasformare l'iniziale accusa da "la Regione non ha dato la propria garanzia per finanziare il festival" a "la Regione non finanzia il festival";

- è bastato stanziare i soldi e poi fare la parte delle vittime dei soliti "comunisti" per averla vinta ed uscirne addirittura da paladini della libertá.

Questa è l'impressione che mi sono fatto, ma magari mi sbaglio.

Sui fischi non ho trovato traccia tra le notizie, ma non mi stupisce, ci sono anche poche tracce dei fischi che Cappellacci ha preso alla Maddalena, poi liquidati come opera dei "soliti facinorosi". Certo, è comodo sminuirli dicendo che "sono opera della sinistra", ma a parte i fischiatori di professione, il malcontento nell'isola è palpabile e pure molti sosotenitori del PDL si sono accorti che da sorridere c'è ben poco.

Saluti

piergiorgio massidda ha detto...

Caro Addis, intanto ben tornato. La ricostruzione che della vicenda lei fa è, a parte la dietrologia, sostanzialmente corretta se non fosse per il dettaglio che il “grido d’allarme” degli organizzatori del Festival e dei dirigenti nuoresi del Pd è stato lanciato dopo neppure 80 giorni dall’insediamento del nuovo governo e senza attendere neppure che il nuovo assessore avesse preso visione dei problemi da affrontare. Giusta la sollecitazione, francamente strumentale la bordata di accuse alla Giunta condita di eccessivo vittimismo.
Quanto ai fischi, il fatto che non ne abbia avuto notizia dai giornali è frutto, diciamo così, della sua disattenzione. Questo è quanto scrive la Nuova del 4 luglio: “Si è capito giovedì sera, poco prima del concerto inaugurale di Petra Magoni, quando l’assessore alla Cultura Baire ha portato i saluti del presidente della giunta regionale. Un buon numero di fischi ha accolto il nome di Ugo Cappellacci: la testimonianza di come il popolo di fedelissimi del festival non abbia gradito nelle scorse settimane quello che, a detta del presidente di «Isola delle Storie», lo scrittore Marcello Fois, era un tentativo di cancellare l’evento letterario negando i finanziamenti regionali che hanno accompagnato la manifestazione per tutti i primi cinque anni”.
Lei pensa davvero che, volendo, la Giunta si sarebbe limitata a “tentare” di non dare i soldi? Se avesse voluto lo avrebbe semplicemente fatto. Buoni motivi li avrebbe trovati nella ristrettezza del bilancio, nel dire, per esempio, che con rammarico doveva rinunciare a finanziare avvenimenti importanti, etc etc e che era costretta a scegliere fra dare soldi a un festival letterario e metterli a sostegno dei disoccupati. Se lo ha finanziato è perché voleva finanziarlo.
Padrone lei, naturalmente, di credere alla favola degli organizzatori nel mirino dei vendicativi governanti nemici. Resta la inciviltà delle persone che hanno fischiato non una persona per le cose dette davanti a loro: ne hanno fischiato il nome, quasi a segnalare una differenza antropologica. Trova qualcosa di più barbaro e di più preconcetto?

Daniele Addis ha detto...

Veramente non ho detto di aver creduto a nessuna favola, anzi, mi è sembrato il solito schema della sinistra che grida troppo presto allo scandalo e poi viene sistematicamente sbugiardata. È il caso di Deriu che poteva benissimo starsene zitto e fare una figura migliore; Fois invece lo capisco di piú visto che le banche gli hanno chiesto di impegnare i propri beni a garanzia del prestito... mi sarei spaventato anche io a quel punto.
LE parole della Baire poi non erano apparse molto rassicuranti

"Se la legge ci confermerà che dobbiamo dare il nostro contributo a questa manifestazione, se non ci saranno condizioni ad altri interessi strumentali tutto potrà essere presto risolto"

non aveva parlato di disponibilitá, ma di dovere imposto da una qualche legge.

Lei poi dice

"Resta la inciviltà delle persone che hanno fischiato non una persona per le cose dette davanti a loro: ne hanno fischiato il nome, quasi a segnalare una differenza antropologica. Trova qualcosa di più barbaro e di più preconcetto?"

Non mi sono mai piaciuti i fischi, li trovo barbari praticamente sempre. Il silenzio spesso è molto piú efficace.
Peró, ora che mi ci fa pensare, in occasione della visita del Papa a Cagliari, quando il santo padre ha ringraziato il governatore sono partiti non pochi fischi... ha trovato barbari anche quelli?

Anonimo ha detto...

Durante la visita in Sardegna del Papa, guarda caso organizzata dall'attuale Assessore Baire, l'allora Presidente Regionale Soru fu accolto da una bordata di fischi. Le ricordo che la regione destinò all'evento €.1.400.000
Come vede maleducazione ed irriconoscenza non hanno colore.
Raimondo