L'ex assessore dell'Urbanistica Gian Valerio Sanna ha deciso di impugnare davanti a non meglio precisati giudici la legge non ancora approvata per il rilancio dell'edilizia. Niente da dire: la battaglia politica si serve anche di questi mezzi. La cosa singolare è che abbia annunciato la sua decisione nel corso di un convengo del movimento Sardegna democratica di Renato Soru dall'impegnativo titolo: “Autogoverno e sovranità”, durante il quale molto si è parlato anche di indipendenza della Sardegna. Ospiti di riguardo e cooprotagonisti dell'incontro erano infatti gli indipendentisti di iRs, con il loro leader Gavino Sale in testa.
Ancora più singolare è che, secondo le cronache, “l’iniziativa è stata ampiamente condivisa ed è stata da molti manifestata la disponibilità a sottoscrivere i ricorsi”. Che fra i molti, decisi ad anteporre una legge dello Stato (quella che porta il nome del ministro Urbani) ad una legge sarda, ci siano stati anche gli indipendentisti non è dato sapere. Di certo c'era il fior fiore dell'autonomismo di sinistra, quello che parla di sovranità della Nazione sarda e che per i suoi giochi politici la rinnega anche nelle competenze eclusive affidateci persino dal debole Statuto vigente. “La Regione” dice l'articolo 3 “ha potestà legislativa nelle seguenti materie:
….
f) edilizia ed urbanistica.”
Incapace di contrastare con le sue forze un provvedimento che sta per essere adottato dal Parlamento dei sardi, insomma, questa sinistra che parla di autogoverno, sovranità e persino di indipendenza, fa come i bambini che non sapendo cavarsela da soli, chiedono aiuto alla mamma, pronti a restituirle le chiavi di casa. Se l'autonomia le è così grave e insopportabile, che ne sarebbe dell'autogoverno e dell'indipendenza che, come un drappo rosso, ha agitato sabato ad Ollolai davanti agli indipendentisti di iRS? Era chiaro che quel convegno dal titolo impegnativo era una semplice manifestazione elettorale (le provinciali e le comunali sono vicine) per introdurre nel salotto buono della sinistra colta gli indipendentisti. Ai quali offrire alleanza elettorale.
Sarebbe interessante capire dagli amici di iRS, presenti all'incontro di Ollolai, se questa lucciola li ha attratti. Oso sperare, tuttavia, che non siano tra i molti sostenitori dell'idea di Gian Valerio Sanna. Per quanto mi riguarda, pur non consividendo le loro scelte di fondo, li ho sempre rispettati per il loro rigore che, immagino, valga più di un posto in consiglio comunale.
23 commenti:
On. Massidda, le sue sono insinuazioni gratuite e francamente molto basse. Basta leggere il forum di iRS, che lei conosce, per rendersi conto che al convegno citato non si è stretta nessuna alleanza elettorale tra iRS e Sardegna Democratica. Si legga l'intervento di Franciscu Sedda, membro dell'Assemblea Nazionale di iRS, e sarà chiaro a chiunque quanto distanti sono le posizioni di iRS e quelle di Sardegna Democratica. Ma il colpo più scorretto è insinuare bassamente che iRS abbia avvallato un intervento giuridico richiamandosi ad una legge dello stato italiano per fermare una legge della giunta regionale. Questa è una sua illazione che fraintende -volutamente- il senso del convegno di Ollolai: esponenti di iRS erano al convegno di Ollolai per esporre le loro posizioni e partecipare ad un confronto, non certo per avvallare o elaborare iniziative politiche in congiunta con Sardegna Democratica.
Le sue illazioni hanno il chiaro intento di screditare iRS, ma non le fanno certo onore, On. Massidda. Ma chissà, forse ne dovremmo essere contenti, evidentemente cominciamo a dare fastidio...
Oliver Perra
iRS Disterru
Non ero presente a Ollolai quindi non le saprei dire se e come i rappresentanti e sostenitori di iRS abbiano manifestato gradimento per l'iniziativa di Sanna.
Per quanto riguarda la "proposta di alleanza" le sará facile rispondersi da solo andando a leggere i commenti da parte dei presenti, in particolare quello di Franciscu Sedda... non fanno presagire nessuna nuova alleanza.
Riguardo al "rispetto dell'autonomia Lei dice:
"Incapace di contrastare con le sue forze un provvedimento che sta per essere adottato dal Parlamento dei sardi, insomma, questa sinistra che parla di autogoverno, sovranità e persino di indipendenza, fa come i bambini che non sapendo cavarsela da soli, chiedono aiuto alla mamma, pronti a restituirle le chiavi di casa."
ha detto la stessa cosa anche al suo collega di partito Pili quando, in occasione dell'impugnazione da parte del governo del ppr di Soru, diceva:
"«è un atto dovuto per una legge fatta dal centrosinistra contro la Sardegna e contro i sardi. I personaggi che si ergono a difensori della Sardegna sono gli stessi che hanno imposto il parco del Gennargentu fatto di vincoli capaci solo di bloccare lo sviluppo contro le popolazioni locali. Ai signori del centrosinistra nazionale che si occupano della Sardegna solo per le vacanze», aggiunge Pili, «dico che non ci saranno oasi di Stato, così come hanno sempre pensato di trasformare la Sardegna in questi anni»"
... mah, chissá?
A me pare solo che tra PD e PDL del rispetto dell'"autonomia" non freghi niente a nessuno, basta che siano rispettati gli interessi di partito.
Poi Lei, riferendosi ad un'eventuale alleanz tra iRS e PD dice "Per quanto mi riguarda, pur non consividendo le loro scelte di fondo, li ho sempre rispettati per il loro rigore che, immagino, valga più di un posto in consiglio comunale. " è una posizione interessante per chi in regione è alleato con gli "indipendentisti" del PSd'Az... pure loro godono del suo "rispetto"? Se si è alquanto strano che indipendentisti alleati con gli "autonomisti" del PDL siano degni di maggiore stima rispetto ad eventuali indipendentisti alleati con gli "autonomisti" del PD. Mah, misteri della politica autonomista!
Nessuna insinuazione, né gratuita né onerosa. Ho semplicemente letto su un quotidiano una notizia perlomeno bizzarra e ho posto una domanda. Non immaginavo di toccare nervi tanto scoperti e non pensavo che iRS fosse da considerare la moglie di Cesare. Prendo atto con piacere che la risposta alla mia domanda è un sonoro No. Sarei rimasto male, per il rispetto che porto alla coerenza del vostro movimento, sapendo il contrario.
Quanto al signor Addis, mi perdoni, ma vorrei che lei prendesse atto che da noi non vige il pensiero unico: ho scritto non so più quante volte che mai ho gioito e mai gioirò nel far ricorso a un giudice esterno per risolvere contrasti tutti politici interni alla politica sarda. Ho orgoglio quanto basta per pensare che i contrasti si possano risolvere con la dialettica politica all'interno della Sardegna.
Non capisco la sua idea secondo la quale in Sardegna esistono solo il Noi-nel-giusto e gli Altri-servi-nel-torto, ma con lei si può discutere. Più difficile, se non impossibile, ragionare con chi ha scritto di me, nel sito di iRS, queste frasi:
“Ma che gran faccia tosta, per non dire qualcosa di più appropriato!
Questa provocazione non meritava alcuna risposta e tanto meno l'apertura di un nuovo topic, ed è l'ennesimo dedicato al suo blog.
Per sventare le loro speculazioni è ben giusto ricorrere a tutte le risorse fossero anche italiane ma poiché l'incredibile senatore ci considera così fessi e sprovveduti, bisognerebbe ricordargli che fino a quando la Sardegna non sarà indipendente, nel bene e nel male, anche noi che ci battiamo per l'indipendenza, sottostiamo alle leggi italiane e paghiamo pure le tasse ergo abbiamo gli stessi diritti e doveri di qualsiasi cittadino italiano.
Non ci voleva tanto per capire un concetto tanto semplice, ma se c'è stato bisogno di ribadirlo evidentemente è per l'eccesso di malafede del nostro dipendente-blogger poiché non voglio credere che sia così stupido da aver scritto il suo post in buonafede rubando preziosi minuti del suo tempo parlamentare per catzeggiare coi simpatici boy-scouts di iRS.
Comunque il livello è basso, bassissimo, imbarazzante, ma perfettamente in linea con chi è stato scelto come nostro rappresentate dalla ditta Berlusconi.”
Mi auguro non ce ne siano, ma se ci fossero estimatori di questo modo di pensare, vorrei chiedere loro come pensano di trasformare l'attuale quasi due per cento di iRS in maggioranza: con la decapitazione dei contrari, con la loro redenzione o con il dibattito rispettoso, pur se aspro, fra tesi diverse? Per chi pensa che il “fuori da Noi” è fatto di servi o al massimo liberti questo problema si dovrà pur porre.
Poiché, non ostante tutto, penso che un dibattito civile è possibile, tenterò di sollevare la questione in un prossimo articolo.
Anche a me farebbe piacere che Lei prendesse atto che nemmeno in iRS vige il pensiero unico ( ci si scontra piuttosto aspramente, ma lealmente, su diverse questioni), né mi pare che viga nel PD o in Sardegna Democratica, con tutto che non condivido la gran parte delle loro posizioni.
Lei parla molto in generale di "questa sinistra" o di "indipendentisti" ed attribuisce loro posizioni monolitiche, ma si affretta a sottolineare come nel PDL non ci sia un "pensiero unico" quando gli altri fanno lo stesso.
In pratica sembra che quando Sanna propone di impugnare la legge del cdx sardo si possa parlare a buon ragione di "questa sinistra" e, forse, di "indipendentisti"; quando invece Pili, La Spisa, un folto gruppo di parlamentari sardi del cdx lo fanno con il ppr di Soru, allora bisogna tenere conto che non esiste il pensiero unico nel PDL. Io non ho alcuna difficoltá a riconoscere che Lei rispetti l'"autonomia", ma devo altresí constatare che tale rispetto non alberga in mosti esponenti del suo partito, o se vi alberga essi, in passato, non hanno agito di conseguenza. Stessa cosa dicasi per molti del PD che a parole sono talmente autonomisti da rasentare l'indipendentismo, ma nei fatti sono disposti a sacrificarla pur di attaccare l'avversario politico.
La ringrazio per avermi poi comunicato quale sia la mia idea (in Sardegna esistono solo il Noi-nel-giusto e gli Altri-servi-nel-torto), ma io non ho mai espresso un tale pensiero, ché se la pensassi cosí eviterei di confrontarmi con chi la pensa diversamente. Piuttosto io inviterei Lei ad evitare di attribuire pensieri semplicistici a chi la pensa diversamente, giusto per favorire il dialogo.
Saluti
Onorevole, lei continua ad ascrivere alcune posizioni comparse nel forum di iRS a tutto il movimento di iRS (per esempio, quella di chi gli dava del servo).
Il regolamento del forum di iRS fa sì che sia inequivocabile chi (come il sottoscritto) è un attivista di iRS e chi no.
Aggiungo anche che poiché ogni persona che scrive nel forum di iRS lo fa fornendo il proprio nome e cognome, chiunque scriva qualcosa si assume la responsabilità di ciò che scrive in prima persona.
Le posizioni di chiusura che lei descrive e lamenta non sono state espresse da nessun attivista di iRS, ma mi smentisca se sbaglio.
Il fatto che persone come me, Omar Onnis (iRS Disterru) e altri intervengano nel suo e in altri blog, in forum pubblici (Corona de Logu, per esempio), e il fatto che esponenti di iRS come Gavino Sale, Franciscu Sedda e altri partecipino a incontri e dibattiti come quello organizzato da Sardegna Democratica dimostra che la strategia che vogliamo perseguire è quella del dibattito e del confronto civile (anche perché siamo convinti di avere ottimi argomenti).
Lei auspica un dibattito anche aspro ma civile, e ho creduto che fosse sincero. Purtroppo non mi sembra che il suo ultimo intervento sia di buon auspicio per un dibattito rispettoso. Le sue erano insinuazioni gratuite e malevole, insinuazioni che erano state tra l'altro smentite ampiamente dagli interventi pubblici di esponenti di iRS.
Queste insinuazioni dimostrano soprattutto che il credito che lei fornisce a iRS quale possibile interlocutore del dibattito politico è limitato. Se lei davvero fosse convinto del valore di iRS come interlocutore, avrebbe dovuto confidare nella integrità di azione del movimento prima di esternare le sue insinuazioni.
Spero che questo spiacevole episodio possa essere messo da parte e si possa continuare in dibattito che sarà sicuramente aspro, ma civile e rispettoso. Il rispetto però deve venire da tutte e due le parti.
Oliver Perra
iRS Disterru
Mah...quanto scandalo...credo che il vostro battibecco si sia sviluppato per due motivi: Il primo perché l'Onorevole Massidda sa benissimo che i politici di professione non fanno gli incontri per caso (ma appunto alla vigilia di una tornata elettorale) al fine di lanciare specchietti per le allodole. Il secondo è che IRS in buona fede (e forse molto ingenuamente) finisce per dare credito a certa sinistra spacciata per autonomismo cercando di offrire le sue ragioni alla platea. Bisogna capire che i movimenti/partiti centralisti non sono intercolutori validi a meno che non sappiamo sviluppare credibili alleanze programmatiche. Una parte di indipendentisti è ancora affascinata dal culto della sinistra (il classico discorso del "meno peggio") e così preferiscono un incontro-dibattito con Soru o con l'IDV piuttosto che uno con il centrodestra. (Magari ora che l'ho detto lo faranno)... Con il tempo anche l'indipendentismo maturerà ed imparerà a dividere la politica territoriale (di destra e sinistra che sia) da quella centralista. - Bomboi Adriano
Certo che ce ne vuole di fegato (e di bile) per accusare qualcuno di settarismo e poi rinfacciargli di essersi "aperto" a chi voleva dialogare di indipendenza, ma Bomboi ci ha abituato a questo e altro.
L'incontro dibattito è stato organizzato da SD (confuso e contraddittorio quanto vuoi, ma esclusivamente sardo), non dal PD i cui vertici non sono nemmeno stati invitati. Cosa si doveva dire "noi con voi non ci parliamo" oppure, come si è fatto, si doveva andare a sondare il terreno? Da destra non mi risulta sia arrivato nessun invito del genere, quindi le sue illazioni, come al solito, lasciano il tempo che trovano.
Addis possiamo darci del tu e non fare l'ingenuo, sappiamo benissimo tutti cos'è il movimento di Soru. un cavallo di Troia mascherato da autonomismo del PD Regionale (in rissa con l'altra corrente del PD Regionale la quale piazzerà verosimilmente la Barracciu). Se poi Soru è seriamente interessato alle istanze autonomiste ed indipendentiste torni a fare un vero movimento politico SENZA CONFLUIRE dentro un partito centralista come il PD. Diversamente, sapete benissimo che state dando spago al neo-Lussu di turno (mi pare che anche Franciscu Sedda l'abbia definito così, ed aveva ragione). - B. Adriano
"Se poi Soru è seriamente interessato alle istanze autonomiste ed indipendentiste torni a fare un vero movimento politico SENZA CONFLUIRE dentro un partito centralista come il PD."
Era esattamente questo quello che si voleva verificare. Visto che Soru invece ha detto nisba, allora tanti saluti e buona caduta solitaria, caro Renato.
Se parlare con chi organizza convegni su indipendentismo e autonomismo di fronte ad una nutrita platea portando le ragioni dell'indipendentismo significa dover dare spago (e magari qualche mazzata) al neo-Lussu, allora che spago sia, alla facciaccia del settarismo di URN.
scorrendo le righe di questo dibattito mi par di capire che il sen. Massidda abbia preso un granchio. Forse ha seguito l'adagio che a pensar male quasi sempre ci si azzecca. Invece iRS non rientra negli schemi. Al posto di criticare iRS, il sen. Massidda dovrebbe organizzare con iRS un pubblico dibattito su temi importanti. Il beneficio sarebbe penso reciproco, considerata l'onestà intellettuale sia dei membri di iRS che del senatore e la chiara volontà di migliorare le sorti dell'isola condivisa.
Quanto vorrei incontrare il sen. Massidda alla prssima apertura dei cantieri della quattro corsie Sassari-Olbia. La Nuova di oggi continua a riportare che i soldi Fas non sono disponibili e che Berluscon ci sta di nuovo prendendo per il didietro. Che figura se fosse come dice la Nuova!
Daniele, magari era Soru che voleva dare spago alla vostra area e non viceversa...io capisco la buona fede dei membri di IRS ma non vi pare che se fosse interessato all'indipendentismo (e pronto a staccarsi dal PD) avrebbe già contattato IRS? Anche Lussu veniva eletto con la stessa meccanica propagandistica...poi abbiamo visto com'è andata. - Bomboi Adriano
Comunque i "Bersaniani" in Sardegna sono andati bene... - B.A.
Marrano di un Soru, come ha osato? Che non si azzardi mai piú a parlare di indipendentismo che i poveri e indifesi irsiani poi ci cascano!
E magari qualcuno sotto sotto lo vota pure... - B.A.
"E magari qualcuno sotto sotto lo vota pure... - B.A."
Addirittura? Ma è veramente scandaloso! D.A.
Puoi dirlo forte: un voto al proprio partito territoriale ed uno al PD (centralista). Certo che è scandaloso! E' un voto che annulla il senso dell'altro. E' il sintomo dell'immaturità dell'indipendentismo Sardo, ancora caratterizzato dal vecchio retroterra ideologico con cui è nato. - Bomboi Adriano
Bomboi, Sale ha cercato di attirare i voti delgi insicuri chiedendo di dare almeno un voto a iRS, non ha dato indicazione di votare il PD. A esponenti e simpatizzanti di iRSla richiesta era quella di dare entrambi i voti.
Se mi sbaglio citami (magari con tanto di link) quale esponente di iRS (iscritto al movimento e candidato) ha mai dato indicazione di dare un voto al PD.
Io so solo di molti indipendentisti che hanno votato anche PD, tra i più celebri e dichiarati simpatizzanti: Michela Murgia. E' un suo diritto per carità. Ma non mi stavo necessariamente riferendo ai sostenitori di IRS. Ad esempio, se IRS ha conquistato tanti giovani negli ultimi anni, dove pensate siano finiti i migliaia di voti dell'indipendentismo conquistati alle regionali del 1999 e mai più visti nel 2009? Si sono stancati delle chiacchiere puriste ed antiautonomiste di SNI (replicate in IRS) ed hanno finito per credere all'ascesa di Soru. E cosa ha risolto l'indipendentismo Sardo? Niente, si sta più o meno nelle solite percentuali. IRS ha semplicemente occupato un bacino politico che era di SNI, una sorta di staffetta tra corridori...ma il testimone è sempre quello...si arriva sempre ultimi o si finisce (sotto sotto) per dare credito alle politiche centraliste che si contestano (individuate nella sinistra Sarda-Italiana come il "meno peggio"). Non ci sarà anche un problema di credibilità nella proposta indipendentista in se RELATIVA ai soliti dirigenti che da anni non si schiodano e non si assumono responsabilità per le loro posizioni ed i loro fallimenti? - Bomboi Adriano
Gentile signor Atzori,
Ripeto a lei quanto ho già detto ad altri: io non ho pensato male e quindi l'ho azzeccata. Ho semplicemente posto agli amici di iRS una domanda che mi nata dalla lettura di un articolo: anche coloro che erano presenti all'incontro con SD hanno approvato l'idea di un ex assessore di rimettere ai giudici la questione del piano per il rilancio dell'edilizia? La risposta è stata No e la questione finisce lì.
Quanto all'incontro con iRS nessun problema, se non per il fatto che per dialogare bisogna essere in due. Come avrà notato, ho sincero interesse a capire tesi e proposte degli indipendentisti di iRS che ritengo nella loro grande maggioranza persone aperte al dialogo.
“Che figura” dice lei “se fosse come dice La Nuova”. Se... appunto. E se la realtà fosse diversa da quella dipinta dal quotidiano? Una cosa è certa: “se fosse”, io mi ricorderò che in Senato rappresento i sardi che mi hanno eletto e per i quali la parola data è sacra. Più esplicitamente, non avrei alcuna remora a contrastare il governo che non mantenesse la parola data. Mi è già capitato, per esempio, dopo l'alluvione di Capoterra e dopo la lentezza con cui il governo affrontava il problema.
Lo feci con uno strumento che ai parlamentari è dato usare: una interrogazione. E lo feci in un momento personalmente molto drammatico. A Cagliari mio padre moriva e fu lui a dirmi di restare in Senato per seguire gli sviluppi. Lo feci e non assistei mio padre che se ne andava. Questo per dirle che sono uomo di parola e che può credermi se le dico che, per quel che posso, antepongo gli interessi della mia Terra a quelli di partito o di governo.
Bomboi, il mitico '99 ed il mistero dei voti scomparsi... ma andiamo a vedere questi portentosi numeri. Ci sarebbe da chiarire anzitutto come funzionava il sistema elettorale allora. Come mai solo le liste regionali piú votate andavano al secondo turno? Perché c'era il premio di maggioranza? Mi pare che fosse una sorta di elezione indiretta del governatore, ma non sono riuscito a reperire la legge elettorale originale per quella tornata. In pratica la lista "Mesa Sardos Liberos" come provinciale ha preso 15000 voti, mentre come regionale ne ha preso 45000. Come è stato possibile quella differenza di 30000 voti?
Facendo il parallelo e considerando la lista regionale piú o meno come quella che elegge il governatore e quella provinciale quella che permette di eleggere direttamente i consiglieri (i voti ai partiti insomma) possiamo vedere che iRS rispetto a Mesa del '99 ha preso 2000 voti in piú, mentre Sale ne ha preso 15000 in meno rispetto a Cumpostu. Sono risultati un po' strani che possono essere soggetti a diverse interpretazioni.
Soru, è vero, in questo contesto si puó essere inserito creando l'illusione, in alcuni non dico indipendentisti, ma non del tutto respinti dall'idea di una Sardegna fortemente autonoma, se non indipendente, di poter iniziare un percorso che avrebbe portato la Sardegna all'acquisizione della tanto agognata sovranitá.Poi si è dimostrato fuffa o non ha avuto abbastanza coraggio per spingersi piú in lá ed ha fatto la fine che si è meritato. Peró ha lasciato l'amaro in bocca a molti che, guarda caso, hanno superato la loro repulsione mentale nei confronti di indipendentismo ed ora parlarne non è piú una bestemmia.
Ora è arrivato Cappellacci e pure lui, con la storia del "governo amico", si sta dimostrando un ottimo alleato degli indipendentisti... il tutto a discapito della sua credibilitá, di quella della sua giunta e del governo italiano e per questo personalmente lo ringrazio, mi dispiace solo per le batoste e le umiliazioni che stanno subendo i sardi (un po' piú del solito devo dire).
P.S. indipendentisti che hanno votato PD non ne conosco. Al massimo ne conosco qualcuno (nessuno membro del movimento) che ha votato Soru, ma anche altri non proprio indipendentisti, ma simpatizzanti, che hanno votato Cappellacci perché Soru non lo potevano vedere; altri ancora hanno votato il parente o conoscente in un altro partito e poi hanno dato il voto a Sale perché non gli piaceva nessuno dei due.
Daniele, in merito ai risultati del 1999 con diverso schema elettorale ci sono vari scritti nell'archivio di U.R.N. Sardinnya ONLINE: Ma chiunque in quest'ambiente sa benissimo che a livello provinciale l'indipendentismo ha sempre avuto problemi proprio per l'endemica mancanza di candidati validi in tutte le aree geografiche. A livello regionale invece questo problema viene e veniva sempre bypassato con la proposizione dei soliti nomi (che quindi raccoglievano il consenso POLITICO verso l'area indipendentista). L'indicatore corretto dunque per capire il livello di preferenza di questi movimenti (a differenza delle strutture dei partiti italiani) era (ed è nel nuovo sistema) la lista regionale e Sa Mesa aveva totalizzato al primo turno 45.207 preferenze, pari al 5,8%. IRS oggi, escludendo l'1% in più conseguito da Sale che non è un indicatore (in quanto ha attirato anche voti di protesta disgiunti da PD e Partito Socialista) come suo indicatore ha preso nel 2009 come voti di lista il 2% circa su base regionale: Non ci vuole molto a capire quanti elettori in 10 anni si siano rotti le balle delle stupidaggini, dele scissioni e dei fallimenti mascherati da successoni. Ed è anche uno dei motivi per cui è sorto spontaneamente il nostro gruppo a metà anni 2000. IRS ha avuto il merito di conquistare tanti giovani, ma ha perso una consistente base elettorale che si stava formando a causa dell'incapacità dirigenziale dei soliti gruppi di persone sparsi tra SNI e IRS. Non ci sono singoli responsabili. - Bomboi Adriano
Non mi convince tantissimo la tua lettura. Mi vorresti far credere che il consenso vero era espresso dalla lista regionale che non aveva alcuna possibilitá di eleggere qualcuno, mentre le liste provinciali, che avevano la concreta possibilitá di eleggere qualche indipendentista, venivano snobbate?
A me quei 30000 voti in piú mi sembrano piú che altro una sorta di protesta verso le due coalizioni piú grosse.
La tua chiave di lettura non è sbagliata ma ti rispondo sì e nò: L'indipendentismo è una realtà proteiforme per diffusione nel territorio, non ha radicamento. Non so fino a che punto dunque una simile realtà possa sviluppare un campione di rilievo tale da far parlare di "proposta politica". Ci sono vaste aree dove l'indipendentismo non esiste, è un indicatore politico? Solo per denotarne i limiti direi. Poi per carità, anche nei 30.000 voti in più de sa Mesa ci sarà stata una buona dose di protesta. Ma ho forti dubbi che solo la legge elettorale diversa sia stata la causa della sparizione di migliaia di voti nel 2009 su lista regionale....La verità è che c'è un grosso problema di credibilità di questi movimenti, sia a livello di comunicazione, sia come proposta politica e sia come classe dirigente. La frantumazione rispetto al bipolarismo è micidiale. Tutto questo inevitabilmente finisce per inibire anche al singolo movimento la capacità di attirare nuovi candidati validi nel territorio (che quindi in diverse aree rimane scoperto). A parte che non si fa vera politica, mentre il PSD'AZ in questo senso ha anni di esperienza e politici di professione (e questi in diverse zone tirano avanti anche se la proposta politica è morta e sepolta). Con l'evangelismo ed il nò a certe manovre invece buonanotte... - Bomboi Adriano
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