martedì 9 giugno 2009

Europee: un'occasione sprecata

di Gianfranco Pintore

Caro Senatore
Ho seguito con attenzione la sua battaglia per convincerci che l’elezione di almeno un sardo al Parlamento europeo era possibile. Con ruolo e ragionamenti diversi era quello che ho pensato anch’io. Lei sostenendo, come è naturale, l’ex sindaco di Lula, Maddalena Calia; io dicendo che i due grandi schieramenti avevano pressoché analoghe opportunità. Ero convinto anch’io che era venuto il momento smettere di piangerci addosso e che era importante comunque mandare in Europa almeno un rappresentante della Sardegna. E, va da sé, che condizione indispensabile era la sconfitta della tentazione di affidare all’astensionismo il ruolo di campione della nostra irritazione per l’iniquo accorpamento della Sardegna e della Sicilia in un’unica circoscrizione.
Ha vinto l’idea che l’assolutamente nulla fosse meglio del poco, una edizione più moderata dell’idea che tanto peggio è meglio è. Pro chi progat in sa de compare mègius chi non progat, purché la pioggia non cada nel tancato di compare, è meglio che non piova, si direbbe in sardo. E infatti non ha piovuto né nel tancato di compare (la Sicilia ha perso due degli otto eurodeputati) e non è piovuto nel nostro. Naturalmente, la “colpa” non è dell’elettorato che ha scelto l’astensione, ma di chi non ha saputo convincerlo che quel detto sardo, buono per far sorridere, è deleterio nella vita reale.
Certo, non cambia moltissimo fra l’astensione del 60% dei sardi e il 57% di quello dei siciliani, pur garantiti di poter eleggere loro eurodeputati. Se nei sardi ha giocato la disillusione per il mancato scorporo della Sardegna, in Sicilia il problema non esisteva. Ma solo valutazioni politiche sono in grado di spiegare perché un elettorato garantito abbia disertato le urne. Ho una mia idea, ma non c’entra con questo mio ragionamento e sarà compito dei due grandi schieramenti in Sicilia venirne a capo.
Resta il fatto che, anche con queste percentuali molto basse, sia Calia sia Barracciu avrebbero potuto essere elette: alla prima sono mancate meno di trentamila preferenze per poter superare il primo dei non eletti siciliani, quello che subentrerà a Silvio Berlusconi; alla seconda è mancato più o meno lo stesso numero di preferenze. Il che significa che quasi novantamila elettori del Pdl non hanno scritto il nome di Maddalena Calia sulla scheda e che quasi ottantamila elettori del Pd o non hanno dato la loro preferenza alla Barracciu o hanno votato solo l’altro candidato, Dettori, pur potendo indicarli entrambi.
Non sapremo mai, come gli elettori sardi si sarebbero comportati se la Sardegna avesse fatto circoscrizione a sé, ma dubito fortemente che qualche sardo avesse potuto superare o anche solo avvicinarsi al quorum necessario all’elezione. Ciò non toglie che questo sia un problema serio, sia in termini elettorali sia, soprattutto, in termini di riconoscimento della peculiarità della Sardegna e, in genere, delle Regioni a Statuto speciale. Neppure la piccola Valle d’Aosta è riuscita ad eleggere un suo eurodeputato, malgrado l’alleanza degli autonomisti l’uno con il Pdl l’altro con Di Pietro. C’è l’ha fatta il candidato della sudtirolese SVP, ma, ancora una volta, si tratta di numeri, non di diritto alla rappresentanza.
Vallée d’Aoste (la lista collegata con il Pdl) ha ottenuto il 37,09%, Autonomie, liberté, democrazie (collegata con Di Pietro) il 18,5%; insieme, dunque, il 55,6%, la maggioranza assoluta dei voti valdostani, ben più del 52,1% ottenuto nel Sud Tirolo dalla SVP. È un problema di democrazia e di rispetto delle minoranze nazionali in Italia, non crede?
Questa è andata, ma non sarebbe male che i parlamentari sardi (tutti d’accordo, mi pare di capire, per lo scorporo della Sardegna dalla Sicilia) si mettano al più presto al lavoro non solo per ottenere lo scorporo della Sardegna e delle regioni speciali dalle rispettive circoscrizioni, ma anche per studiare meccanismi elettorali che garantiscano la loro rappresentanza in Europa. Se è vero che per l’Unione europea le diversità sono un valore, non un handicap, questo mi pare una buona occasione per rispettare questa importante dichiarazione.

Signor Pintore,
sono d’accordo con la necessità di un meccanismo elettorale che renda certa la elezione degli eurodeputati assegnati alla Sardegna. Il solo scorporo, allo stato attuale, non ne avrebbe affatto garantito la elezione. Del resto, proprio io che mi ero battuto per lo scorporo, mi sono accorto che con l’attuale legge, per la Sardegna sarebbe stata una iattura e ho preferito naturalmente non insistere. L’attuale meccanismo elettorale è mutuato da quello per la Camera dei deputati che prevede un quorum nazionale e non regionale come quello relativo al Senato. I due eurodeputati sardi sarebbero stati, così, solo virtuali.
Paradossalmente, è proprio il nostro accorpamento con la Sicilia che ci avrebbe consentito di utilizzare i resti per la elezione del deputato europeo. Avevamo l’occasione di eleggere almeno la candidata del Pdl, Maddalena Calia, cui sono mancati circa quarantamila preferenze a fronte delle circa novantamila non espresse dagli elettori del Pdl. Noi sardi abbiamo sprecato un’occasione.
Ha ragione, quando fa riferimento alla responsabilità della politica e alle sue mancanze nell’informare l’elettorato in maniera convincente. Ma vorrei sottolineare che parte della confusione è dovuta ai media che troppo hanno battuto sul mancato scorporo della Sardegna dalla Sicilia, facendo credere che a ciò si dovesse la impossibilità di eleggere un sardo. Come se, assicurato lo scorporo, ne fosse assicurata l’elezione. Il che non è, come avrebbe potuto risultare da una lettura attenta della legge elettorale vigente.

2 commenti:

Davide ha detto...

E invece l' eurodeputato ora ce l' abbiamo grazie al gesto simbolico di IDV.
E' un' elemosina, certo...ma da casa PDL non è arrivata neppure questa...

Daniele Addis ha detto...

"Ma vorrei sottolineare che parte della confusione è dovuta ai media che troppo hanno battuto sul mancato scorporo della Sardegna dalla Sicilia"

Dai media? Lo dica a Berlusconi che ha usato l'argomento in campagna elettorale per le regionali... allora si che i media hanno battuto sullo scorporo. E' lui che per primo ha messo l'accento sulla questione (oltretutto sbagliando, perché ha fatto credere che con lo scorporo la rappresentanza sarda sarebbe stata garantita).

Comunque ha ragione Davide per quanto riguarda l'eurodeputato: visto che il non rispetto dei diritti dei sardi veniva in secondo piano rispetto alla rappresentanza in Europa, gioiamo tutti quanti, PD e PDL compresi, per questa elemosina da parte di Antonio Di Pietro.