sabato 9 maggio 2009

Parlamento europeo, iRS e il "dispetto alla moglie"

di Anonimo (*)

O Massidda, perché non scrivi che è il tuo PDL che non ha fatto la modifica alla Legge che avrebbe scisso il collegio elettorale? Non prendiamo per il culo ancora i Sardi. Se voleste far passare un candidato dovreste concordarlo con la sinistra, propononendo magari un candidato trasversale. Ovviamente lungi da centrodestra e centrosinistra. L'unica alternativa è dire "Cara Europa, vorrei ma non posso" come ha proposto iRS. Un gesto puramente civile.

(*)

Non ho mai preso per il c… i sardi, e lei che mi sembra un buon conoscitore di internet, viaggiando nella rete può verificare con facilità sia questo sia la veridicità di quanto affermo . Temo che sia lei a lasciarsi imbrogliare, magari solo dalla scarsa conoscenza delle cose. Il Governo italiano, come lei dovrebbe sapere, ha fatto di tutto per rimediare agli effetti di un voto, dato in Senato nell’aprile del 2004, dall’allora capogruppo dei Ds Gavino Angius. Con la sua astensione impedì che diventasse legge la proposta del suo compagno di partito, Caddeo, sottoscritta anche da senatori di Forza Italia, An, La Margherita, Ds, Udc.
Se la decisione del Governo di scorporare la Sardegna dalla Sicilia, e di rimediare all’atto del sen. Angius, non è andata a buon porto, lo si deve principalmente al fatto che troppo per le lunghe è andato il dibattito sulla legge elettorale per le Europee e che non c’è stato il tempo per cambiare la circoscrizione Isole. E’ buona norma non cambiare il giuoco, quando esso è cominciato.
Il Pdl ha mirato alla sostanza: candidando un solo sardo nella Circoscrizione Isole, ne ha reso possibile l’elezione. La proposta dell’Irs che lei tanto apprezza (annullare il voto) darà forse visibilità al movimento, ma come quel tale si taglia gli attributi maschili per fare un dispetto alla moglie. Buon godimento. Quanto all’alleanza con la sinistra per rendere sicura l’elezione di un sardo, in un clima normale in cui si privilegino gli interessi della Sardegna, sarebbe un’ottima idea. Ma, come ha dimostrato il Pd candidando due suoi esponenti, solo per racimolare voti nel desiderio di una molto improbabile rivincita, da quelle parti non c’è volontà di affermare le necessità della Sardegna.
C’è solo quel che le dicevo: voglia di raccogliere voti per il Partito. Tant’è che, negli incontri elettorali, il Pd si affretta a dire che la signora Borsellino, ottima persona ma certo non particolare interprete di sardità, in Europa rappresenterà, nell’ordine, la Sicilia e la Sardegna. Mio caro Anonimo temo che, come altri partiti, il movimento che lei stima cerchi solo voti e visibilità e non il bene della Sardegna: messo a scegliere fra un sardo in Europa e stereotipi, si è schierato decisamente dalla parte dei pregiudizi ideologici. A proposito, perché non firma le sue legittime opinioni? Il fatto che io non concordi con lei, non mi fa diminuire il rispetto che ne ho.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

On. Massidda, i candidati 2009 del PDL per l'Italia insulare sono 8:
1. Silvio Berlusconi

2. Maddalena Calia

3. Michele Cimino

4. Salvatore Iacolino

5. Giovanni La Via detto Lavia

6. Francesca Masci

7. Sebastiano Sanzarello

8. Antonino Strano detto Nino

Nel 2004 tutti e 3 insieme (Lei, Calia e Delogu) e solo per il centrodestra per il rotto della cuffia avete superato i 10.000 voti.
Lo stesso imbroglio vale per gli altri candidati di PD, IDV ed altri. - Europeista

Daniele Addis ha detto...

On. Massidda,
chiedo scusa per la lunghezza del pezzo, ma vorrei ragionare un attimo sulla base delle informazioni da Lei fornite, giusto per vedere alla fine chi si riconoscerà nel tale che si taglia gli attributi (a proposito, dove sono andati a finire gli attributi della giunta quando si parla di G8 spostato, Sassari-Olbia, bonifiche a carico nostro e tante altre belle promesse elettorali? Già tagliati e buttati?).
Cercherò di andare per ordine:
1) La travagliata vicenda dello scorporo del collegio Sardegna dalla Sicilia… Lei ha perfettamente ragione quando indica in Gavino Angius il responsabile della bocciatura al senato, visto che la sua astensione è stata fondamentale, ma dimentica di dire che il PdL (a parte i sardi) si è schierato piuttosto compatto contro l’emendamento e che Pisanu (altro sardo) ha espresso parere negativo rispetto ad esso a nome del governo. Alla camera poi l’emendamento non è passato per 10 voti contrari. Questo avveniva nel 2004 e più precisamente il voto alla camera si era svolto il 7 di aprile, circa 2 mesi prima delle europee.
Passiamo ora al 2009… io capisco che sia molto comodo gettare tutta la colpa sul senatore Angius (la cui colpa è, ai miei occhi, sicuramente grave), ma non pretenda che tutti la seguano da brave pecorelle. Da quel 2004 sono passati 5 anni (di questi 3 di governo Berlusconi e 2 di governo Prodi) e dire che no c’è stato il tempo di cambiare la circoscrizione isole o che è buona norma non cambiare il giuoco quando esso è cominciato se non è presa per il culo (chiedo scusa per il francesismo) gli si avvicina molto. Anche la Calia sul suo sito http://www.maddalenacalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=59%3Aperchenosardegna&catid=35%3Avademecum&Itemid=1 dice la stessa cosa (“in ogni caso la prassi sconsigliava un cambio della legge elettorale cosí a ridosso delle elezioni, per evitare rischi di manipolazioni politiche a vantaggio della maggioranza, nel rispetto del “Codice di buone prassi in campo elettorale” elaborato dalla Commissione di Venezia (la Commissione Europea per la democrazia attraverso il diritto).”), ma a questo punto, se la logica non è un’opinione, sorgerebbe una domanda: quando la legge è saltata nel 2004 mancavano 2 mesi alle elezioni; quando è saltata nel 2009 ne mancavano 3... allora Angius potrebbe dire a maggior ragione che non era buona prassi approvarla così a ridosso delle elezioni, oppure questa “buona prassi” vale solo per il PDL e non per il PD? Anche qua nessuna presa per il culo… come la si potrebbe chiamare allora? Me lo potrebbe spiegare Lei che è onorevole e “più studiato” di me?

2) Il PDL ha mirato alla sostanza presentando un solo candidato, Maddalena Calia… e guardiamola questa sostanza allora, ma facciamolo con i numeri. Nel 2004 si recarono alle urne il 74,5% dei sardi ed il 60,5% dei siciliani, una base percentuale nettamente favorevole ai sardi (14%). Allora tra FI e AN i candidati del PDL erano 3 (Lei, la Calia e Delogu) e racimolaste 111381 voti tutti insieme, voti che questa volta andranno presumibilmente alla Calia; i siciliani invece ne presero 681552 che, divisi per 6, corrispondono a 113592 voti a testa. La Calia quindi, di base, non ce la fa (nemmeno con una differenza di 14 punti sugli elettori a favore della Sardegna). L’ostacolo alla sua elezione sono i voti al leader che, guarda caso, è il vostro maggiore punto di forza. Dovreste fare una campagna elettorale in cui dite esplicitamente ai vostri elettori di non votare Berlusconi e di votare la Calia. Inoltre dovreste sperare nell’astensione dei siciliani e nel grande afflusso dei sardi. Dovreste anche cercare di far dimenticare ai sardi le recentissime fregature subite: vi vorrei vedere a far campagna elettorale per il PDL nel nord Sardegna, tra i maddalenini e gli altri comuni danneggiati dal mancato finanziamento della SS-Olbia.
La proposta di IRS è aperta a tutti quei partiti e movimenti che vi volessero aderire, anzi, sarebbero ben felici di vedere la classe politica sarda almeno una volta unita e compatta nella difesa degli interessi dei sardi e non di quelli di partito. Lei parla di proposta essenzialmente demagogica per dare visibilità al movimento, ma il vostro (della sua coalizione, “ma anche” dell’opposizione) negare un collegio all’isola per poi dire che, candidando un solo sardo, fate i suoi interessi cosa è se non ipocrisia e demagogia? In più, al contrario suo e degli altri partiti, questa protesta non porterà alcunché nelle casse del movimento, mentre nelle vostre entreranno fior di quattrini derivanti dai rimborsi elettorali… quattrini che entreranno a prescindere dall’elezione di un sardo o meno. Come mossa è sicuramente molto furba, ma non è presa per il culo… solo che non riesco a trovare il termine adatto per definirla.
E’ suo diritto (e dovere, immagino) pubblicizzare questa vostra strategia come “la migliore”, mi limiterò a darle un consiglio: sia meno sprezzante nei confronti delle iniziative di movimenti che ai sardi e alla Sardegna ci tengono veramente; purtroppo molti nostri corregionali si comportano da almeno 70 anni come quel tale che si è tagliato gli attributi credendo che la soluzione dei loro mali possa venire da partiti legati a doppio e triplo filo con la penisola. 70 anni non sono bastati a convincerli dell’inutilità del gesto, evidentemente ci deve essere qualcuno che a prendere per i fondelli è veramente bravo.

Saluti
Daniele Addis

piergiorgio massidda ha detto...

Sig. Addis,
Mi permetta di felicitarmi con lei, evidentemente abituato a non parlare per sentito dire. Questo non vuol dire che sia d’accordo con la sua analisi che ha salti di memoria funzionali a una tesi che vuol dimostrare. Apro questo blog alla discussione, in cui non voglio assolutamente avere l’ultima parola. Se le rispondo è solo per dirle che non è nel mio stile né nella mia cultura essere “sprezzante” con qualcuno. Ho solo inteso dire che chi si batte per un seggio sardo al PE non può, poi, fare campagna per l’annullamento del voto. Questo lo penso e lo dico.

Daniele Addis ha detto...

Bhe, io non ho nessun problema a discutere di eventuali salti di memoria o di eventuali inesattezze contenute nel mio intervento, anzi, sono ben felice di trovare persone aperte al confronto.

IRS vuole, solo per queste elezioni europee, l'annullamento di un voto che vale poco o nulla (per i sardi). Non votare per nessuno ORA per votare per qualcuno dalla prossima volta e per tutte le volte successive. Dopo 30 anni di rappresentanza negata, le cui speranze sono relegate ad un lumicino, ci sarebbe bisogno di un gesto forte e civile da parte della società e della politica sarda, a prescindere dallo schieramente di appartenenza.
Il PSd'Az, vostro alleato in regione, ad esempio sponsorizza l'astensione.
Il significato dell'iniziativa è chiaro: il limite è colmo, i sardi vogliono la rappresentanza SICURA in Europa, non quella fortuita derivante da straordinarie coincidenze (voto unanime dei sardi + alta astensione dei siciliani) che poi mai si verificano.

Saluti

Unknown ha detto...

Penso che non ci sia molto da aggiungere all'intervento del sig. Addis. Questa è una delle prove che conferma che i nostri elettori e sostenitori recepiscono nel modo giusto le iniziative di iRS; sanno benissimo di cosa si parla quando c'è da affrontare uno dei tanti problemi che affliggono la società sarda. Noi continuiamo il nostro cammino sorridenti verso il futuro, convinti che alla coscienza collettiva ci si può arrivare solo con il tempo e con il lavoro, senza saltare neppure uno dei pezzi che comporranno il nostro cammino. Ci siamo e stiamo crescendo velocemente. La parola ai sardi.

Pàuli Musu
Assemblea Nazionale iRS

Unknown ha detto...

Caro Massidda, ha visto come funziona internet? I Blog sono straordinari. Se certe cose vengono taciute o raccontate a modo proprio, arriva uno che ti fa il mazzo. Non e' come parlare in televiosione; li si fa a chi urla di piu' e taluni si possono permettere di dire di tutto senza correre il rischio di essere bugerati.

Anonimo ha detto...

On massidda, salute a lei...
complimenti per il blog...posso farli una domanda?
lei metterà la lettera nell'urna?

Anonimo ha detto...

"...chi si batte per un seggio sardo al PE non può, poi, fare campagna per l’annullamento del voto."

On. Massidda mi permetto di ricordarle che chi si sarebbe dovuto battere per un seggio Sardo al parlamento Europeo negli ultimi 30 anni sono coloro i quali ricoprendo incarichi istituzionali ricevuti in rappresentanza dei Sardi non hanno mai fatto nulla per ottenerlo. Parlo degli esponenti di tutti i partiti italiani: puntualmente ogni cinque anni si assiste al classico scaricabarile, è sempre colpa di chi governava prima, come se centrodestra e centrosinistra non si alternino da sempre al governo. Il fatto tangibile è che anche quest'anno a meno di improbabilissime concomitanze di affluenza al voto noi Sardi al parlamento Europeo non saremo rappresentati. Quindi se proprio ci tiene dia il suo contributo da luglio e cerchi di fare qualcosa di concreto nelle sedi opportune.
Perchè non è bello leggere certe cifre:

-SARDINIA 1.672.000 abitanti:
ZERO EURODEPUTATI
-MALTA 410.000 abitanti
Sei Eurodeputati
-LUSSEMBURGO 472.000 abitanti
Sei Eurodeputati
-CIPRO 715.000 abitanti
Sei Eurodeputati
-ESTONIA 1.342.000 abitanti
Sei Eurodeputati

A me sembra che chi fa l'errore di "tagliarsi gli attributi" siano coloro i quali dopo 60 anni di false promesse vanno ancora dietro alle chimere italiche, la Sardegna ha bisogno di sovranità per gestire meglio le sue risorse, e penso che non abbiamo sicuramente bisogno ne di intermediari italiani che palesemente ignorano i nostri problemi ne di una classe politica isolana prostrata e questuante verso il potere centralista.

Distinti saluti Nicola.

piergiorgio massidda ha detto...

Questo abbozzo di discussione starebbe a dimostrare che la questione delle elezioni europee non è poi così distante come si pensa dagli interessi di giovani e meno giovani. E me ne compiaccio sinceramente con tutti, anche con gli anonimi. Ho preso l’impegno di non attribuirmi mai l’ultima parola, né mi distoglierà chi pensa che qualcuno “mi ha fatto il mazzo”. Vorrei solo introdurre un ulteriore elemento di discussione: chi ha letto la legge elettorale per il Pe è proprio sicuro che un collegio tutto sardo assicurerebbe la elezione di uno o più deputati europei sardi? La si legga con un po’ di attenzione e si capirà perché con il collegio unico, la possibilità di eleggere un sardo sia remotissima. Di questa mia valutazione parlerò in un prossimo articolo.

Anonimo ha detto...

Distribuendo i seggi in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione avremmo diritto a due seggi, se la Sardegna fosse una circoscrizione a se stante... Se non erro con l'attuale legge elettorale ogni nazione europea distribuisce i suoi seggi alle circoscrizioni dividendo il numero totale di seggi (72 nel caso dell'italia) per la popolazione (circa 60.000.000) e distribuendoli proporzionalmente in base alla popolazione di ogni circoscrizione quindi 60.000.000/72=830.000.
Quindi se fossimo stati circoscrizione elettorale avremmo avuto diritto a 2 Europarlamentari... certo se fossimo stati Indipendenti sarebbero stati sei o sette, ma questo è un'altro discorso. Tra l'altro noi non possiamo nemmeno avvalerci del diritto che ci spetterebbe in quanto minoranza linguistica perchè penso che la suddetta legge elettorale parli solo di minoranze linguistiche tedesche, francesi e slovene... Queste minoranze linguistiche con candidati collegati ad una lista di livello nazionale hanno diritto ad un seggio se superano i 50.000 voti. Leggerò con piacere il suo prossimo articolo su questo argomento ma penso che se si fosse lavorato prima a questo questione sarebbe stato meglio, anzichè rinviare ancora... Tanto sono convinto che si parlerà di nuovo di tutto questo puntualmente nel 2014 a un paio di mesi dalle nuove elezioni europee...

Nicola.

Daniele Addis ha detto...

On. Massidda,
premetto che non sono intervenuto nella discussione per fare il "mazzo" a nessuno, ma semplicemente per confrontarmi con chi, in merito alle elezioni europee, la pensa diversamente da me.
Avrei per questo gradito che alla frase "la sua analisi che ha salti di memoria funzionali a una tesi che vuol dimostrare" ne fosse seguita una più dettagliata in cui spiegava perché e dove secondo lei vi fossero questi salti. Non vorrei che il suo voto di non attribuirsi mai l'ultima parola le fornisse alibi per gettare i sassi e nascondere poi la mano.

Ma affrontiamo l'ultimo elemento da Lei introdotto nella discussione... è un colpo di scena mica da ridere. Ammetto la mia ignoranza, credevo che l'istituzione di un collegio per la Sardegna le assicurasse come minimo 2 parlamentari europei! Ora al collegio isole vengono dati 8 parlamentari, quindi credevo che alla Sardegna da sola ne attribuissero 2. Lei invece ora afferma che, con il collegio unico, la possibilità di eleggere un sardo sarebbe "remotissima".

Lei forse non si rende conto di quanto una notizia del genere sia importante per un indipendentista! In questo momento io ad esempio desidero fortemente che Lei abbia ragione, sostanzialmente per 2 motivi:

1) Se fosse vero vorrebbe dire che i partiti italiani con annessi sardi asserviti ci hanno sempre preso volontariamente per i fondelli vantandosi di aver presentato interpellanze per permettere alla Sardegna di essere scorporata dalla Sicilia alle elezioni europee... di conseguenza scomparirebbe il "peccato di Angius" sul quale Lei ha basato il suo post dedicato alle europee: in cosa consisterebbe infatti il peccato se il collegio unico non garantisse l'elezione di almeno 2 sardi? Ci spieghi un po' a che gioco vuole giocare, onorevole: Lei è favorevole o contrario al collegio unico?

2) Il secondo motivo è quello più importante per un indipendentista: se neanche lo scorporo dalla Sicilia permette ai sardi di far sentire la propria voce in Europa, allora l'indipendenza è VERAMENTE l'unico modo per avere parlamentari eletti direttamente dai sardi a Strasburgo!!! La prego, pubblichi il più presto possibile il suo prossimo articolo sull'argomento, perché nel caso ci sarebbero da cambiare tutti i foglietti in versione più marcatamente indipendentista, con tanto di citazione di un esponente del PDL (Lei) che porta acqua al mulino dell'indipendentismo. Sarebbe una cosa a dir poco fantastica!

Se fosse come dice Lei apparirebbe finalmente chiaro come le promesse della campagna elettorale del PDL (si ricorda che Calderoli si era impegnato per lo scorporo?) sono state mera propaganda mirata alla presa per i fondelli dei sardi. In questa propaganda i politici sardi sono stati COMPLICI nella presa per il c... dei loro connazionali (per Lei che si ritiene prima italiano che sardo posso anche dire "corregionali").

"Vadi" con l'articolo onoravole... agli amici di IRS chiedo solo di stare pronti a cambiare la scritta sul foglietto mettendo in evidenza come il solo fatto di fare parte dell'Italia ci tolga il diritto di far sentire la nostra voce in Europa. Così come è ora sembra che il diritto ci sia negato solo dall'accorpamento alla Sicilia, ma se un esponente del PDL come Massidda dice di no allora ben venga!
Ajò che va sempre meglio!

Maralai ha detto...

scopro il blog di pier giorgio massidda grazie a daniele addis che a commento del mio post sulle maddalene che vanno e che vengono ( www.maralai.ilcannocchiale.it ) più gavino sale che sale, m'invita a questa discussione, ma anche mi chiede, a me del Pdl spudoratamente impegnato oltre il "lecito", per un pidiellepidielle senza le cordate dei nove pretendenti, per cui spesso definito "persino" berlusconiano (massimo del disprezzo per chi fa politica su internet a gratis) come intendo orientarmi in prossimità delle elezioni europee. premettendo che ho già voluto dare idea di come intendo l'Isola e la politica, ricordo la mia incazzatura quando al leader berlusconi sfuggì dal conto dei ministri almeno un gambale, dico a naso un gambale, ma anche ad orecchio, una berritta, isolani. l'altro giorno l'ho buttata sull'ironia dopo che la brambilla ha accettato di fare la ministra al turismo (manca lo spettacolo), ma pare sia costata l'ira di dio per convincerla ad accettare l'incarico ministeriale. promossi altri cinque vice ministri tutti rigorosamente "isolani". a proposito, caro piergiorgio, com'è che non avete protestato contro "ste" dimenticanze di silvio? lo sai che senza l'astio della rivalità la protesta esce meglio e vale il doppio? Lo sai che protestare contro gli amici si ha una carica di entusiasmo in più? perchè tutti insieme (cagliaritani, nuoresi, tattaresi, oristanesi, galluresi, ogliastri, maurreddini e così via) non avete detto anche in limba: presidente berlusconi, così non va; vogliamo l'Isola al governo del Paese(punto) non avete detto mezza parola. l'ho detto io, ripetutamente, con il mio blog e a l'unione sarda e sino allo “scontro fisico” nel blog del mio amico deputato nuorese bruno murgia. più una protestina piccola piccola, proprio “unu cicu"(come dicono a su gologone) di protestina da parte di salvatore cicu, che sommato ad un quinto di protesta (stiamo usando toni sprezzanti: protesta) del mio amico mauro pili(che saluto e che lo invito a visitare il super blog(il mio) dove si fa politica pro-pdl, e dove si trovano tracce dell'isola e simboli del pdl e dintorni, dicevo, tutto sommato neppure una protesta intera. sfuggiti pure i sottosegretari al leader berlusconi, si, perchè cossiga figlio è un sardo continentalizzato, quindi mezzo sottosegretariato sardo. Passiamo al Giotto; ti pare una bella azione? proprio perchè silvio, perchè non l'avete dissuaso? No, presidente, no, questo no; c'è una parola data; una comprensibile attesa; una considerazione della nostra Terra, ed un impegno volto a magnificarla dal precedente governo prodi e dal ns "rivale" renato soru. presidente berlusconi, i sardi siamo fatti anche così: ordinariamente chentu concasa e chentu berrittas, ma speculiariamente siamo uniti sulla sardità, sull'etnia e sulla nobiltà di un impegno solennemente assunto. per noi la parola data non ha colorazione politica: conta e basta. melaprendoconvoi signori deputati e senatori sardi; perchè non vi siete incatenati a villa certosa a pretendere un decreto urgente sul collegio unico sardo alle europee? vi avremmo apprezzato valorosamente; saremmo stati orgogliosi di voi, orgogliosi anche di pagare le tasse anche per voi; non l'avete fatto, vi siete spaventati. ci avete messo in crisi; ci avete deluso; avete messo in crisi proprio gli amici più fidati, quelli che spassionatamente difendono (a gratis) il centrodestraliberaleeunpolaburista,che ora saranno chiamati all'assenso sull'ennesima promessa; che l'Isola verrà presa in considerazione alla prossima occasione a votazione compiuta. ma se compatta (l'Isola) non andando a votare, credo sarà l'Europa a domandarsi con la dovuta premura: cos'è accaduto al Dignitoso Popolo Sardo? come mai questa afflizione ripiegata nel vuoto del voto? come mai tanto orgoglio piegato nella civiltà del riserbo delle urne? così sarà l'Europa, quantomeno, a preoccuparsi di Noi, e a chiamarci direttamente magari col “cellulare” europeo, con l'esseesseemme della solidarietà degli Stati Uniti d'Europa per creare con Noi e con la ns Terra un diretto collegamento. Badate bene, amici; non sto parlando della Tirrenia.
saluti
Maralai
www.maralai.ilcannocchiale.it

Anonimo ha detto...

sono soddisfatto della presa di posizione dei parlamentari sardi, quindi anche del sen. Massidda "padrone di casa", che ha consentito di raddrizzare le sorti del decreto sul mantenimento degli impegni assunti a La Maddalena e dintorni. cosi, come si dice, va meglio. voglio anche insistere sul fatto che i parlamentari sardi del Pdl devono tenere viva la tensione morale con il governo amico di Roma e con il (ns) leader Berlusconi ricordando un giorno si, la notte successiva ed anche l'altro giorno, che il vuoto dei ministri sardi nel governo del Paese è come un fuoco acceso che arde e che non intende essere spento.
saluti
al mio blog dedicherò un post sulla vs presa di posizione. dica un po’(detto tra noi), caro sen. Massidda, adesso mi "odia" ancora?
Maralai
www.maralai.ilcannocchiale.it

Unknown ha detto...

Onorevole Massidda, a dicembre fu approvato in senato un OdG (se non erro) per la sospensione per sei mesi delle aste sulle aziende agricole in fallimento per via della legge 48. Che cosa ne è stato? i giornali ne parlarono strombazzando, intanto però le aste continuano.
Se fosse stasto latte padano sarebbe stato risolto, specie con l'aiuto dei sardi

piergiorgio massidda ha detto...

Purtroppo non basta, caro Juanneddu, un odg a risolvere un problema che questo governo ha ricevuto in non gradita eredità. Continuo la mia battaglia e non dispero che le aziende sarde la vincano. Tenga conto quali e quanti siano gli ostacoli, primi fa tutti una burocrazia europea sorda come solo essa sa essere e quella dei ministeri. Ma non mi arrendo.