giovedì 4 febbraio 2010

A che serve inquinare il clima di unità?

C'è in giro, dalle parti dell'opposizione, una inquietante tentazione a inquinare il clima unitario che si è creato intorno alla drammatica questione dell'Alcoa. Spero vivamente che si tratti di una semplice volontà di apparire e che, alla fine, quando si tratterà di prendere decisioni, l'unitarietà si ricrei. Ma la sceneggiata di ieri dei consiglieri di opposizione non fa ben sperare. Sapete tutti, credo, che prima l'estrema sinistra e subito dopo a ruota il capogruppo del Pd hanno accusato il presidente della Regione, a Roma per seguire personalmente gli sviluppi della vicenda Alcoa, di non essere presente in Consiglio regionale.
Neppure la considerazione banale che nessun umano ha il dono dell'ubiquità ha fatto desistere l'opposizione dalla sua strumentale protesta, pretendendo che Ugo Cappellacci fosse contemporaneamente a Cagliari e a Roma. Una bella dimostrazione, non c'è che dire, di come la politichetta riesca a far male ai cittadini nel momento in cui c'è bisogno di badare al bene comune e non alla voglia di comparire sulle pagine dei giornali. Credo che alla sede americana dell'Alcoa arrivino gli echi della fermezza dei governi sardo e italiano e della giusta rabbia dei lavoratori più di quanto approdi la sconsiderata manifestazione dei consiglieri sardi di opposizione, ma è certo che questo spettacolo non è di quelli che danno conto di una compattezza indispensabile.
Del resto, quella dell'opposizione sarda non è l'unica voce stonata, alla vigilia di decisioni che possono essere drammatiche. A questo coro scordato si è unito ieri il responsabile economico Pd Stefano Fassina: “Su Alcoa il governo si è mosso tardi ed in modo poco determinato per creare le condizioni per la continuità dell’attività produttiva”. Per carità, ognuno è libero di dare il giudizio che ritiene sull'operato del governo. E anche segnalare, così, alla multinazionale americana: “Non vi preoccupate, fate pure quel che volete dell'Alcoa in Sardegna e in Veneto, tanto abbiamo già individuato il responsabile: il governo Berlusconi”.
Se amassi la dietrologia, sarei portato a pensare che qualcuno stia preparando un poco nobile scaricabarile con un occhio più alle prossime amministrative che alla sorte di migliaia di lavoratori.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho visto gli operai dell'ALCOA in piazza Montecitorio. E' gente disperata che si emozionava a raccontare la loro storia, ma anche gente determinata che vuole reagire. Sono consapevoli che sara' dura spuntarla, gli avessero aiutati prima i governi precedenti forse non ci sarebbe stata la necessita' di scendere in piazza. Con Prodi nel 2006 Di Pietro non si sarebbe fatto fotografare assieme a loro cosi' come pubblicato nel Corriere della Sera. Il Governo Berlusconi ha fatto fin troppo ma situazioni simili in Sardegna ne esistono tante e non si puo' pensare che l'impegno profuso dal Governo sia propedeutico alla risoluzione di tutti i problemi dei sardi. Caro Piergiorgio non si puo' negare che Cappellacci navigi a vista e non in linea con un programma efficace. Occorrono idee innovative e non contradditorie come nel caso del bando per gli aiuti per l'installazione dei pannelli fotovoltaici. Solo 5 milioni di finanziamento su circa 50.000 domande nel 2008 per solo 800 ammessi al finanziamento. Nel 2010 ancora peggio stessa entita' finanziaria e... Io credo che il governo sardo non sia all'altezza delle aspettative dei sardi, e' pur vero che c'e' da poco e non ha formule magiche per risolvere ogni problema, ma i sardi non possono aspettare perche' non si devono verificare altre situazioni come quella dell'ALCOA. Caro senatore in questo grigiore un po' di ottimismo: la Tua disponibilita' a scendere in campo rinunciando ad essere senatore per fare il presidente della provincia di Cagliari. Contro il pessimismo guardando i Tuoi antagonisti del centrodestra, un avvocato esperto di urbanistica e viabilita' e quanche trombato in cerca di poltrone.