martedì 12 maggio 2009

Perché il Pdl ha scelto un solo candidato sardo alle Europee

L’articolo Parlamento europeo, iRS e il "dispetto alla moglie" ha suscitato e sta suscitando interesse (e critiche) nel forum dell’Irs e in questo stesso blog, dove stanno scrivendo militanti e simpatizzanti del movimento indipendentista. Particolarmente gradevoli gli articoli di Addis e Nicola, per la civiltà con cui espongono le loro tesi e per la perizia con cui lo fanno.
Il loro punto di vista e il mio sono diversi e da qui, evidentemente, discendono tesi discordi, anche se non necessariamente conflittuali. Addis, Nicola e tutti gli altri sostengono che solo con l’indipendenza della Sardegna si potrebbe risolvere anche la questione della partecipazione autonoma dei sardi al Parlamento europeo e qualcuno di loro afferma che solo la statualità garantisce una rappresentanza europea. Cita, non senza fondamento, il fatto che i 400 mila abitanti di Malta, per il solo fatto di essere stato, inviano sei deputati a Bruxelles.
Il mio punto di vista è diverso. Io non ritengo l’indipendenza una parolaccia né qualcosa di cui non si può nemmeno parlare. Penso che la costituzione di un nuovo stato in Europa sarebbe un danno prima di tutto per la Sardegna che ha bisogno, questo sì, di tutta la sovranità necessaria e che potrebbe esserle assicurata da un nuova Carta quale quella elaborata dal “Comitato per lo Statuto” e da me presentata al Senato.
Quanto alle prossime elezioni europee, mi si rimprovera di aver messo in luce solo le responsabilità del senatore diessino Gavino Angius e non quelle del governo italiano che, nel 2004, si oppose alla istituzione del collegio unico per la Sardegna. Il problema qual è, a mio parere? È, in quell’occasione, quello della disunità dei sardi. Mi spiego: il governo di uno Stato nella sua politica deve necessariamente badare a contemperare le esigenze diverse che vengono prospettate; in questo caso dalle regioni. Lo scorporo della Sardegna dalla circoscrizione delle Isole, lo si può capire, aveva forti avversari in Sicilia e avrebbe dato il là ad altre legittime richieste.
Di fronte ad una unità di intenti forte e compatta dei parlamentari sardi, il governo avrebbe in quella occasione insistito nel suo atteggiamento? Non lo so, forse sì o forse no. Fatto sta che con il suo voto, il sen. Angius ha segnalato al governo che la Sardegna era divisa nella sua giusta rivendicazione. Vogliamo dire che ha fornito una occasione in più al governo per “premiare” la compattezza dei siciliani?
Nemmeno la proposta Calderoli di scorporo della Sardegna ci avrebbe garantito la sicura elezione di due rappresentanti. In un prossimo articolo dirò perché. La possibilità di eleggere un rappresentante della Sardegna nel PE, invece, oggi esiste. Ed è legata all’opportunità che l’elettore ha di dare tre preferenze. Naturalmente, requisito fondamentale è che i sardi vadano a votare, coscienti che questa volta possono inviare un loro rappresentante a Bruxelles. L’annullamento del voto ottiene il risultato esattamente opposto a ciò che vorrebbe manifestare: una protesta per l’esclusione dei sardi dal PE. Favorisce, consapevolmente o inconsciamente ha poca importanza, la elezione di candidati non sardi.
Il Pdl ha fatto una scelta doppiamente coraggiosa: ha candidato una sola persona e ha scelto una donna coraggiosa, l’ex sindaco di Lula Maddalena Calia. Fra la prospettiva di raccogliere più voti candidando due o tre persone e quella di offrire ai sardi la possibilità di essere rappresentati, ha scelto quest’ultima. Non voglio indulgere nella polemica, ma il Pd ha scelto la prima prospettiva: raccogliere voti per il partito, non per la Sardegna.
Maddalena Calia non è solo deputato europeo uscente, non è solo una stimata professionista, è anche il primo sindaco di Lula, eletto dopo dieci anni che nel piccolo centro della Baronia gli elettori rifiutavano di avere un sindaco e una amministrazione. Consiglio, a chi volesse capire quale fosse la situazione di Lula nei dieci anni di mancata democrazia consiliare e nei venti che li hanno preceduti, la lettura del lungo saggio di Gianfranco Pintore che apre il volume “Lula. Trent'anni di viaggio per un tempo che esiste, 1972-2002” (Soter, Villanova Monteleone 2005).
Io sono convinto che Maddalena Calia, per la sua storia di donna balente, sia in grado di rappresentare pienamente quel sentimento di sardità che spinge all’unità dei sardi e non alla loro divisione. Se gli amici di Irs e dei movimenti che si richiamano a questi valori volessero mettere da parte, a giugno, la loro idea di purezza ideologica, sono convinto che un pezzo di strada verso la soggettività internazionale della Sardegna potrebbe essere fatto.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Buonasera On. Massidda, premesso che in Europa bisogna anche andarci per parlare dei veri problemi territoriali Sardi e non di questo ambiguo "sentimento di fierezza Sardo", bisogna ricordare che l'Europarlamento non sta a Bruxelles ma a Strasburgo. L'indipendentismo di IRS (che non condivido su alcune cose ma che su questa ha tutte le ragioni) punta in futuro ad entrare a Bruxelles da protagonista nell'interesse della Sardegna e non solo a Strasburgo con una qualche seggiola delegata dagli intrecci politici italiani. Francamente, che la Calia possa tornare a parlare in Europa di clandestini a Lampedusa....ne converrà che ai bisogni di noi Sardi interessa poco e nulla.
Il moderno indipendentismo oggi si batte con serietà per un percorso graduale e non per piazzare questo o quel nome di un partito centralista. Dello stesso avviso è il Partito Sardo d'Azione i cui dirigenti hanno scelto di NON svergognare ulteriormente il senso del Partito solidarizzando con la Calia. Il primo passo è certamente lo scorporo della circoscrizione insulare, in secondo luogo quando vi sarà una cultura di governo effciente per le sigle territoriali, queste non mancheranno di alzare il tiro della posta in gioco. Centrodestra e centrosinistra sono corresponsabili della situazione e poco conta che il PD abbia dimostrato meno interesse simbolico per l'isola, del resto anche l'IDV candida solo Uggias. Se lei ha a cuore l'isola, sono certo che porterà avanti quella proposta di revisione istituzionale dell'isola contenuta nella proposta del Comitato. Anche per gli indipendentisti sarà una buona base di partenza, all'indipendenza non si arriva senza averne edificato le condizioni strutturali idonee. E' quello il percorso da seguire. Cordialmente, Europeista.

Daniele Addis ha detto...

Buonasera anche da parte mia On. Massidda,
inizio ringraziandola per la sua apertura al confronto ed al dialogo e per averci offerto questo spazio.
In questo post ha messo non poca carne al fuoco, quindi cercherò di andare per ordine.
Dopo il preambolo iniziale spara un "Penso che la costituzione di un nuovo stato in Europa sarebbe un danno prima di tutto per la Sardegna che ha bisogno, questo sì, di tutta la sovranità necessaria...". Anzitutto non spiega affatto quale sarebbe il danno per la Sardegna, poi dice che ha bisogno di sovranità, ma la limita all'appartenenza all'Italia. Giusto per essere chiari l'indipendenza non è un capriccio contro uno stato centrale ingrato, ma è una conseguenza logica anzitutto del fatto che i confini della Sardegna non sono derivanti da tratti di penna su una cartina geografica. La "supplica" allo stato affinché ci dia maggiore sovranità non ci farà ottenere un bel niente come non ci ha fatto ottenere nulla nei passati 70 anni.

Torniamo ora al discorso di Angius... si rende conto che il suo ragionamento risulta essere alquanto contorto e sa più che altro di arrampicata sugli specchi? Di cosa stiamo parlando, di un giochetto tra bambini che devono dimostrare quale è il più forte? Ma stiamo scherzando?
Lei può capire che la Sardegna avesse forti avversari in Sicilia? Lei lo capisce e non si incazza? Ma cosa vuol dire avversari? Non potevano rinunciare alla sicurezza di 2 europarlamentari in più? E' questa l'idea di stato italiano che ha? Sa che le dico? Ha ragione, lo stato italiano non è uno stato per nulla, è solo un agglomerato di gruppi che cercano di fare i propri interessi a discapito degli altri. Il nostro gruppo, essendo isolato e più piccolo, ha meno possibilità di farsi rispettare, eppure Lei e gli altri politici appartenenti ai partiti italiani continuate a voler perpetuare questa forma di dipendenza penalizzante. Alla faccia dell'amopre per la propria terra, accidenti!
Lei ha imbastito tutto questo articolato ragionamento per dimostrare che tutta la del mancato scorporo è sulle spalle di Angius e, di conseguenza, del PD. Siccome invece i sardi del PDL hanno votato a favore (ma si scorda sempre che Pisanu, SARDO, ha espresso parere negativo a nome del governo), mentre il SUO partito ha votato compattamente contro, allora il PDL è scagionato ed è pure da premiare.
Vorrebbe anche darci a bere che il gesto di Angius si trascina dal 2004 al 2009 impedendo anche questa volta di approvare lo scorporo, quindi anche questa volta il colpevole è sempre Angius! In più aggiunge il suo asso nella manica: "Nemmeno la proposta Calderoli di scorporo della Sardegna ci avrebbe garantito la sicura elezione di due rappresentanti". Quindi, non essendoci questa garanzia, il governo non è colpevole di non averlo approvato... semplicemente sarebbe stata una mossa inefficace. Ci ha fatto un favore quindi? Dobbiamo ringraziare? Ci dica chi, di grazia, così potremo provvedere ad inviare tutti i nostri ringraziamenti.

Ma riassumiamo un attimo i concetti espressi nel suo "lineare" ragionamento: la colpa della mancata rappresentanza sarda in Europa è di Angius (e di conseguenza della sinistra tutta, anche se ha votato a favore) che si è astenuto, mentre il governo è incolpevole perché, LOGICAMENTE, allora si è cagato sotto per l'unità dei siciliani (ma de che? quelli della sinistra hanno votato a favore, le vada a raccontare ai meeting del PDL queste storielle) ed ha "giustamente" irriso la disunità dei sardi (1 astenuto giustifica questo atteggiamento)... 5 anni dopo si ripresenta lo stesso problema ed il governo, sempre di cdx, continua ad irriderci, solo che questa volta i sardi sono uniti, qual'è quindi il motivo? Il motivo è che il governo italiano è così generoso che non ci ha voluto dare la falsa sicurezza di poter mandare un sardo eletto in Sardegna in Europa, infatti l'On Massidda ce lo dimostrerà in seguito. Nessuna colpa in questo caso per il PDL, grave colpa sul PD a causa di Angius... NON FA UNA GRINZA.

Dopo questa interessante nuova forma di "supercazzora" (si ricorda "Amici miei"?) inizia lo spot elettorale pro-PDL: venghino siori a votare la Maddalena ed assistini al giochino di magia... alla Maddalena ci togliamo il G8 e ce la spediamo in vacanza premio in Europa a presentare interpellanza per la grave situazione dell'isola... di Lampedusa.
Lei parla di 3 preferenze da esprimere, ma 3 erano anche nel 2004 e non sono servite e 3 sono anche per i siciliani. Nell'altra discussione le ho postato i calcoli MATEMATICI che hanno dimostrato che anche sommando i voti dei 3 sardi del PDL e dandoli alla Calia, questa non supera i voti di ciascun candidato siciliano. Lei i calcoli matematici li ha fatti? Se si li posti, poi ne riparliamo.
La questione non è quella di favorire l'elezione di candidati non sardi, la loro elezione è già favorita dalla legge elettorale! Lei e gli altri politici italiani più preoccupati degli di partito che di quelli dei sardi vorreste che i sardi continuassero ad andare a votare come se niente fosse.
Un grande atto di protesta da parte dell'isola unita che si reca alle urne ed esprime il proprio disappunto nei confronti del governo italiano dimostrerebbe a questo che, se anche i suoi rappresentanti militanti nei partiti sono disuniti, i suoi abitanti sono invece ben consci di quali sono i loro diritti ed hanno intenzione di farli rispettare. Certo che se invece di pensare ai rimborsi elettorali ed alla gloria del partito pure i politici sardi fossero uniti in questa protesta l'effetto sarebbe assicurato, ma capisco che è solo un sogno.

La scelta coraggiosa sarebbe stata quella di scorporare la Sardegna dalla Sicilia... non farlo e poi vantarsi di fare gli interessi dell'isola presentando un solo candidato non è una scelta coraggiosa, è paracula.

Saluti

Anonimo ha detto...

Daniele, l'On. Massidda conosce tutte queste cose ma, come tanti politici Sardi chinati alla causa del Partito di appartenenza, non segue logiche territoriali ma purtroppo di bottega. Ricordo il povero sindaco di Cagliari quando "gasato" dalle imminenti elezioni pensava di essere il prossimo candidato alla presidenza della Regione ma si è visto "trombare" da Cappellacci il posto. O pensiamo al povero Giovannelli di Olbia che con tutti i sorrisi sprecati parlando di Olbia-Sassari e G8, ne è rimasto con le pive nel sacco. O pensiamo a Soru, quando imbarcarono i rifiuti napoletani pronti a salpare per Cagliari prima ancora che lo avvisassero e potesse inventarsi qualcosa da dire ai Sardi durante la fase di un viaggio già deciso dall'allora Consiglio dei Ministri...Queste ed altre cose sono il prodotto del centralismo e la posizione di onorevoli come Massidda (addetti addirittura a loro tempo in un Comitato per la riscrittura di uno Statuto federalista) appare alquanto paradigmatica ed in certi casi imbarazzante: Perché di fatto incompatibile con i nostri interessi. - Europeista

Daniele Addis ha detto...

Dimenticavo, Lei afferma
"Addis, Nicola e tutti gli altri sostengono che solo con l’indipendenza della Sardegna si potrebbe risolvere anche la questione della partecipazione autonoma dei sardi al Parlamento europeo"

Veramente no, si pensava che la questione la si potesse parzialmente risolvere con lo scorporo... Lei invece ha detto che lo scorporo non la risolve, quindi è stato Lei in pratica a dire che solo l'indipendenza potrebbe risolvere la questione. Io non ho fatto altro che plaudire a questa inaspettata conclusione.

piergiorgio massidda ha detto...

Sig. Addis
Vedo neò forum dell'Irs che ai suoi piccoli fan adoranti lei ha comunicato, a proposito dell’ultimo post che ho ospitato: “ammetto che questa volta sono stato un po' più duro (dite che ho esagerato?)”. Ma no, sig. Addis: ha solo dimostrato quel che è, un fanatico che solo per un momento aveva alzato la saracinesca della sua esaltazione e si era mostrato aperto al dialogo. Non conoscendola, avevo pensato valesse la pena di colloquiare nel rispetto delle reciproche convinzioni. Mi sono sbagliato: lei ha usato questo blog dal libero accesso (per entrare nel forum dei suoi fan bisogna pagare il dazio della iscrizione) per far l’agit-prop.
Mi perdonerà se, da ora in avanti, anche io le chiederò un dazio: quello della buona creanza e del rispetto.

Daniele Addis ha detto...

On. Massidda,
non capisco cosa ci sia di male nell'aver parlato di questa discussione nel forum di IRS (è normale che in un forum ci si iscriva); l'ho citata anche sul blog di maralai (tenace sostenitore del PDL, ma non per questo acritico) e sul forum di alguer.it (lá vogliono pure foto e copia della carta di identitá per iscriversi).
L'ho fatto perché secondo me offriva interessanti spunti di confronto che potevano aiutare ad avere le idee chiare su queste elezioni europee.
Ho lasciato aperte moltissime porte per eventuali replice (su numeri, avvenimenti quali le votazioni in camera e senato ecc...), ma lei pare che abbia preferito tagliare corto dandomi del fanatico. Faccia come vuole, ma buttarla in cagnara non è sempre la soluzione migliore per uscire dai confronti con chi ha idee diverse.
Pregheró gli altri frequentatori del forum di IRS di smetterla con i complimenti e gli incitamenti, capisco che siano fastidiosi, ma continueró anche a mettere i link a discussioni che parlano di europee.
Io, con i miei lunghi interventi, sono entrato nel merito di tutte le questioni da lei messe in evidenza nei sui post e giá questa mi sembra tutt'altro che mancanza di rispetto. Ho lasciato un sacco di porte aperte alle sue eventuali repliche, ma a parte generici riferimenti a salti temporali funzionali ad una tesi Lei le ha sistematicamente ignorate. Quegli spazi per il confronto ci sono ancora, basta volerli sfruttare.

Saluti

Anonimo ha detto...

Buongiorno,
non torno sulla questione Angius, Calderoli, PD, PDL etc... L'unica cosa che posso dire è che alle Europee non siamo mai riusciti ad eleggere nessun Sardo per colpa di una legge elettorale vecchia di trent'anni che come ho già scritto nella risposta all'articolo precedente ci penalizza accorpandoci alla sicilia e non riconosce nemmeno ai Sardi i vantaggi concessi come minoranza linguistica ai madrelingua francesi, tedeschi e sloveni. Se lei dimostrerà che nemmeno lo scorporo ci avrebbe garantito una rappresentanza al PE allora do ragione a Daniele Addis: che ci stiamo a fare ancora imbrigliati in un sistema sovranazionale come la repubblica italiana? Che vantaggi nei rapporti con la comunità europea possiamo avere se non siamo rappresentati? Lei dice che la soluzione sarebbe che i Sardi votassero la Calia per avere un rappresentante. Le sembra questa una soluzione democratica? Il popolo Sardo per essere rappresentato non avrebbe nemmeno il diritto di scegliere da chi? Le chiedo ancora una volta: non sarebbe stato meglio pensare prima alla modifica della legge elettorale? Ho visto che per le politiche le leggi elettorali si son cambiate velocemente: "Porcellum docet"! Invece ancora una volta noi non eleggeremo nessuno o se vorremo farlo dovremo "mettere da parte, a giugno, la nostra idea di purezza ideologica"? Io non sono un indipendentista nazionalista, ho una visione aperta, multietnica, multirazziale, mediterranea e per eleggere un rappresentante al PE dovrei votare la rappresentante di uno schieramnto politico che rifiuta l'asilo politico a dei disperati che fuggono dalle guerre, muoiono di fame e stenti nei deserti e sulle navi per raggiungere il nostro paese e vengono consegnati ad un paese, la Libia, che non riconosce i diritti fondamentali dell'uomo??? La mia idea di Europa è diversa, la mia idea di integrazione tra popoli è diversa. Io non voglio l'Indipendenza per rinchiudermi in un nuraghe a mangiare pecorino e sparare ai turisti, voglio l'Indipendenza per gestire in prima persona, senza mediazioni le risorse e le ricchezze del Popolo e della Terra Sarda, come mai è stato fatto e mai ci è stata data possibilità di fare.

Saluti, Nicola.

Anonimo ha detto...

Egregio On. Massidda,
premetto che: anch'io frequento il forum di iRS, non sono una fan adorante e neanche piccola. Leggendo il commento di Daniele Addis: "...ammetto che questa volta sono stato un po' più duro (dite che ho esagerato?)" l'ho inteso per quello che è: la domanda di colui che si chiede e chiede se non ha trasceso in quelli che devono essere un dialogo e un confronto civile. Le pare strano? Non dovrebbe se considera che la non violenza, il rispetto delle forme democratiche sono dei cardini su cui poggia il movimento. Essere consapevoli di questa scelta significa cercare di cambiare lo stato delle cose attraverso l'uso della parola e azioni non violente. Io non conosco personalmente Daniele Addis e lui non conosce me, ma questo è quel che io mi aspetto da lui e questo è ciò che lui si aspetta da me e vorrei che fosse così anche per lei (cioè che lei si aspetti questo da noi).
Vorrei fare, concludendo, alcune considerazioni sulla sua frase da lei postata sabato scorso: "La proposta dell’Irs che lei tanto apprezza (annullare il voto) darà forse visibilità al movimento, ma come quel tale si taglia gli attributi maschili per fare un dispetto alla moglie.". Devo dire che avrei molta ammirazione per il tale, citato nella figura retorica, che arriverebbe a compiere un atto del genere. Del resto non fecero un gesto simile Muzio Cordo al cospetto di Porsenna e, secondo una credenza popolare, Lucia da Siracusa? Personalmente ritengo che in questo caso la scelta di iRS non sia così drastica o autolesionista. Esprimendomi con altrettanta ironia sulla falsariga da lei data direi che se il tale dovesse scoprire che la moglie che dice di volere un figlio da lui, prendesse, invece, la pillola non farebbe male se, per protesta, nel rapporto amoroso usasse un condom con sopra scritto: "So che non vuoi figli da me, deciditi perché l'età fertile non dura in eterno."
Voglia gradire i miei saluti
Rita Ruggiu

Anonimo ha detto...

Per l'anonimo precedente: Io sono nazionalista, democratico e liberale e non ho la minima intenzione di rinchiudermi in un nuraghe a mangiare pecorino e sparare ai turisti, anzi, il mio nickname è stato il primo a parlare virtualmente di apertura, riforme ed Europeismo. Non si faccia annebbiare dalle etichette di IRS che servono solo a dividere dal Partito Sardo d'Azione e da SNI. Il nazionalismo a cui pensa lei in Europa e nel mondo è finito da più di 70 anni. Piuttosto, aspettiamo le argomentazioni dell'on. Massidda sul fatto che un collegio unico UE Sardo non ci avrebbe consentito lo stesso l'elezione di qualche Sardo perché dobbiamo paragonare tale tesi a quella dei noti deputati siciliani. Qualche mese fa infatti si sono lamentati quando la Lega Nord ha rilanciato la questione del collegio Sardo all'attenzione del Governo. Il movimento IRS fa benissimo a non partecipare a queste elezioni-farsa: Sono solo una fucina di interessi per partiti centralisti i quali devono parcheggiare dei signori da qualche parte ed in Sicilia costoro abbondano. Nella serietà di altri stati (che quì evidentemente manca) gli onorevoli Sardi dei più grandi partiti si sarebbero dovuti dimettere, incalzati da una campagna di stampa libera che purtroppo da noi non esiste. - Europeista

Anonimo ha detto...

@Europeista
mi riferivo al nazionalismo chiuso e fanatista citato dall'On. Massidda, che evidentemente non corrisponde al modello di filosofia nazionale da me propugnata.

Nicola

JGB ha detto...

FANTASTICO! UN BLOG DI UN NOTO ESPONENTE POLITICO SARDO DEL CENTRODESTRA APERTO AI COMMENTI, ANCHE ANONIMI, DI TUTTI!

Ammetto che nel profondo abisso del nulla mediatico recente questa scoperta contribuisce forse a portare da quota meno 1000 a quota meno 999 la considerazione che io posso avere nei confronti del vostro "fare politica" in questa povera Isola...

Ma credo che dimostrare a posteriori un briciolo di attenzione (anche mostrata quasi con diffidenza) verso i motivi di dissenso forte dei Sardi nei confronti di un organismo (come lo stato italiano) dimostratosi assolutamente incapace di rappresentarli
non basti a garantirvi un nuovo patentino in difesa di chissà quale strana idea di "Sardità" vi siete creati.

Così come non basta accoppiarsi con i resti imbalsamati e davvero imbarazzanti di quello che fu il partito sardo "d'Azione" per pensare di essere in grado di tutelare gli interessi di questa Isola e di chi ci vive.

Lei comunque Massidda, apre il suo blog. E lo fa differenziandosi un minimo dalla massa di suoi pari.

Quindi credo meriti almeno la considerazione di una lettura attenta e anche di un intervento civile, che ritengo comunque sia abbastanza inutile come il mio.

Ma lo faccio, non perchè pensi che a lei davvero importi di sapere cosa penso. Lo faccio sopratutto per dirle quello che, immagino ormai lo sappiate, pensano realmente di voi molti Sardi.

E immagino lo pensino anche quando voi fate finta di niente perchè nei sondaggi o sui vostri giornali questo dato non compare.

Molti Sardi lo pensano anche quando sono "costretti a sorridervi" e non possono dirlo.

Lo pensano quando sorridono anche quando vengono a chiedere con il capo chino, a politici come voi, un'intercessione per favori che spesso sono solo loro diritti sempre negati.

Lo pensano anche se apparentemente sorridono indifferenti anche quando la loro idea di Sardegna, si vende insieme al loro voto, al miglior offerente e nel modo peggiore, ovvero spesso per fame.

Un voto quello dei Sardi, ormai VENDUTO nel modo con cui forse non viene quasi più venduta, in questa italia o in questa europa, nemmeno l'ultima prostituta che di questa italia o europa sia cittadina.

I Sardi si vendono forse in questo modo, perchè sono popolo e minoranza ultima, ignorata e in miseria, che risulta essere più vicina ad alcune di quelle povere donne africane o dell'est europeo che italiane o europee non sono e che proprio per questo, per miseria e fame, si vendono sulle strade delle nostre città.

Non è strano che sia così...
I Sardi non sono mai stati davvero italiani e probabilmente nemmeno europei.

Questo, nonostante tutto, nostro cercare di emergere dalla miseria, per non sentirsi "appartenenti" (intimamente da Sardi) ad una consuetudine di nazionalizzazione centripeta impostaci da antichi secoli di dominio e recenti decenni di falsa autonomia sottomessa a logiche statuali aliene ed esterne, per me costituisce un pregio e un vanto!
Che i nostri politici dovrebbero conoscere, stimolare e tutelare, proprio per il bene loro e degli interessi di questa terra.

Invece nella considerazione poltica di molti di quei Sardi che altri Sardi eleggono, proprio per proteggerli e difenderli dalle logiche di potere che hanno motivi e motivazioni sempre lontane o esterne a quest'isola, questa non appartenenza diventa motivo di disprezzo e vale meno di un'ora trascorsa con una qualsiasi di quelle puttane.

Perchè anche lei quindi che si reputa sardo, sappia che in realtà agendo come agisce con il suo schieramento politico, probabilmente rappresenta forse solo il danaroso cliente di queste povere signore.

Non saprei dirle chi sia lo sfruttatore di queste prostitute. Ma forse posso immaginarlo.

Quindi, dicevo, lei riceve questo mio intervento, almeno perchè a differenza di altri apre il suo blog ai commenti.

Anche se lo fa purtroppo solo su un blog e su internet.

Mezzo che è ben inferiore ad altri che raggiungono davvero i Sardi (in termini di peso e riflesso elettorale) oltre che molto lontano dalle fanfare per le piazze e dai riflettori mediatici unionisti (nel senso di giornali e tv zuncheddiane ma non solo) che il suo partito del resto ha ben utilizzato di recente.
E Soru credo ne sappia qualcosa...

Se fossi in malafede potrei dirle che esistono modi migliori anche per dimostrare la sua nuova "apertura" ai pareri dei sardi.

Potrebbe dimostrarlo ad esempio pagando (con i ricavi della sua carriera elettorale senza farsi invitare come invece succede spesso in campagna elettorale) spazi adeguati in prima serata a Videolina o intere pagine sull'Unione Sarda per ospitare le sue tesi di difesa degli interessi dei sardi, però ospitate insieme a quelle di chi controbatte con altri reali valori.
Come su questo blog.

PERCHE' PURTROPPO NON BASTA ESSERE SARDI ED ELETTI IN SARDEGNA PER PENSARE DI ESSERE IN GRADO DI TUTELARE I SARDI E LA SARDEGNA STESSA.

60 anni di falsa autonomia, schiere di politici come voi di destra, centro e sinistra stanno lì a dimostrarcelo come molti cadaveri eccellenti di nostri antenati, di cui se si fosse Uomini ci si dovrebbe vergognare.

E invece se ne va tutti fieri, ci si ritrova magari a tirarli fuori per le feste.
Anche ad ogni nuova "die de sa sardigna" che ci verrà bonariamente concesso di festeggiare, "procurando de moderare" dal Barone di Turno...

Cadaveri eccellenti fuori dai vostri/nostri armadi, quattrostagioni, o forse meglio dirselo, per suppposte Sardità buone per tutte le stagioni...

E tra voi, anch oggi, tra le vostre schiere, ci sono molti di questi che cadaveri eccellenti, credo lo diventeranno...
Non auguro certo la morte di nessuno... Parlo di carriere politiche. Di vite e ideali sprecati e spese per convenienza. Ovvero solo per se stessi.
parlo di cadaveri nel senso che invecchieranno con il consenso politico degli ignavi che li circonda e diventeranno anche loro autentici ZOMBIES della politica isolana, come tanti che li hanno preceduti.
Purtroppo. Senza aver mai fatto davvero nulla per questa Terra.

Perchè voi, come la parte politica che vi si oppone, in un modo o in un altro siete al potere (sotto al sole in cima o all'ombra del sottobosco fa ben poca differenza) da decenni.
E ci siete sempre e solo con i voti estorti e sottratti all'ignoranza di tanti poveri sardi che non hanno nemmeno avuto mai modo di sapere che altre strade sono possibili.

Altre strade rispetto quelle segnate dall'appartenenza succube nei confronti di organismi statutari che non rappresentano più i popoli (se mai li avessero rappresentati dal risorgimento in poi) ma solo le lobbies che li mantengono in vita.

Quindi il fatto che lei in questo blog ospiti le opinioni, precise, articolate e lucide, ma spesso anche prive di qualsiasi efficacia reale, di molti esponenti di IRS non basta a fare di lei uno da salvare.

Uno da salvare dall'ira dei Sardi che in qualche modo tengono ancora a questa Terra, NON BASTA.

NON BASTA a maggior ragione dopo che tutti, troppi politici, si sono fatti i propri porci comodi elettorali rinnegando sempre e NEI FATTI un'appartenenza morale e etica a questa terra che non hanno mai avuto.

Proprio NON BASTA, quindi caro Massidda, per ottenere una patente di supposta "sardità resistenziale".

Io sono certo che avranno sicuramente molto tempo e voglia di battersi, i giovani amici di Irs, sperando che le cose cambino.

Lo faranno con le loro azioni di protesta e con la loro indignazione o le loro "letterine" nell'urna.
Glielo auguro, che le cose cambino ma lo dubito.

E dubito che qualcosa cambierà mai davvero per i sardi e per i "Gattopardi" come quelli che li governano.
Perchè da queste urne, solo dei morti viventi ho visto uscire finora, come eletti.

Morti viventi atti a rappresentare i sepolcri imbiancati di calce di questa Isola.
La stessa calce bianca che gli spagnoli usavano per disinfettare i lebbrosari.

Concluderei, caro Massidda.
Perchè lei e quelli come lei, (in qualità di Sardi rappresentanti o forse direi meglio "dipendenti del popolo sardo sovrano") siedono sempre da eletti "fortunati" o baciati dalla sorte del Padrone politico di turno delle ferriere nelle istituzioni italiane e non sarde non potete rappresentare questo luogo e questa gente.
Non ne siete in grado.
Non ne avete il potere.

Perchè le istituzioni sono italiane e NON RAPPRESENTANO NESSUNA SARDEGNA.
Lo sono anche quando, come la Regione, Le Province o i Comuni, esistono e prosperano in Sardegna sulle spalle di noi Sardi.

Quindi se voi politici sardi eletti in Sardegna non RINSAVITE improvvisamente RIVENDICANDO tutti insieme, a destra e a sinistra, la obsolescienza della stessa Istituzione statutaria italiana che ora conosciamo (e non solo quella della nostra povera e inutile statutaria) nei confronti di questa Isola e del suo Popolo, non ci sarà nessun futuro per questa nostra Terra.

Sono un non violento.
Non vi chiedo quindi di dimostrare il vostro rinsavimento con il sacrificio estremo.
Combattendo all'arma bianca sulle trince come i diavoli rossi nella grande guerra che credevano di combattere per la loro terra (la Sardegna) e invece morivano per l'altra, l'italai...

Non ve lo chiedo, anche se vi ricordo che molti di quelli che ogni tanto riscoprite e definite vostri "padri" sono spesso morti o sono stati pronti a morire per cose di cui ora voi vi vergognate.

PERCHE' PURTROPPO SIETE SARDI ANCHE VOI, ANCHE SE ALCUNI DI VOI NON LO SARANNO DAVVERO MAI.

E non parlo nemmeno di un vostro suicidio di massa (sacrificale e purificatore per gli errori di tutta la classe politica che vi ha preceduto). Per carità...

A quello peraltro sta lavorando da tempo e con un certo successo in casa sua proprio il PD...!

Parlo, molto più banalmente di una vera reale AZIONE DI PROTESTA.
Fatta da tutti i politici Sardi per i Sardi che li hanno eletti.

Nessuna letterina quindi.

VI CHIEDO DELLE DIMISSIONI DI MASSA.

Dimettetevi tutti, ovunque voi siate, inutili politici Sardi, a qualsiasi livello e titolo.
Fatelo da rappresentanti di istituzioni dello stato italiano in Sardegna e fuori.

DIMISSIONI IN MASSA.

Attuate esattamente in concomittanza con le elezioni politiche europee.

DIMISSIONI IN MASSA E SE VOLETE OTTENERE UN MAGGIOR SUCCESSO. OCCUPATE PURE TUTTI I SEGGI ELETTORALI IN SARDEGNA.

Sempre in modo NON-VIOLENTO ovviamente.

BLOCCATELE VOI QUESTE ELEZIONI.

Perchè al popolo dei Sardi, ultimo degli ultimi, non sarà certo mai concesso farlo. Neanche se lo volesse. Neanche se avesse mai la forza di rialzare la testa.

BLOCCATELE VOI QUESTE ELEZIONI.
FATELO VOI POLITICI LOCALI CHE AVETE FATTO IN MODO CHE NOI, VOTANDOVI, NE ACCETTASSIMO LA SERVITU'.

L'ennesima servitù, di quellla che per noi Sardi è DEMOCRAZIA MENO RAPPRESENTATIVA DELLA PEGGIOR DITTATURA.

Sarebbe un gesto valido, forse l'unico che possa bucare la patina di indifferenza (istituzionale e di conseguenza sopratutto mediatica) che questa italia e questa unione europea (rappresentate ormai da organismi politici quasi totalmente autoreferenziali) sono sempre più avezze a riservare alla voce dei territori e dei popoli che invece dovrebbero rappresentare.

Sopratutto quando questi popoli sono minoranze di ben poco peso demografico e politico come i Sardi.

E questa indifferenza agisce ancora di più grazie alla deriva o peggio alla sponda, che viene loro offerta da parte di tutte quelle persone, esponenti politici come voi, che invece dovrebbero essere i primi sorveglianti di tali istituzioni e garanti nei confronti dei propri territori.

Quindi, caro Massidda...
BLOCCATELE VOI QUESTE ELEZIONI.
Se mai avrete il coraggio di un gesto da Uomini.
Altrimenti finitela di parlare.

Perchè io vedo una classe che si erge a sceneggiatore e regista di questa isola e non si rende mai conto di avere solo comprimari, senza dignità, in una recita a soggetto, scritta da altri.

Finitela quindi TUTTI.
Maggioranza e opposizione.
Perchè non avendo NESSUNA DIGNITA'
non potrete più chiederla ai Sardi.

BLOCCATELE VOI QUESTE ELEZIONI.
Se mai avrete il coraggio di un gesto "nobile".
Perchè è l'unico gesto dignitoso che ancora vi è davvero concesso, per dimostrare a chi vi ha eletto che siete in grado di fare qualcosa per questa terra.

Tutto il resto purtroppo sono solo chiacchere.