Se, come immagino, sarò il candidato alla Presidenza della Provincia di Cagliari, mi auguro di poter sfidare il mio amico Graziano Milia. Spero che questa manovra orchestrata da chi, come l’Italia dei Valori, agita lo specchio del moralismo e del giustizialismo, venga presto smascherata. Spero che questo non serva a far dimenticare ai cittadini i problemi veri, il fallimento di una giunta provinciale evanescente e inefficace. Sono sicuro che alla fine Graziano Milia si candiderà, perché nonostante la condanna, è giusto considerare innocente chiunque fino all’ultimo grado di giudizio.
Sono sempre molto rispettoso dei travagli pre e post elettorali del campo politico a me avverso e non mi va di gioire delle sue difficoltà. Ma da questa vicenda viene alla luce una questione che ci interessa tutti come cittadini che hanno a cuore i principi inviolabili del garantismo. Principi secondo i quali, in uno stato di diritto, vige la presunzione di innocenza fino a quando tre gradi di giudizio non abbiano stabilito la colpevolezza di un individuo. Fuori di ciò esiste solo lo stato etico, quello che pretende di sanzionare non i reati ma i comportamenti, sulla scorta della esaltazione non della morale ma del moralismo ed è guidato dall'insana tentazione della giustizia sommaria.
Sono sicuro che il confronto col candidato uscente sarà duro ma leale, sui progetti e sui programmi e la che sentenza di condanna a Milia arriverà dai tanti cittadini che ha deluso in questi anni.
Nel centrosinistra, pochi, a quel che si legge nelle cronache, hanno criticato il mio amico e avversario Graziano Milia per l'unica cosa seria per cui andrebbe sanzionato: il cattivo governo della Provincia di Cagliari. L'ha avuta vinta, invece, il giustizialismo dell'Italia dei valori, vera guida del centrosinistra in Sardegna come in Italia. E il mio amico Milia ha avuto un sussulto di orgoglio: non ci sta ad essere lapidato da chi, mescolando giustizialismo e sete di potere, si prepara, parole sue, a dare “l'assalto alla diligenza”. Onore al suo scatto di dignità.
La legge, contrariamente a quanto affermano i giustizialisti, è qualcosa di neutro che si occupa dei reati e chi li commette. Nella loro visione, la legge dovrà essere uno strumento della loro politica e della loro morale: si potrà chiudere un occhio su un plurinquisito (come il candidato campano De Luca) o sulle sospette frequentazioni di Di Pietro, non lo si chiuderà quando gli stessi sospetti cadranno su un avversario che, per ciò stesso, diventa un nemico. Gli avversari si combattono ma si rispettano; i nemici si disprezzano e si abbattono.
Riuscite ad immaginare uno Stato, una Regione, una Provincia amministrati secondo questi criteri di “giustizia economica”? Io sì e ne ho terrore. Così come mi angoscia il fatto che il maggiore partito di opposizione lasci che siano i giustizialisti a dettargli una linea da medioevo della politica.
4 commenti:
e' di oggi la possibilita' della candidatura di FLORIS Emilio a presidente della provincia. Non sono di sinistra ma al contrario ho sempre votato Berlusconi e non ho problemi ad afferamre che Emilio Floris sia stato il peggior sindaco degli ultimi 50 anni. Sicuramente, on. Massidda, Lei che e' un galantuomo non condividerà il mio pensiero, ma e' la realta' dei fatti a dirlo. Non conosco personalmente FLORIS, ma veramente Cagliari ha bisogno di gente motivata, di gente giovane lui ha l'età ed e' bene che vada a riposarsi in pensione. Che dire del conflitto d'interessi di cui nessuno parla tra la figlia consigliere regionale e componente la Commissione sanita' e il padre proprietario di cliniche. Andiamo che vogliamo fare ripetere l'errore comesso in Puglia e perdere una regione che avevamo gia' vinto.
caro sen. Massidda, intanto rimango sorpreso (direi scandalizzato) che lei non spenda neppure mezza parola in difesa del sindaco di Cagliari, oggetto di delirio da parte di un anonimo commentatore di questo blog. Dico questo incidentalmente perchè l'ho appena letto, ma io sono venuto da lei per obiettare sulle sue dichiarazioni riportate oggi da l'Unione Sarda, e che nella sua sfida per la presidenza della Provincia di Cagliari assicura di avere in mente di riportare tale provincia in seria A. Le anticipo che in merito scriverò al mio blog (Maralai www.maralai.ilcannocchiale.it ); cioè che reputo inammissibile un orientamento del genere, ossia di riportare in A la prov. di Cagliari, dal momento che la spinta "rivoluzionaria" del Pdl galvanizzato anche dal recente esito elettorale, è quello di "smontare" le province e non di potenziarle. Specie quella della provincia cagliaritana che è da sopprimere del tutto (assieme principalmente alla c.d. quattro nuove province) visto che ricade sulla perimetrazione di una città come Cagliari che aspira a diventare capoluogo metropolitano e non città provincializzata. Nel suo ruolo di sen. non sarebbe meglio impegnarsi per valorizzare il capoluogo isolano sino a renderlo metropolitano anzichè pensare di portare in A una provincia, a mio giudizio, meglio da "sopprimere"?.
saluti
Maralai
(mario nanni)
Caro Mario Nanni,
capisco che lei voglia l'abolizione della Provincia di Cagliari e delle nuove quattro. Ma non capisco perché dovrei essere d'accordo con lei. Se anche, non si sa quando, si dovesse istituire la città metropolitana, si porrebbe comunque il problema dei tanti comuni che non vi ricadrebbero e che comunque avrebbero bisogno di un ente intermedio.
Malgrado ciò, lei mi ha letto nel pensiero: nella mia idea c'é la trasformazione della provinciale Provincia di Cagliari in una Polis, una grande città fatta di tanti quartieri, autonomi e orgogliosi della propria identità comunitaria e legati fra loro da un unico disegno di crescita economica, sociale e culturale.
PS – Infatti non condivido affatto quanto ha scritto l'anonimo sul mio amico sindaco di Cagliari. Ma so che egli ha tutto il diritto di scriverlo.
caro sen. Massidda, nessuno mette in pericolo (l'art. 21 cost. sul) diritto di dire ciò che vuole, ma nella consapevolezza di attendersi quello che si merita. Anche Fini è convinto di fare ciò che vuole del Pdl e di prendere a sberleffi il suo indiscusso leader certi SB, ma noi non glielo permettiamo.
Si legga in merito anche il mio post di oggi che svetta a TocqueVille.
saluti
sulle province non cambio idea.
Maralai
(mario nanni)
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