Capita abbastanza spesso che miei articoli su questa sorta di taccuino d'appunti che è un blog riceva l'attenzione, a volte colloquiale a volte astiosa, di amici di iRS. Trovo la cosa assai buona e sintomo della loro capacità di stare nella società della comunicazione, ciò che in Sardegna non è molto consueto. Quando ho deciso di aprire un mio blog, mi sono trovato davanti a due strade: quella di stabilire una moderazione degli interventi (pubblicare quelli graditi o non del tutto sgradevoli) o di lasciarlo aperto a tutti. Ho scelto quest'ultima modalità e non certo, come pure qualcuno nel forum di iRS sospetta, per aumentare gli ingressi. Detto fra noi, nessuno con un minimo di senso delle proporzioni, può pensare che un blog serva alla popolarità o alla acquisizione di consensi elettorali.
Bene, anche il mio ultimo articolo (“Impavidi sovranisti con il terrore dell'autonomia”) ha suscitato qui e, soprattutto, nel forum indipendentista una qualche reazione, al solito a volte critica ma pacata a volte insultante e sprezzante. È quest'ultimo tipo che mi preoccupa, non per paura della violenza ma, al contrario, per la debolezza che la sottende. La forza delle argomentazioni, anche non condivise né condivisibili, da vigore al dibattito. La debolezza no, denota una vocazione alla prepotenza, alla divisione dell'umanità fra fedeli e infedeli, liberi e schiavi, lealisti e traditori, etc etc.
Oggi no, ma nel passato è successo, durante la caccia agli albigesi, che si sia decretato lo sterminio di tutti coloro che stavano da quella parte, perché tanto “Dio saprà scegliere i suoi”. Modernamente e in democrazia allo sterminio e/o all'offerta di redenzione si è sostituita la ricerca del consenso attraverso il dibattito culturale e politico. Non esiste più – anche se qualcuno fa finta del contrario – chi ha ragione per investitura della storia, chi è antropologicamente migliore e chi antropologicamente è destinato a stare fra i peggiori dove sta il male assoluto, il servaggio, l'incultura. I primi sono il giusto, gli altri possono avvicinarsi al giusto previa redenzione.
In democrazia vince chi ha maggiori consensi fra gli elettori, che vanno rispettati quale che sia il loro voto: non sono illuminati se ti premiano e buzzurri venduti nel caso contrario. Ecco allora che anche agli amici di iRS si pone un problema non da poco: come far diventare maggioranza il quasi due per cento di attuali consensi. La via rivoluzionaria, violenta è esclusa per sua esplicita dichiarazione. Resta quella pacifica e democratica. Che prevede una lenta, costante e faticosa ricerca del consenso che non può darsi come obiettivo solo il 50,1 per cento necessario a richiedere – stiamo parlando di democrazia – il referendum di autodeterminazione.
Con il 50,1 per cento si può forse indire il referendum; dubito che basti, ma diciamo pure di sì. Indetto che sia, bisognerà poi far vincere una delle opzioni, quella indipendentista nel nostro caso; è cosa assai complessa, come dimostrano i referendum nel Québec. In realtà, è necessaria una condivisione popolare molto ma molto più ampia. Con numeri risicati si può vincere il referendum, ammettiamolo. Ma altre maggioranze risicate, qualche anno dopo la proclamazione dell'indipendenza possono a loro volta indire un referendum di autodeterminazione per ritornare ad una fusione più o meno perfetta, a forme di federalismo più o meno unitario, a forme di confederazione.
Insomma il miraggio del 50,1% come risolutore è appunto un miraggio. E non ostante ciò non solo è lontano dal 2% attuale, ma irraggiungibile per via di atteggiamenti settari, elitari e puristi di alcune persone che, per dirne una, fanno vedere con sospetto l'indipendentismo del Psd'az sempre messo fra virgolette come si conviene a qualcosa che non è reale, con diffidenza l'indipendentismo di Sardigna natzione, con disprezzo l'autonomismo di persone come me, ad esempio, che si battono per un deciso autogoverno della Sardegna attraverso uno Statuto molto avanzato.
Non ho – l'ho scritto diverse volte – alcun atteggiamento preconcetto contro l'indipendentismo, lo ritengo anzi un possibile esito di una forte autonomia in un'Europa davvero unita ed Europa dei popoli e degli stati. Temo, lo dico con sincera preoccupazione, quelli che, pochi in verità, invece di convincermi mi insultano. Chi continua a ritenere che la strada non è mai comune, ma solo un viottolo che deve condurre i reprobi, i servi, i venduti e i traditori alla loro redenzione nel sacro tempio dove alcuni guardiani li assolvono. Io credo sinceramente che gli amici di iRS debbano convincere i settari e i dogmatici che questi loro atteggiamenti allontanano quanti seguono con rispetto il loro percorso. E invece di portarli al dialogo mettono loro paura che una società futura sia dominata dal dogma anziché dalla libera discussione.
25 commenti:
Parole Sante. - B. Adriano
Indipendentismo tra virgolette per quanto riguarda il PSd'Az per il semplice fatto che mentre la corrente di Maninchedda si puó definire esplicitamente indipendentista in quanto fa riferimento a Simon Mossa (padre dell'indipendentismo sardo moderno), altrettanto non si puó dire del resto del partito che nel sito ufficiale ( http://www.partitosardo.it/partito-sardo-d-azione/la-storia/la-nascita/index.aspx?m=53&did=1054 ) parla di Lussu e Bellieni come riferimenti culturali (e loro l'indipendenza l'hanno osteggiata apertamente) e si dimentica di Simon Mossa. Vedo che piano piano anche lí le cose si stanno muovendo e non posso che esserne felice, ma avendo pure uno zio che alle ultime elezioni si è candidato nel PSd'Az e sapendo che non è minimamente indipendentista, allora metto la parola indipendenitsmo tra virgolette.
Per quanto riguarda SNI, non ho mai guardato con diffidenza il suo indipendentismo, solo che non mi ha mai attirato.
Interessante poi notare quanto andiate d'Accordo Lei e Bomboi che da una parte dice che con gente del suo partito non bisogna nemmeno parlarci (i movimenti/partiti centralisti non sono intercolutori validi ) e dall'altra concorda con le sue generalizzazioni che vedono gli indipendentisti di iRS, molto in generale, come fanatici, elitari e puristi (ma ci tiene a sottolineare che invece il suo partito non è un monolite e ci sono diverse posizioni, cosa non concessa o del tutto secondaria per gli altri partiti)... un po' come se io, essendo stato piú volte attaccato da sostenitori del PDL fanatici nazionalisti italiani con epiteti come "talebano" (se non peggio) ed essendo state le mie idee derise e stigmatizzate da persone vicine a quel partito, potessi generalizzare dicendo che nel PDL sono fanatici nazionalisti italiani non rispettosi delle idee altrui... vogliamo portarla su questo piano?
Hai ragione Addis è proprio così, confermo tutto: Massidda ha ragione nel mettere in guardia certi indipendentisti dal dogmatismo (che non ha mai portato a nulla di costruttivo) ma allo stesso tempo ritengo inutile prestare il fianco (anche se solo per un dibattito) ad un partito centralista (o movimento contiguo come quello di Soru) in presenza di elezioni ravvicinate. Se il dibattito l'avesse organizzato il PDL o una sua sigla satellite l'avrei pensata alla stessa maniera. - Bomboi Adriano
Bravo Bomboi, tu si che insegni come non essere settaristi.
Buongiorno Sen. Piergiorgio Massidda,
sono Franco Arba, quello della famosa frase “Come comportarci dopo con questi personaggi? Io, riflettendo anche all'interno della mia famiglia, ho suggerito di metterli dentro il bancone di un bar e così i danni potranno essere minimi e circoscritti...” che lei ha rimarcato in un precedente post. Non ho potuto intervenire prima perché sono stato off –web per due settimane. Premetto che scrivo a nome mio e non a nome di iRS. Dato che di iRS sono un semplice simpatizzante e non ho neanche la tessera. Questo perché in iRS la tessera la si deve “guadagnare” dopo un certo periodo di attivismo. A differenza di tutti gli altri partiti dove il mercimonio di tessere è prassi.
Vede, sen. Piergiorgio Massidda, aldilà di tutte le elucubrazioni che si possono spendere su politica ed indipendentismo, c’è qualcosa che a lei sembra sfuggire. Io, e penso anche gli altri che sono già intervenuti, sono un semplice cittadino e non un politico di professione. Cittadino che si ritiene ancora libero di esprimere un’opinione, non un suddito adorante di un qualsiasi leader maximo. Solo che voi politici di professione siete così distaccati dalla realtà quotidiana che questo semplice principio continua a sfuggirvi, a destra e a sinistra.
Lei parla di settari e dogmatici da convincere. Ma se il traguardo che gli indipendentisti vogliono raggiungere con pazienza e costanza lei lo definisce un miraggio, chi è il settario che tende a guardare gli indipendentisti con un certo paternalismo ( … “attenti ai guardiani del tempio”) come si evince dalle sue righe?
Sen. Piergiorgio Massida se per lei rispondere in modo deciso, senza genuflessioni verbali significa essere insultante e sprezzante, mi dispiace ma la sua visione del confronto dialettico è un po’ limitata. Come penso che siano limitati – credo volontariamente – anche i riferimenti storici. Lei la può definire dietrologia, io preferisco chiamarla storia. La storia dell’Italia – e purtroppo anche della Sardegna – è densa di repentini cambiamenti di casacca politica i cui effetti dannosi per la collettività a me piacerebbe depotenziare e annullare. …. (tbc)
(2nd) Lei, senatore Piergiorgio Massidda, questi cambiamenti, o trasformismi, me li può spiegare? Perché a me risultano un po’ difficili da capire. Mi risulta difficile capire come mai lei che è cresciuto politicamente in quel partito repubblicano, la cui tradizione sarda si può far risalire a nomi quali Michele Saba e Cesare Pintus, sia poi approdato assieme ad altri del suo ex-partito a Forza Italia, creatura di colui per il quale la politica è stata solo un mezzo per salvarsi dalla galera e arricchirsi ancora di più? Tra i suoi compagni transfughi dal partito repubblicano c’era anche il figlio di un ex presidente del consiglio regionale nonché fratello di un attuale assessore regionale. Quello stesso assessore regionale che proprio nel 1994 alla vigilia delle elezioni politiche, in alcune intercettazioni telefoniche della Digos di Cagliari, invitava alla mobilitazione tutti i muratori della zona a votare Forza Italia.
Nella storia della Sardegna quell’ex presidente del Consiglio regionale di cui sopra, ha sicuramente un posto di rilievo. Solo che forse si dimentica – quanto distrattamente? – che l’uomo militò per circa vent’anni nel Psd’Az tentando inutilmente a più riprese di farsi eleggere in consiglio regionale. Il successo gli arrise nel 1969 solo dopo un’alleanza proprio con il partito repubblicano. Alleanza che diverrà poi ingresso definitivo in quel partito di cui fu il principale referente sardo.
Le ripeto sen. Piergiorgio Massidda, io questi trasformismi non li capisco e non riesco ad accettarli. Per me, semplice cittadino, con un certa coscienza critica, che lei può definire elitaria e purista, questi cambiamenti di casacca sono utili solo a chi quella casacca la vuole indossare, non alla collettività.
Chiudo, sen.Piergiorgio Massidda, rassicurandola sul fatto di non aver rinunciato alla ghigliottina: non ci ho rinunciato perché non l’ho mai avuta. E se ne vuole aver la prova faccia un salto sabato 10 ottobre in mattinata in Piazza Maggiore a Bologna. Io ci sarò a manifestare proprio contro la pena di morte di cui la ghigliottina è stata per secoli simbolo e metafora.
Cordialmente,
Franco Arba
Anch'io non riuscivo a capire perché Gavino Sale fosse passato dal Partito Comunista Italiano a Sardigna Natzione, poi ho capito che era in buona fede e che le persone possono anche cambiare idea: solo nei regimi le tessere di partito (unico) non si possono cambiare. Ma a quel punto, cosa lo ha spinto a lasciare Sardigna Natzione proprio quando nel 1999 alle Regionali si è avuto un buon risultato elettorale (che nessun'altro di costoro poi ha più replicato?). In cosa si differenziava la IRS dal 2002 al 2006 rispetto a Sardigna Natzione NELLA PRATICA? Io non vorrei pensare che in Sardegna esistano primedonne anche quando queste non hanno uno stipendio da Parlamentare...(Senza offesa per Gavino Sale). - Bomboi Adriano
L'indipendentismo Sardo ha il pessimo vizio della superbia, e non ha mai smesso di coltivarlo generando in ogni nuova sigla politica dei guardiani che si sentono in diritto di difendere fallimentari dogmi contro tutto quello che orbita all'esterno. E' un retaggio Marxista che arriva dritto dritto dal Partidu Sotzialista Sardu, poi SNI, poi IRS. Si è appeso al chiodo il Marxismo tanto tempo fa ma alcuni costumi mentali e comportamentali sono esattamente gli stessi...e non bastano le bandierine europee introdotte da U.R.N. Sardinnya negli ultimi anni per coprire simili rigurgiti ideologici. - Bomboi Adriano
Capisco, caro Massidda, che lei si porti appresso anche nel dibattito politico la gentilhommerie del suo stile personale. Ma lasciare che gente come quel certo Arba entri a casa sua per insultarla, darle saccenti lezioni di etica, esalti un percorso di iscrizione ad un partito quale solo ai tempi del Pcus si costumava, non le sembra un po' troppo?
Lo rimandi a contemplarsi l'ombelico e gli dica di ripassare quando avrà abbassato l'inutile cresta.
Caro Addis, spero non le dispiaccia se le dico che mi è simpatico e con simpatia e il sorriso sulle labbra, le devo dire che a volte lei è proprio disperante. Mi cita una sola mia frase che le suggerisca dove sono le mie “generalizzazioni che vedono gli indipendentisti di iRS, molto in generale, come fanatici, elitari e puristi”? Mi rimprovera queste generalizzazioni commentando un articolo in cui non solo non generalizzo, cosa che non faccio mai, ma addirittura avverto la necessità che persone come lei stiano attente ai pochi guardiani del tempio.
Non entro, naturalmente, in merito alle sue critiche al Psd'az anche se mi paiono francamente ingenerose e approssimative. Lussu e Bellieni non erano indipendentisti? E con questo? Le loro battaglie per la Sardegna sono da buttarsi al macero come se fossero di nemici del popolo sardo? Non le sembra che la storia sia cosa un tantino più complessa di un esercizio al setaccio per purgare il bene dal male, l'indipendentismo da tutto il resto?
Lei trova disdicevole che, in certi momenti, il signor Bomboi ed io andiamo d'accordo. Io no e non credo che le volte, non molte l'ammetto, che mi sono detto d'accordo con lei, si sia prefigurata una mutua intelligenza con il nemico.
Di una cosa, comunque, la prego: quando vuol criticarmi, citi le mie parole, non il senso che le sembra aver colto in esse.
"E non ostante ciò non solo è lontano dal 2% attuale, ma irraggiungibile per via di atteggiamenti settari, elitari e puristi di alcune persone che, per dirne una, fanno vedere con sospetto l'indipendentismo del Psd'az sempre messo fra virgolette come si conviene a qualcosa che non è reale, con diffidenza l'indipendentismo di Sardigna natzione, con disprezzo l'autonomismo di persone come me, ad esempio, che si battono per un deciso autogoverno della Sardegna attraverso uno Statuto molto avanzato."
Questa frase, pur puntando il dito solo su "alcuni" (non ben precisati), genera l'impressione errata e fuorviante che quelle poche persone siano dei militanti di iRS e non dei liberi cittadini ed elettori che possono essere piú o meno "civili", rudi, propensi al dialogo, tolleranti e chi piú ne ha piú ne metta, ma questo indipendentemente dal loro essere indipendentisti ché lo stesso genere di persone le si puó trovare tra i sostenitori di tutti i partiti. Ma appunto di sostenitori si tratta, non di rappresentanti ed io non le chiedo di andare a bacchettare o di dissociarsi ogni qualvolta un sostenitore del PDL se ne esce con una castroneria. Un partito o un movimento comunica ufficialmente con i comunicati ufficiali e con le azioni sul territorio dei suoi iscritti. Lei invece a volte sembra trattare come organo ufficiale il forum di iRS, che viene messo a disposizione di simpatizzanti o semplici curiosi per confrontarsi.
Per quanto riguarda il PSd'Az la mia non è una critica, ma una semplice constatazione. Lussu e Bellieni non è che erano non indipendentisti, erano anti indipendentisti, che è diverso. E comunque il fatto di non essere indipendentista non è per me motivo di critica e non ho alcuna difficoltá a riconoscere a Lussu e Bellieni i loro meriti, ma questo nulla toglie al fatto che fossero anti indipendentisti e se un partito che si dichiara indipendentista me li mette come riferimenti culturali, ma non dice che il loro autonomismo ora è stato messo da parte per far spazio all'indipendentismo e si dimentica di Simon Mossa io la parola indipendentista la metto tra virgolette. Per intenderci, se uno mi dice di essere pacifista e che il suo riferimento culturale è Napoleone (che avrá dei meriti, ma pacifista proprio non era) io la parola pacifista la metto tra virgolette.
La storia è molto complessa (e poco studiata, soprattutto quella sarda), ma non ci vedo nulla di male a dire chiaramente quale sia la propria posizione, a mettere un po' di chiarezza in un panorama politico piuttosto confuso dove si dice tutto ed il contrario di tutto con la massima disinvoltura.
Per quanto riguarda il fatto che, talvolta, Lei e Bomboi andiate d'accordo, non si preoccupi, non vi trovo nulla di disdicevole... facevo solo notare a Bomboi che da una parte mi dice che con i "falsi autonomisti" come quelli del suo partito (o del PD) non si deve dialogare e dall'altra si dice perfettamente d'accordo con Lei. Io, al contrario di Bomboi, penso che con le persone del suo partito e anche del PD si possa e si debba dialogare.
Avrai capito Addis che il mio invito a non prestare il fianco al centralismo non è una forma di chiusura aprioristica ma un metodo per ricordare quanti danni e confusione ha generato un certo indipendentismo, il quale qualche volta ha dato aria ai denti per poi in cabina elettorale sostenere la sinistra italiana. - Bomboi Adriano
Amici autonomisti del PDL, guardate cosa vi dice il costro alleato Maninchedda sul "governo amico".
http://www.sardegnaeliberta.it/?p=2186
Buonasera Sig. Carlo M. dell’ 8 ottobre 2009 13.20,
La vorrei rassicurare sul fatto che il mio ombelico lo vedo tutti le mattine quando mi faccio la doccia. Sono ancora abbastanza magro per poterlo contemplare. Piuttosto vorrei poter capire quali sono stati i miei insulti al Sen. Piergiorgio Massidda. Ho letto e riletto il mio commento e non ho scovato alcuna offesa. Anche perché non è mia abitudine. Mi ritengo educato. Forse deciso ed un tantino arrogante, ma non maleducato. E lo si dovrebbe denotare dal fatto che non ho paura a firmarmi con nome e cognome piuttosto che nascondermi dietro una iniziale puntata dopo il nome proprio.
Buonasera Adriano Bomboi,
la prego di credermi che con lei non sto facendo l’ironico o il saccente ma non ho veramente capito la sua seguente frase “e non bastano le bandierine europee introdotte da U.R.N. Sardinnya negli ultimi anni per coprire simili rigurgiti ideologici” Io ero convinto che dietro U.R.N. ci fosse proprio lei. Forse mi manca qualche informazione.
Oltre a ciò, io penso che ci sia una notevole, sostanziale differenza tra chi evolve una propria idea politica e chi, non limitandosi a cambiare idea, fa un triplo salto carpiato per atterrare in quel campo dove è voluto scendere il demiurgo di turno osannato come il salvatore o unto del Signore.
Cordiali saluti,
Franco Arba
Caro Arba, U.R.N. Sardinnya è un gruppo di cittadini che, stanchi dei frazionismi indipendentisti e dei decennali fallimenti, su mia spinta, nel 2005 ha fondato uno spazio di comunicazione giunto oggi alla 44a edizione e con un'Associazione in fase di costituzione. Abbiamo trattato di ogni tema possibile: Dalla riforma della comunicazione, al superamento di ideologie obsolete nonché persino alla revisione di inadeguate letture della Pubblica Opinione. Il tutto con l'intento di superare i modelli presenti ed integrarli con dettagli riformistici. I primi anni i nostri aggiornamenti e le nostre idee venivano anche pubblicate nei vecchi forum di Sardigna Natzione e di IRS. (Oggi non ci è concesso replicare nel forum di IRS). Per farle un'esempio, le mostro uno dei nostri aggiornamenti che pubblicammo nel vecchio forum di IRS in data 1 Ottobre 2006: http://www.urn-indipendentzia.com/URN%20Societ%E0,%20parte%20ottava.html Copi e incolli l'indirizzo nel suo browser. Come potrà valutare da solo, in Sardegna abbiamo avuto tutto, meno che persone propense a cambiare idea o sapere cos'era una critica politica e sopratutto pubblica nel circuito indipendentista. Noi questa critica l'abbiamo fatta, seppure con toni accesi, e magari la sua attuazione da parte di persone attente come i dirigenti di IRS ha consentito a persone come lei di avvicinarsi all'indipendentismo. Se vorrà rispondere alla mia precedente domanda su cosa differenziasse IRS dal 2002 al 2006 rispetto a Sardigna Natzione, sarò lieto di ascoltarla. Se invece è giunto solo di recente in IRS non si preoccupi. A livello personale ritengo che prima di criticare (giustamente) la politica italiana per i suoi limiti, si debba doverosamente capire i limiti di noi indipendentisti e quali motivi ci hanno portato nell'attuale situazione. Muoversi con ordine e con chiarezza di idee non può che essere il miglior incipit per definire un futuro e valido progetto politico. Nell'interesse di tutti ovviamente. Presto avremo online il nuovo Portale. - Cordialmente, Bomboi Adriano
@Carlo M.
La ringrazio per il consiglio di, per così dire, fare a meno sul mio blog degli insulti del sig. Arba, ma preferisco che i miei amici abbiano piena consapevolezza di quale livore animi certa gente. Ammette, il signor Arba, di essere arrogante, ma nega di avermi insultato. È cos'è, se non un insulto, avermi accusato di trasformismo? Di essermi iscritto in un partito “creatura di colui per il quale la politica è stata solo un mezzo per salvarsi dalla galera e arricchirsi ancora di più”? E altro pure dice, il signor Arba, di me, senza che abbiamo mai avuto il piacere di conoscere le nostre reciproche vite.
Io sono stato iscritto al Partito repubblicano per via della mia professione di sardismo, quando il Psd'az aveva preso la via dell'indipendentismo che non mi convinceva allora e non mi convince adesso. Liberi quei sardisti di pensare all'indipendenza come soluzione, libero io di pensare di no. Sono stato nel PRI fino a quando il gruppo dirigente di quel partito cambiò la sua politica e si avvicinò alla sinistra, sperando, così, di evitare le maglie tese da una magistratura politicizzata intorno a chi fosse avversario del Pci e dei suoi eredi. Cosa per me intollerabile.
Fu allora che, da uomo libero come sono e voglio essere, ho preso parte ad un progetto che ancora condivido e alla costruzione di un altro partito che meglio corrispondesse alle mie idealità. Nessun trasformismo, nessun accomodarmi in uno schieramento creatura dei loschi interessi di qualcuno, come Arba dice, offendendo i sentimenti di milioni di persone. Quanto ad Armandino Corona, uomo di grande statura morale per la sua tolleranza e passione democratica, sono orgoglioso di esserne stato amico e insieme fiero avversario politico. Ho contribuito a fargli perdere un congresso decisivo, lealmente e faccia a faccia, ed egli mai mi ha fatto mancare la sua stima e la sua amicizia. E mi ha difeso quando per piaggeria alcuni suoi amici avrebbero voluto farmela pagare. Impropriamente e ancora una volta per appiattimento su certa sinistra, sono tirati in ballo anche i figli dell'amico Corona. Anche della loro amicizia mi onoro e sono orgoglioso; vorrei segnalare agli sciocchi dettratori la stima e il rispetto che l'assessore Corona ottiene fra il personale della Regione. Non ho dubbi che essa sarà riconosciuta fra i migliori assessori del governo sardo.
So che quanti dipendono dalla vulgata comunista nel trinciare giudizi, non riusciranno mai a comprendere la lezione di democrazia di Corona e la rettidudine dei suoi figlioli. Ma non so cosa farci
Ad Arba, naturalmente, non rispondo, non si dialoga con chi si bea di definirsi “arrogante”. Ma a lei e agli miei interlocutori dovevo una risposta. Non rinnego il mio passato di repubblicano, ci mancherebbe altro, ma, semplicemente, ho trovato nel suo cambio di linea un forte motivo per dissociarmene e prendere una strada diversa da quella della dipendenza dalla sinistra.
Oh mamma mia. Mi scusi, Sen. Piergiorgio Massidda, però mi aspettavo qualcosa di più. Qualcosa di più dei soliti vecchi, triti luoghi comuni quali "evitare le maglie tese da una magistratura politicizzata intorno a chi fosse avversario del Pci e dei suoi eredi" o anche " quanti dipendono dalla vulgata comunista nel trinciare giudizi". Le assicuro che non sono mai stato comunista. Sono sempre stato indipendentista, sin da bambino. Quando ho pensato in termini politici per me c'era sempre la Sardegna come punto di riferimento o metafora.
Io non mi beo di essere arrogante. Ma riconosco che è una mia caratteristica. Non lo nascondo. Però almeno mi firmo con nome e cognome senza coprirmi dietro una divisa.
In quanto all'assessore regionale Corona vorrei parafrasare Pasolini affermando che io so, ma non ho le prove. Ma so: so più di ciò che potrei scrivere nel suo blog. E mi dispiace (sino ad un certo punto, ovviamente) contraddirla ma non sono io ad offendere il sentimento di milioni di persone. E’ l’attuale presidente del consiglio italiano – fondatore del partito di cui lei fa parte - che da prima della sua entrata politica con le sue televisioni, offende, dileggia, disprezza la sensibilità, la morale, l’etica di milioni di persone: in Italia e fuori dall’Italia.
Cordiali saluti,
Franco Arba
Mah...ho letto poc'anzi l'intervento ufficiale di IRS sulle accuse che si muoverebbero al movimento: Si dice giustamente che l'indipendentismo sarà una cosa graduale e che ad esempio sulla storia si sta facendo tanto. Eppure io continuo a ritenere vecchio l'indipendentismo che, assente da sedi di governo, persiste nel volersi sostituire alla sede più idonea per tale lavoro: La Pubblica Istruzione Regionale. Ed ovviamente un simile lavoro riformistico graduale si chiamerebbe autonomismo. Ma guai a scombinare la religione dell'indipendentismo nato negli anni '80...La religione dei dogmi e delle frustrazioni. Se vogliamo evolvere l'indipendentismo Sardo, iniziamo a ragionare su come ridurre la frammentazione politica dell'area identitaria, recuperare credibilità ed elaborare un piano di governo per effettuare un qualche straccio di riforma: L'indipendentismo non potrà che essere funzionale a tale opera. Però ammettere una cosa simile per alcuni dirigenti è inamissibile! Se non si promuove e non si veicola la nostra identità nelle scuole, buonanotte..l'indipendentismo rimarrà un mito o qualcosa da Testimoni di Geova: Con persone che ne vanno nei paesi a raccontare la storia mentre i figli sono a scuola a studiare ben altro. O l'indipendentismo matura e si decide a piantare l'evangelismo (che serve solo allo status quo), oppure che lasci perdere. - Bomboi Adriano
@ Adriano Bomboi
Ho tetto, dopo la sua segnalazione, l'articolo di Onnis e Perra che, essendo pubblicato sul sito ufficiale di iRS, propendo anche io a ritenere una posizione ufficiale. La trovo interessante, densa di proposte su cui si può ragionare, sufficientemente pragmatica e tendenzialmente aliena da ideologismi. Avrei voluto dire queste e altre cose nel forum (anche in relazione, come dirò, ad altre discussioni), ma mi è inibito farlo. Sono come è noto uno di quei “rappresentanti, esponenti o sostenitori di altri partiti politici o di altri portali” a cui il forum nega l'iscrizione e dunque l'ingresso.
Al contrario, l'ingresso al mio blog è libero, tanto libero da ospitare anche insulti e sprezzanti commenti, e non chiede ad alcuno di iscriversi per poter parlare. Lo hanno fatto e lo fanno militanti, simpatizzanti e semplici frequentatori del forum di iRS e sono bel lieto che così sia. Ciò non toglie che non si gioca ad armi pari. Qualcuno, però, spero segnali il mio rispetto e la mia attenzione alle posizioni uffciali del movimento.
Detto questo, mi resta un cruccio nel vedere che persone libere, quali si presentano gli autori dell'articolo, immagino cresciute fuori e indipendentemente dagli schemi vetero-comunisti, questi usino nell'approccio alla discussione. Vi si sottolinea come “esponenti di Destra e di Sinistra siano d’accordo nel vedere gli indipendentisti di iRS come dei settari (“i guardiani del tempio”), illusi, idealisti, inconcludenti”. Io non so a chi si riferisce la frase, ma questo sparare nel mucchio è proprio uno degli stili vetero-comunisti. Insieme all'altro stile, che è quello di mistificare le cose dette da altri.
A parlare di “guardiani del tempio” sono stato io. ed io solo, per quanto mi consta, nella discussione non con iRS, ma con suoi simpatizzanti e militanti. Con un minimo di buona fede, non sarebbe difficile leggere il senso, la sostanza e persino il significato letterale di quanto ho scritto. Nel mio articolo su questo blog ("Amici indipendentisti, attenti ai guardiani del tempio") consigliavo agli amici di iRS di stare attenti a quegli frequentatori del forum che anteponevano una sorta di purezza ideologica (ecco i guardiani del tempio) alla ricerca di un cammino che possa essere fatto insieme da quanti hanno a cuore il bene della Sardegna. La critica – che pure spero legittima – non era rivolta agli indipendentisti di iRS ma a quelli di loro che si ergono, appunto, a guardiani del tempio.
Rispetto al risentimento per quanti hanno definito gli indipendentisti di iRS “ settari, illusi, idealisti, inconcludenti” non saprei che cosa dire, visto che essi non sono chiamati per nome e cognome: io, certo, non sono in quel mazzo.
Eppure, leggendo sul loro forum, una discussione sul pericolo che a Santa Lucia di Siniscola siano costruiti quattro alberghi, ecco spuntare il verme della prevenzione. In alcuni post si affaccia la convinzione che a volerli sia la Regione e la Destra, tanto è diffusa la vulgata della sinistra e dei megafoni mediatici secondo cui la Destra sia il luogo geometrico dei mattonari e dei distruttori dell'ambiente. Un cavallo di battaglia di una sinistra incapace di opposizione diventa insomma verità. Si dà il caso che la giunta di Siniscola sia dominata dal Pd.
Senatore Massidda,
se vuoel fare un paragone lo faccia tra il forum del PDL (esiste?) e quello di iRS, non tra il suo blog ed il forum di un movimento politico. Se vuole puó scrivere sui blog di Omar Onnis e Franciscu Sedda
http://sardegnamondo.blog.tiscali.it//
http://franciscusedda.splinder.com/
Anche l'ingresso ai loro di blog è libero. Le armi le sembrano pari adesso?
Lei parla di "sparare nel mucchio) e poi, prlando del post su S. Lucia di Siniscola Lei dice:
"Eppure, leggendo sul loro forum, una discussione sul pericolo che a Santa Lucia di Siniscola siano costruiti quattro alberghi, ecco spuntare il verme della prevenzione. In alcuni post si affaccia la convinzione che a volerli sia la Regione e la Destra, tanto è diffusa la vulgata della sinistra e dei megafoni mediatici secondo cui la Destra sia il luogo geometrico dei mattonari e dei distruttori dell'ambiente. Un cavallo di battaglia di una sinistra incapace di opposizione diventa insomma verità. Si dà il caso che la giunta di Siniscola sia dominata dal Pd."
Anche una frase del genere mi sa tanto di "sparare nel mucchio" visto anche il fatto che sia stato messo in evidenza che la giunta è di sinistra e che Gianvalerio Sanna si sia arrampicato sugli specchi una volta scopertolo.
Attendo di conoscere l'insirizzo del forum ufficilae del PDL (e di quello di URN magari), poi potremo parlare di "armi pari".
Saluti
@ Daniele Addis
Lei ha una straordinaria abilità nello spostare il tavolo mentre si gioca una partita. Lo rimetto al suo posto. Il forum degli indipendentisti si è occupato diverse volte di me e, sia pure incidentalmente, lo ha fatto nei giorni scorsi anche il sito ufficiale. Lei, e come lei altri indipendentisti, scrivono sul mio blog. Io non posso farlo nel forum. Tutto qui: segnalavo solo una disparità. Del resto, se non sbaglio, è stata proprio lei a scrivere nel forum che io, esponente di partito, non potevo prendere la parola perché non era consentita la mia iscrizione.
Io ho scritto: “In alcuni post si affaccia la convinzione che a volerli sia la Regione e la Destra”. In alcuni. Dov'è il mio “sparare nel mucchio”? Ho anche visto, successivamente, che è stata lei a puntualizzare e che nessuno ne ha poi preso atto.
Il nuovo Portale di U.R.N. Sardinnya è già online sebbene siano necessari alcuni ritocchi prima di potersi ritenere ultimato: www.sanatzione.eu chi è interessato può visitarlo. Nei prossimi giorni ripartiremo col nostro giro di newsletter e prossimamente, in vista dell'associazione, lo pubblicizzeremo per una maggiore divulgazione. Si prosegue dunque l'opera avviata nel 2005. In quanto al forum di IRS Addis, non puoi cambiare le carte in tavola cercando quelli liberi dei singoli membri come Sedda o Onnis. Un forum per sua stessa definizione è un luogo di dibattito, la democrazia bulgara del forum di IRS invece seleziona i membri del dibattito (e quando può, ne approfitta pure per inforcare gli altri e ridacchiare impunemente dietro una maschera di moralismo). Troppo comodo dopo pararsi le spalle parlando di "ufficialità". In teoria qualche volta avrei anche potuto fare causa ad IRS per essere stato nominato con nome e cognome a sproposito e senza possibilità di replica, qualche volta inoltre si è parlato di nazionalismo citando frasi pubblicate da noi tempo fa ma senza riportarne la fonte (che di sicuro non era la misteriosa "elaborazione concettuale" di IRS). Ma siccome ho molti amici in IRS e ritengo che sia un movimento utile alla Sardegna ho lasciato correre tali inezie. - Bomboi Adriano
Non era mia intenzione quella di spostare nessun tavolo, sottolineavo solo paragoni che mi sembravano inappropriati.
Tra le regole del forum c'è anche questa: "Verranno altresì di norma eliminati i comunicati stampa di altri soggetti politici o le discussioni tese all'attacco di altri movimenti, partiti o portali.
Questo per assicurare ai naviganti la comprensione delle istanze di iRS senza il pericolo di trovarsi a leggere argomentazioni fuorvianti e per evitare che i rapporti tra movimenti o portali si riducano a considerazioni, attacchi, giudizi forumistici spesso anonimi."
Si tratta semplicemente di una libera scelta da parte dei padroni del forum che vogliono evitare sterili battibecchi e insulti per nulla costruttivi. Piìu volte la tendenza a parlare di persone che non possono avere accesso al forum è stata sanzionata tramite la chiusura della discussione. Chi blatera di democrazia sui forum come Bomboi dimostra solo il proprio disprezzo per la libertà e la proprietà privata che in internet trovano la massima espressione: S&L ha selto di moderare uno a uno i post così ci vogliono di solito diverse ore prima che appaia, con il rischio anche che venga cassato. Trovo questo tipo di organizzazione un po' farraginosa, ma i moderatori di S&L e di Sardegna democratica (che fanno lo stesso) hanno tutto il diritto di amministrare come meglio vogliono i loro forum. iRS ha fatto una scelta diversa in cui ognuno si prende le proprie responsabilità firmandosi con nome e cognome così da dare la possibilità a chi si senta offeso o chamato in causa di individuare chiaramente i responsabili. Dire "alcuni" è uno sparare nel mucchio perché non tiene conto di quella possibilità e non fa differenza tra un esponente ed un sostenitore.
Se Bomboi avesse denunciato iRS ci avrebbe fatto solo una figuraccia ed avrebbe perso tempo visto che gli autori dei post incriminati si firmano con nome e cognome, quindi è possibilissimo fare causa a loro senza tirare in ballo il movimento.
Ho scritto che Lei non può rispondere nel forum proprio perché lo stesso regolamento del forum invita chio vi scrive a non attaccare chi, per regolamento, non può difendersi. Se questo blog aumentasse molto gli accessi e gli interventi, anche anonimi, credo che pure Lei sarebbe costretto ad inserire una sorta di moderazione, giusto per tutelarsi a norma di legge.
Attendo sempre di verificare il grado di libertà nei forum ufficiali del PDL e di URN.
Saluti
Eh nò Addis, non funziona così, il forum di IRS sarebbe stato accusato in quanto il movimento deve assumersi le responsabilità per ciò che viene scritto nei suoi spazi. La moderazione ha proprio lo scopo di impedire situazioni al limite della legalità, se questa non interviene significa che è corresponsabile. E poi a me chi mi garantisce che certi nomi sono veri? Un lettore entra, legge delle cose e chiaramente si rivolge per le contestazioni ai titolari del forum. Che ne so io (ad esempio) chi è il singolo soggetto che scrive e come contattarlo/rintracciarlo? Sulla postilla: "Non essere esponenti politici o rappresentanti di altri portali"...per portali mi pare ovvio a chi sia il riferimento datosi che noi scrivevamo anche nel vecchio forum di IRS con un mare di polemiche e censure. Non erano in grado di replicare a certe domande e così si sono blindati. In Sardegna ad oggi non mi risultano tutte queste frotte di spazi politici di critica indipendentista. Ma a che serve fare un forum di dibattito dove tutti hanno la stessa idea? Non capisco dove sia la costruttività. Nel nuovo Portale abbiamo scelto anche noi la moderazione preventiva, i commenti saranno liberi ma previa verifica della Redazione, quindi o me o altri collaboratori valuteranno se i messaggi saranno idonei ad essere pubblicati. Ma questo si fa proprio perché U.R.N. Sardinnya invece non è un forum e non vogliamo insulti e spazzatura come quella che ci mettevano i soliti noti nel forum che avevamo nel 2006. - Bomboi Adriano
"E poi a me chi mi garantisce che certi nomi sono veri? Un lettore entra, legge delle cose e chiaramente si rivolge per le contestazioni ai titolari del forum."
e tali titolari avranno premura di individuare l'autore o gli autori del post "ingiurioso". Le conseguenze per iRS ci saranno se non sará in grado di farlo.
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