Solo degli incoscienti e irresponsabili possono pensare di trarre qualche misero vantaggio elettorale dal pesante clima politico di questi giorni. Purtroppo ci sono e fanno danno alla democrazia. Sono personaggi alla Di Pietro, privi di qualsiasi credibilità e possibilità di governo, che vorrebbero lucrare ai loro alleati una manciata di voti e per questo invocano elezioni anticipate. Sanno che non esiste, come riconoscono nel Pd, una alternativa al centrodestra, ma a loro poco cale: l'importante è portar via al Pd uno 0,2 per cento e, magari, qualche parlamentare. Sulla stessa strada l'estrema sinistra che, oggi fuori dal Parlamento, può sperare in un colpo di fortuna nelle elezioni anticipate. Che squallore.
Non saprei davvero che cosa aggiungere allo sconcerto per una sentenza, quella della Corte costituzionale che smentisce in un solo colpo una precedente sua sentenza e l'autorità del Capo dello Stato che, firmando la legge ora bocciata, ne aveva certificato la non incostituzionalità. Rispettare la Consulta è anche mostrare profonda non condivisione. Poco importa, almeno a me, discutere se i toni della critica alla sentenza siano formalmente corretti: è successo qualche cosa che dimostra come il principio fondamentale della democrazia (gli elettori hanno la ragione dalla loro parte) abbia ricevuto un vulnus profondo.
Sanarlo è il compito della politica, d'accordo la maggioranza e quella parte dell'opposizione che, pur con durezza, ha riconosciuto il diritto dovere del governo di governare. Non so quanto tempo sia necessario, ma so che questo la politica dovrà con pazienza e decisione fare, per evitare che il clima di questi giorni trascenda. Magari verso gli sbocchi da guerra civile, più o meno strisciante, che gli irresponsabili vorrebbero preparare.
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