lunedì 15 giugno 2009

Scossa o spallata, attenti alla violenza

Una volta, gli impazienti rivoluzionari la chiamavano “spallata”, ora il riformista D’Alema la derubrica in “scossa”. Ma si tratta della solita vocazione a cambiare con mezzi non democratici un risultato elettorale sgradito. D’Alema ha chiesto all’opposizione di tenersi pronta nella imminenza di una “scossa” che sente nell’aria. Interpreti del pensiero d’alemiano pensano che in un prossimo futuro sarà uno scandalo a travolgere il presidente del Consiglio.
Qualcuno di loro, immagino, lo starà già montando, disilluso dal fallimento della campagna di pettegolezzi, gossip, insinuazioni pruriginose e di altro ciarpame scatenata nell’imminenza delle elezioni europee. Questa paccottiglia maleodorante non ha cambiato, anzi ha rafforzato, il consenso al governo. Ma ha avuto l’effetto di imbarbarire il confronto elettorale. Un simile risultato, lungi da consigliare ai fabbricatori di pettegolezzi di smetterla, li sta inducendo a rilanciare sempre più in alto, fino a tentare la costruzione di uno scenario da colpo di stato bianco.
La “scossa” appunto che, nelle parole di D’Alema, dovrebbe indurre l’opposizione a tenersi pronta ad “assumersi le sue responsabilità con molta forza ed autorevolezza”.
Negli ambienti giornalistici già circolano – fanno sapere alcuni quotidiani – i nomi dei “salvatori della patria” pronti ad assumere il comando una volta arrivato a buon fine quel “complotto eversivo” di cui ha parlato il presidente del Consiglio.
Un quotidiano non sospettabile di simpatie berlusconiane, il Corriere della Sera, titola così l’editoriale di Massimo Franco, notista sempre assai misurato, dedicato all’uscita di D’Alema: “Dietro l’allarmismo una minoranza smarrita e pronta a tutto”. È quel “pronta a tutto” che inquieta, anche per la fonte da cui proviene la denuncia. Del resto, posso testimoniare personalmente come in Senato, da qualche tempo si avvertono rumors di un imminente esisto di una montatura costruita intorno a Berlusconi.
Chi mi conosce, sa che non amo le parole forti della retorica e dell’indignazione militante. Ma quel “pronta a tutto” evoca in me, e dovrebbe evocarlo in tutti coloro che amano la convivenza pacifica, scenari inquietanti in cui il confine fra la violenza verbale e la violenza tout court si assottigliano paurosamente

1 commento:

Mariano Solinas ha detto...

Santo cielo: ma davvero non riesce a trovare argomenti migliori da sottoporre a chi ha la ventura di leggerla?
Berlusconi, parlando di "complotto" ha evidentemente fatto riferimento a movimenti tutti interni al PDL (e infatti si parla da tempo di una reggenza di Letta) e non ha fatto alcun cenno al centrosinistra (altrimenti gli ineffabili direttori di Libero e Il Giornale sarebbero usciti con titoli a diciotto colonne).
Possibile che per non parlare della luna Lei debba spesso indicare il dito?
E tra l'altro a sproposito, visto che l'intervista su RAI3 l'abbiamo sentita, e la "scossa" di D'Alema si riferiva chiaramente alla possibilità di tensioni interne al PDL.
Ci parli piuttosto di questo, e lo faccia dall'interno del suo partito: come mai i rumors sul dopo Berlusconi?
La ringrazio.