sabato 13 febbraio 2010

La Protezione civile e l'inciviltà sotto elezioni

Devo confessare la mia crescente idiosincrasia per la lettura sui giornali dei testi di intercettazioni telefoniche. A parte la sgradevole sensazione di stare lì ad origliare, a parte il fatto che non ho gli strumenti sufficienti a capire in quale contesto una certa cosa è stata detta, a parte infine il dubbio che sunti e scelte mediatici non siano esaustivi, c'è sempre una non piccola questione: un testo scritto non riporta i toni della voce che in una conversazione reale, a volte, dà significati del tutto diversi a quel che si dice.
Detto questo, quale che fosse il tono, frasi come “Occupati di sta roba del terremoto perché qui bisogna partire in quarta subito, non è che c’è un terremoto al giorno”, che sarebbe stata pronunciata da un intercettato, è incrediile. Anche questa frase, come riportano i giornali, è nel fascicolo delle intercettazioni fatte fare dalla procura di Firenze per appurare se negli appalti per il G8 della Maddalena furono commessi reati. Fra gli indagati, come si sa, c'è anche Guido Bertolaso, sottosegretario della Protezione civile.
Conosco Bertolaso, la sua rettitudine morale di galantuomo, e non dubito che da questa accusa (tanto per non cambiare condita di sesso e di droga) uscirà a testa alta. C'è, al solito, la reazione scomposta dell'opposizione guidata da Di Pietro, cui non par vero di poter mettere a profitto elettorale l'accusa ad orologeria dei pm. Tanto calibrata che vien da chiedersi se ci sarebbe stata anche nel caso che il presidente del Consiglio non avesse annunciato la sua decisione di fare ministro l'attuale sottosegretario. E tanto da supporre che i pm avrebbero evitato di coinvolgerlo se già non fosse membro del governo Berlusconi il cui rovesciamento con strumenti non democratici continua ad essere l'obiettivo primario di una ben determinata ala della magistratura politicizzata, supportata da un gruppo editoriale con corteggio di giustizialisti. E, purtroppo, di politici, come Bersani, che aveva promesso un cambio di linea.
Mi dicono: “Lascia che finiscano le elezioni, poi la musica cambierà”. Nel frattempo, però, l'imbarbarimento ha fatto altri passi in avanti.

2 commenti:

Massimo ha detto...

Pitticasa is cazzadasa!

piergiorgio massidda ha detto...

Non sono in gradi di competere con tanta profondità di pensiero