Da tempo vado dicendo come sia urgente provvedere alla bonifica dei pozzi avvelenati sia da chi fa cronaca scandalistica sia da chi ne fa un utilizzo che, con una buona dose di approssimazione, si direbbe “politico”. È con grande piacere e soddisfazione che leggo di un appello lanciato da parlamentari di tutti i partiti, salvo che dai dipietristi. È ora di pensare al bene comune, sostengono i parlamentari e io sottoscrivo.
In queste ultime settimane, il quotidiano-partito della sinistra ha schizzato fango sul presidente del Consiglio ed alcuni dirigenti della sinistra ne hanno approfittato. Prima con grevi insinuazioni pruriginose su una festa di compleanno, quindi con la descrizione di fotografie rubate nell’intimità di una abitazione (lussuosa ma privata), poi con la condanna in primo grado (e quindi ancora innocente) di un legale accusato di essersi lasciato corrompere da Berlusconi, infine con la risibile storia di un presunto abuso nell’uso di aerei di Stato.
Il tutto per limitare i danni di una inevitabile sconfitta della sinistra nelle elezioni europee e amministrative. La sconfitta c’è stata ed è stata pesante. Si è quindi tentata la rivincita, attraverso una torbida vicenda di slip femminili abbassati del tutto o solo a mezz’asta. Siamo, di nuovo, di fronte a pettegolezzi, gossip, barzellette grasse e al tentativo di delegittimare, attraverso un moralismo d’accatto, un primo ministro sgradito al quotidiano-partito e alla tentazione, non sempre resistita, di sfruttare questi cicalecci da cortile a fini elettorali.
Personalmente ho profondo rispetto per la morale e per l’etica politica e le pratico, ma disprezzo altrettanto profondamente il moralismo a corrente alternata di chi avrebbe molto da temere se i divani del Senato acquistassero per incanto la parola. Resta il fatto che anche questo disperato tentativo di delegittimazione pruriginosa è fallito. Ma ci sono stati effetti collaterali terribili, primo di tutti l’astensione di cittadini disgustati dalla “politica”, quale essi sono stati educati a definire la pessima politica e i pettegolezzi da Bar degli amici, dove ci si ritrova a maledire il tempo, le donne e il governo.
La politica è cosa diversa, come testimonia il gran lavoro che in Parlamento fanno deputati e senatori di opposizione e di maggioranza. Un lavoro che raramente, e quasi solo se può dare origine a gossip e pettegolezzi, approda sui giornali e, quindi, alla conoscenza dei cittadini. Qualche anno fa, al presidente della Costituente per la Costituzione europea, Giscard d’Estaing fu chiesto come mai il loro lavoro, così importante per il destino dei cittadini europei, non avesse se non pochissimo rilievo sui giornali. La risposta fu lapidaria: “Perché qui non si vede scorrere sangue”. Parafrasandolo, si potrebbe dire che nel lavoro quotidiano di deputati e sanatori non “si vedono scorrere gossip e maledicenze”.
Sarà molto difficile perdonare i responsabili di questo imbarbarimento, ma siamo in tempo – come dicono i firmatari dell’appello – per riflettere e “dire con chiarezza dove vogliamo andare e quale proposta di speranza possiamo offrire agli italiani”. Sappiamo tutto di che cosa pensa una certa dirigenza della sinistra sulla utilità del gossip nella lotta politica, non sappiamo che cosa propone ai cittadini. Sappiamo tutto sul costo della disponibilità di certe signore, alcune semplici “ragazze immagine” come si definiscono loro, altre qualcosa in più; poco sappiamo, da giornali troppo presi dai pettegolezzi, quanto costa vivere nel malessere sociale ed economico e che cosa il governo fa per alleviare questo malessere.
La bonifica dei pozzi avvelenati è ancora possibile, con la volontà di chi, in maggioranza o all’opposizione, i cittadini hanno eletto, al Parlamento, nelle Regioni, nei Comuni, nelle Province. Preliminare a tutto è una cosa molto semplice e pacifica: riconoscere che questo governo ha avuto dal Parlamento e dai cittadini che lo hanno eletto il mandato di governare lo Stato per cinque anni. E che i tentativi di “scossa” sono sì patetici ma sono soprattutto pericolosi per la pacifica coesistenza di chi la pensa così e di chi la pensa cosà.
1 commento:
Caro Senatore,
Berlusconi ha basato gran parte della propria fortuna politica sull'ostentazione del privato (carriera da imprenditore, sposo felice, presidente del Milan). Non si lamenti allora quando il privato si rivela per quello che è: col privato si può vincere (se gira bene) e si può perdere (se gira male). Prenda ad esempio le decine di migliaia di schede annullate nel milanese con la scritta "Questo è per Kakà": col Milan ha guadagnato voti, adesso ne ha persi. Nulla di particolarmente eclatante.
Riguardo l'attribuzione della 'scossa' a d'Alema (che mi sta cordialmente antipatico quasi quanto Berlusconi), mi pare una scusa patetica. Le ho già chiesto, ironicamente, di guardare la luna, ma non mi permetto di replicare la battuta. Però le chiedo di darci una sua opinione/spiegazione in merito all'evidente contrasto dentro il PDL per quanto riguarda il dopo-Berlusconi (chiaramente visibile, ad esempio, dal progressivo distacco delle posizioni di Fini). A meno che non voglia ignorare anche queste e dirmi che la stampa non ne parla.
Grazie
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