lunedì 22 febbraio 2010

I Down a bersaglio: anche questa è libertà?

Spero non ci sia nessuno a invocare la libertà di stampa dopo la decisione di oscurare la pagina di Facebook che così era titolata: “Giochiamo al tiro al bersaglio con i bambini Down”. Pagina che riportava questo alto pensiero: “Perché dovremmo convivere con queste ignobili creaure... con questi stupidi esseri buoni a nulla? I bambini Down sono solo un peso per la nostra società... Dunque cosa fare per risolvere il problema? Cone liberarci di queste creature in maniera civile? Ebbene sì signori... io ho trovato la soluzione. Consiste nell'usare questi esseri come bersaglio, mobili o fissi, nei poligoni di tiro al bersaglio”.
I criminali e gli imbecilli avevano abbondantemente superato le 1500 unità, quando è stata presa la prima urgente decisione, quella di oscurare la pagina. Ma non può bastare: il “pensatore” e i suoi accoliti vanno puniti severamente. La polizia postale non dovrebbe penare a scoprire chi, per primo, ha incitato altri a commettere un crimine degno di menti naziste e, a seguire, tutti gli altri che lo hanno seguito. Io credo che la migliore punizione, oltre a quella prevista dal codice penale, sia quella di pubblicare la lista degli imbecilli.
Tempo fa, ho pubblicato su questo blog le lamentele di un gruppo di sconosciuti (i coraggiosi sono sempre anonimi) che protestavano contro la legge che prevedeva, fra l'altro, l'oscuramento di siti che incitassero a violare la legge. Sarei curioso di sapere se ritengono attentato alla libertà la cancellazione da Internet del crimine commesso ieri su Facebook.

2 commenti:

Agostino Sanna ha detto...

Bene hanno fatto a oscurare la pagina di facebook sui bambini affetti da sindrome di down, niente da dire. Bene hanno fatto a oscurare anche la pagina facebook dei leghisti Renzo Bossi, figlio di Umberto e Fabio Betti, coordinatore dei Giovani Padani del Medio Verbano, che pubblicarono il videogioco razzista "Rimbalza il clandestino". Oppure l'altra pagina di facebook della lega nord Mirano dove si dichiarava: "Immigrati clandestini: torturali! E' legittima difesa". Come giustamente sono stati stigmatizzati gli slogan di matteo salvini, lega nord, che orgogliosamente propone carrozze della metropolitana solo per milanesi o che intona cori razzisti su zingari e meridionali. Certo che però, se permette sig. Massidda, i leghisti di cui sopra sono (o erano all'epoca dei fatti)anche parlamentari della repubblica italiana, alleati di governo del partito di cui lei fa parte, e questo a mio avviso è un'aggravante. Per cui se è giusto punire i gruppi di facebook che esprimono apologie di comportamenti aberranti questo deve valere anche per i vostri alleati di governo. Altrimenti la gente potrebbe pensare che si applicano due pesi e due misure e poi potrebbe immaginare che si stia cercando un pretesto per imbavagliare internet una volta per tutte.

piergiorgio massidda ha detto...

Caro Austinu, cosa dirle se non che sono d'accordo con lei? Ma consideri due cose: l'appartenere a un partito non è garanzia di intelligenza, miei alleati non sono gli autori di quelle iniziative, ma la Lega che li ha duramente sconfessati. Mi ha mai sentito trascinare l'intero Pd nella stupida affermazione “Dalle nostre parti le uniche bestie sono gli immigrati romeni”, pronunciata dal sindaco di Montalto di Castro, il sardo Salvatore Carai? Come lei sa, la gatta madre degli gattini stolti è sempre in cinta e può partorire in casa di chiunque. Ma chi ha, come lei e me, il dono dell'intelligenza non può cadere nella banale generalizzazione in campo felino, figurarsi in quello degli uomini.