domenica 31 maggio 2009

Il Festival di Gavoi e "Indignazione Continua"

Il Festival di Gavoi “L’isola delle storie” si farà, come è bene che sia. E sono curioso ora di vedere le reazioni di Indignazione Continua che già aveva riempito i giornali e internet di vibranti proteste contro la “incompetenza della Regione”, le “schifezze di Cappellacci” e l’attacco “della destra” portato all’ultimo baluardo della Cultura. Tutto nasce da una riflessione molto interna alla sinistra: “Come ci saremmo comportati noi in circostanze del genere?”
Il presidente della Provincia di Nuoro, appena eletto, aveva smantellato l’ufficio provinciale della lingua sarda e nominato altri dirigenti. E dire che quelli di prima non erano stati scelti da partiti a lui avversi ma da un amico-nemico del suo stesso schieramento. Memore di questo comportamento, qualche giorno fa ha pensato che il centrodestra, vittorioso a febbraio, non avrebbe potuto comportarsi nella maniera vendicativa conosciuta. Di qui, un durissimo attacco alla “incompetenza della Regione”, seguito dalla mobilitazione di Indignazione Continua.
In una lettera ai giornali, il presidente della Regione ha assicurato che i soldi per il Festival ci sono e che “L’isola delle storie” li riceverà persino in anticipo rispetto al consueto. Non tutti ne saranno contenti. Qua e là in internet si leggono articoli di chi contesta la filosofia degli organizzatori, tesa a trasformare i sardi in ascoltatori passivi di “storie altrui” e mai in protagonisti di una cultura, anche letteraria, originale. Ma non è nella vocazione liberale del centrodestra il finanziamento di avvenimenti solo se in sintonia con questa ispirazione. Si tratta di un’altra cultura (?) politica quella che prende questa strada.
Dicevo delle possibili reazioni. Una è scontata: “Si tratta delle solite promesse”, l’altra è classica: “Il movimento creatosi ha costretto Cappellacci a fare retromarcia”. Questa la darei quantitativamente vincente: è già stata sperimentata con la questione delle scorie nucleari che avrebbero dovuto inondare la Sardegna. Si trattava di una invenzione a tavolino, ma il fatto che le scorie radioattive non sono arrivate nell’Isola non è dovuto, secondo Indignazione Continua, al fatto che non esistesse alcun progetto del genere. E’ dovuto alla sua mobilitazione. Ma si tratta evidentemente un’arma spuntata, anche se con monotonia la si vuole usare con la bufala delle centrali nucleari in Sardegna, e ora con il Festival di Gavoi. Se l’intellighetsia di sinistra ha piacere di usarla, faccia pure. Andrà incontro a delusioni sempre più cocenti.

2 commenti:

Unknown ha detto...

caro piergiorgio, ho lavorato perchè si facesse ( come si farà ) il Festival di Gavoi. Marcello Fois è un abile polemista e secondo me c'erano gli estremi per ribaltare la frittata e cioè che Cappellacci li prendesse in contropiede per discutere su che tipo di manifestazione letteraria costruire. Detto questo: la sfida del centrodestra è stabilire quale tipo di politica culturale innovativa portare avanti, con quali idee e con quali uomini ( se ve ne sono).Ci sono un po' di persone disponibili a parlarne: speriamo che vengano "attivate". un caro saluto, vienimi a trovare su brunomurgia.it. io sono in rete da un sacco di tempo. bruno murgia

Gianfranco Pintore ha detto...

Io non credo che la Regione possa, come sembra chiedere Bruno Murgia, entrare nel merito del tipo di manifestazione letteraria da costruire. Glielo dice, caro senatore, uno che da molto tempo contesta proprio il tipo di festival letterario organizzato a Gavoi, pur riconoscendo a Marcello Fois il diritto di organizzarlo secondo il suo pensiero.
Se ne avessi la possibilità e l'opportunità io suggerirei al presidente e all'assessore della cultura di elaborare un disegno di legge di politica culturale (in più di un altro di politica linguistica) della Sardegna che, sui festival letterari, stabilisca dei criteri per l'accesso ai finanziamenti. Uno di essi dovrebbe riguardare la pari dignità delle letterature, per evitare nel futuro che la Sardegna sia come oggi trasformata in terreno di confronto fra culture con l'esclusione di quella della Sardegna.
Isola spesso trasformata, non solo a Gavoi, in esclusiva produttrice di cultura materiale: vini, formaggi, pecora con patate e maialini arrosto da offrire ai veri portatori di alta letteratura.
Ma per l'amor di Dio, non si tenti di contrapporre un festival di centrodestra a un festival di centrosinistra. Bastano e avanzano le contrapposizioni in altri campi.