martedì 2 giugno 2009

Anche per la Fnsi, la giustizia è a corrente alternata

Che la magistratura faccia il proprio dovere quando si occupa di Berlusconi e sia inattendibile quando prende in considerazione una denuncia del capo del governo, è parte integrante del giustizialismo del Pd e del suo alleato Di Pietro. Ci siamo tanto abituati da restare stupiti se passa giorno che ciò non succede. L’inchiesta dì una procura sull’utilizzo degli aerei di Stato è buona cosa, l’inchiesta sulla violazione della privacy del cittadino Berlusconi è cosa pessima. Pazienza (per modo di dire, naturalmente): questo è il mondo della sinistra giustizialista in crisi di astinenza di idee e progetti.
Ma che questo vizio abbia contagiato la Federazione della stampa è cosa per me inedita. Si parla della decisione della Procura di Roma di aprire un’indagine sulla violazione della privacy e sulla tentata truffa che potrebbe esser dietro la vicenda delle fotografie scattate da un fotografo sardo. Secondo la Fnsi in questa decisione “c’e’ più di un eccesso di zelo”. Che il sindacato dei giornalisti difenda un collega è nell’ordine delle cose: sarebbe curioso il contrario e sul fatto non ho nulla da obiettare.
Ma quel “eccesso di zelo” imputato alla Procura ha un significato inequivocabile: la magistratura romana si è piegata agli interessi del capo del governo. Un’accusa pesante, tanto più grave quanto non accompagnata dalla denuncia di fatti concreti. C’è dietro solo un teorema: tutto ciò che la magistratura fa per appurare se i diritti di Berlusconi siano stati violati non può non essere malfatto e sospetto. Sbaglierò, ma non mi pare di aver sentito insorgere l’Associazione magistrati in difesa della Procura romana o Di Pietro o gli altri giustizialisti a corrente alternata.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma la smetta che il suo premier e il suo cosino e' on line prima del trapianto dei capelli e non ha ma bloccato la foto. Il problema e' la fiera del bestiame in sardegna e l'uso degli aerei militari. Lei rispondera' che puo' ..e li sta il problema. Perche' puo' avere carabinieri e agenti segreti che devono guardare il suo uccello e quello di Topolanek? A me farebbero schifo. Valeria incaxxata per il danno d'immagine della Sardegna

Unknown ha detto...

Mi pare di capire, cara Valeria, che lei non troverebbe niente da ridire se con un potente teleobiettivo qualcuno la fotografasse mentre in casa sua fa la doccia.

Anonimo ha detto...

Il suo paragone non regge.

Io non occupo una carica pubblica, non ho a disposizione una corte, aerei di stato e corpi di uomini scelti a proteggermi.
Le dirò che mi è capitato di andare qualche volta in una spiaggia frequentata da nudisti e in tutta libertà loro erano nudi e io con il costume. Libera scelta di entrambi.
In questo caso il teleobiettivo smaschera una serie di bugie su una persona che ha sempre manipolato i media sfruttandoli a suo favore.
Le dirò che mi fa piacere che il boomerang sia arrivato nei "denti della chiesa" perchè come ricorderà :

"Sabato 10 gennaio si è tenuta a Cagliari la grande convention del Popolo delle Libertà. Per sostenerla efficacemente con tutto il suo peso è calato in Sardegna Silvio Berlusconi. Si è così aperta ufficialmente la campagna elettorale, che ha preso il suo avvio non in una sede del partito, o in una salottino riservato di un hotel, ma... nei locali del seminario diocesano della nostra città. Berlusconi e il suo seguito sono stati accolti con tutti gli onori dall'arcivescovo Giuseppe Mani, dal suo ausiliare Mosè Marcia, da uno stuolo di preti e seminaristi apparentemente festanti. Quale miglior avvio per una campagna elettorale aperta con la calorosa, paterna, convinta benedizione dell'arcivescovo di Cagliari, nonché Presidente della Conferenza Episcopale Sarda? Se i "fedeli" dell'Isola avevano bisogno di una chiara indicazione di voto, l'hanno avuta in modo inequivocabile dal più alto esponente della gerarchia ecclesiastica sarda!
Non ho retto alla profonda indignazione provata nel vedere quella messinscena trasmessa dai telegiornali nazionali e ho scritto una "lettera aperta" all'arcivescovo. " etc. etc.

Tratto da http://www.dongiorgio.it/scelta.php?id=539&nome=prima

Le dirò invece che mi dispiace profondamente vedere che uomini addestrati a ben altre situazioni facciano parte di un "circo" e questo perchè ho un ricordo personale di un uomo anziano che tanti anni fa mi diede una bustina bianca e mi disse : "leggila a casa" e io nonostante sia curiosa obbedii.
Era il necrologio di Emanuela Loi e quell'uomo era suo padre.
Fui travolta dall'emozione, ho pianto e ho sempre conservato quel necrologio. Non sono neppure andata a rileggerlo in questi giorni ma è conservato tra i miei morti di famiglia.
Era un uomo riservato, un sardo vero non si aspettava da me neppure una parola di conforto la sua missione era solo tenere vivo il ricordo della figlia e c'è riuscito.
Valeria

Unknown ha detto...

Cara Valeria,
vedo che abbiamo dei diritti della persona concetti molto diversi. Frugare nelle case private da un chilometro e mezzo con teleobiettivi potentissimi non può essere consentito né nei confronti suoi né nei confronti di alcun potente della Terra. È vero che la privatezza di un uomo pubblico non può essere paragonata a quella di un cittadino comune. Ma a nessuno è consentito inseguire l’uomo pubblico fin dentro il bagno o nella sua camera da letto. Questo non è diritto di cronaca, al massimo è voyeurismo morboso ed esecrabile. Se non peggio.
Quanto alla protezione di capi di stato o di governo o di ministri o di capi dell’opposizione, lei pensa davvero che se ne possa fare a meno? I delinquenti hanno assassinato Falcone e Borsellino, malgrado fossero sotto scorta. Che cosa succederebbe, se in giro si sapesse che un capo di governo americano, italiano, russo o di qualsiasi altro paese non è ben protetto? Berlusconi è uno dei governanti che ha più di altri ha ricevuto minacce di morte ritenute serie dai servizi. È giusto che sia protetto, come devono essere protetti magistrati, sindacalisti, cariche istituzionali e uomini politici come Di Pietro anch’egli bersaglio di numerose minacce. Come può immaginare, egli non è nelle mie simpatie, ma sono disposto a battermi perché lo Stato garantisca l’incolumità sua come quella di tutti i cittadini a rischio. Anche questa è tolleranza, bene molto più prezioso di quanto lo sia il rancore.
Spero davvero di aver capito male il suo intervento, dal quale sembra venir fuori che il problema sia, per lei, che ad essere protetto è Berlusconi, ben contenta che ad esserlo siano Obama, Zapatero, Merkel?
Ho letto infine il commento che lei cita e che… si commenta da solo. È semplicemente una parodia dei rapporti tra Stato e Chiesa in Italia. Sa quante volte, da parlamentare, ho assistito a contatti fra la Chiesa e governanti di sinistra e di centrosinistra, accolti questi ultimi con anche maggiore cordialità e simpatia? Nessuno ha mai usato contro la Chiesa le parole, sprezzanti e approssimative, che l’anonimo articolista (da lei così gradito) ha sparso contro l’incontro fra Monsignor Mani e Silvio Berlusconi.

Anonimo ha detto...

Ci intendiamo più o meno 1 su 3

Sull'intrattenimento degli ospiti a Villa Certosa non ho neppure voglia di continuare a parlarne ...quando un uomo anziano da buoni shopping a delle giovani ragazze per ripagarle della compagnia non necessariamente intime mi pare ci sia poco da aggiungere almeno per me.
Ah la Chiesa non muove i voti?
non ho voglia di andare a cercare la dichiarazione di un prelato che dopo lo scandalo in una intervista ha affermato: "sposteremo i voti",
sono letture che mi annoiano.
Certo che la scorta ci vuole ma è vero che più gente si muove intorno al premier o altra persona da difendere più forze si devono impegnare per la scorta.
Sarei davvero felice se facesse le vacanze altrove perchè quel divertimento non ha niente a che fare con la Sardegna...vulcani finti compresi.

Valeria